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Cronaca

Sorpreso con un tirapugni e una dose di marijuana: denunciato un 18enne

Da un giro di controllo, i carabinieri hanno notato strani movimenti in piazza Stazione e sono intervenuti

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Un 18enne di Biancavilla è stato denunciato dai carabinieri per la detenzione di un’arma bianca (un tirapugni di metallo) e segnalato quale assuntore di stupefacente.

I militari hanno notato il ragazzo, assieme ad un gruppo di coetanei, nei pressi di Piazza Stazione che. Al passaggio di un’auto dei carabinieri, qualcuno della comitiva ha emesso due fischi e il 18enne ha subito estratto dalla tasca un oggetto metallico, nascondendolo sul tetto di una pensilina, salvo poi recuperarlo una volta che la pattuglia si era allontanata.

Quando il giovane ha ripetuto lo stesso gesto durante un ulteriore passaggio dei carabinieri, questi ultimi sono subito intervenuti, bloccandolo e procedendo a perquisizione.

I militari hanno recuperato il tirapugni in acciaio dalla pensilina. Nella tasca dei pantaloni, invece, il 18enne aveva una dose di marijuana pronta all’uso. Per queste ragioni, il giovane è stato denunciato per il possesso dell’arma bianca e segnalato alla Prefettura di Catania quale assuntore di sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Pizzo, droga e trasporti: condanne severe per “u Pipi” e i suoi picciotti

Blitz antimafia “Ultimo atto”: 130 anni di carcere a 13 imputati nel procedimento con rito abbreviato

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Il giorno del verdetto è arrivato. Sentenza di condanna con rito abbreviato, a conclusione del processo scaturito dal blitz antimafia “Ultimo atto”, per il boss Pippo Mancari u Pipi e i suoi picciotti, che erano riusciti a ricostituire e ricompattare un’organizzazione dopo anni di turbolenze, arresti, scissioni e sanguinose guerre fratricide nel clan di Biancavilla. Mafia, droga, estorsioni e monopolio sul trasporto merci: questi gli ambiti illeciti su cui il gruppo criminale ha agito, fino a quando oltre cento carabinieri hanno fatto scattare l’operazione nella notte del 13 settembre 2023.

Una sentenza molto severa con pene, in alcuni casi, superiori alle richieste avanzate dalla Procura, nonostante lo sconto di un terzo previsto dal rito speciale. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Luca Lorenzetti, ha inflitto 12 anni di carcere a Pippo Mancari e 10 anni a Giovanni Gioco: ritenuti gli elementi di vertice. Ma la pena più alta è quella assegnata a Mario Venia e a Placido Galvagno: 20 anni di reclusione ciascuno. Poi, Salvatore Manuel Amato (10 anni e 8 mesi), Fabrizio Distefano (10 anni e 8 mesi), Piero Licciardello (13 anni e 8 mesi), Nunzio Margaglio (5 anni e 8 mesi), Alfio Muscia (8 anni di reclusione e 8mila euro di multa), Carmelo Vercoco (8 anni di reclusione e 8mila euro di multa), Cristian Lo Cicero (6 anni di reclusione e 12mila euro di multa), Marco Toscano (5 anni e 12 mila euro di multa). Per alcuni capi di imputazione assolti Placido Galvagno, Mario Venia e Piero Licciardello.

Pellegriti condannato, ma fondamentale

Condanna a 6 anni pure per Vincenzo Pellegriti, che da organizzatore e gestore dello spaccio è poi diventato collaboratore di giustizia («Collaboro con la giustizia per dare un futuro ai miei figli…», aveva detto). Il suo contributo agli inquirenti è stato definito «rilevante e completo con dichiarazioni, attendibili e riscontrate». A quelle di Pellegriti, nell’inchiesta si sono affiancate anche le dichiarazioni di Giovanni La Rosa, Graziano Pellegriti e Salvatore Giarrizzo.

Confiscate due società di trasporto

Il giudice ha anche ordinato la confisca dell’impresa individuale “MM Logistic di Miriana Militello” e delle quote e dell’intero patrimonio aziendale della società “MN Trasporti srl”. Due società che tra Biancavilla e Adrano di fatto rappresentavano il monopolio nel settore del trasporto merci su strada imposto dai gruppi criminali operanti nei due comuni etnei. Il valore della loro attività, nella fase iniziale del sequestro preventivo, era stato complessivamente quantificato in circa 3 milioni di euro.

Risarcimento al Comune e a Libera Impresa

Tutti gli imputati sono stati condannati alle spese processuali e alle spese legali delle parti civili costituite. Riconosciuto a queste ultime il risarcimento danni, da quantificare in sede civile. Si tratta del Comune di Biancavilla, assistito dall’avv. Sergio Di Mariano, e dell’associazione Libera Impresa, assistita dall’avv. Elvira Rizzo. Nessuna delle vittime degli episodi di estorsione accertati si è costituita: segno inequivocabile che l’omertà e il timore reverenziale nei confronti della criminalità mafiosa siano ancora da sradicare.

Rito ordinario per altri sei imputati

Dell’inchiesta “Ultimo atto”, c’è ancora un altro troncone del procedimento con rito ordinario. Sei sul banco degli imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Un procedimento ancora nelle fasi iniziali: si è giunti, infatti, all’incarico per la trascrizione delle intercettazioni.

Tutti gli affari del clan

L’inchiesta “Ultimo atto” ha consentito di scoperchiare l’organizzazione mafiosa di Biancavilla e le relative attività illecite. Attività diversificate e articolate, sempre redditizie. Tra queste, la gestione di una “agenzia” per il trasporto merci su camion e l’imposizione alle imprese, soprattutto del settore agrumicolo, all’utilizzo monopolistico dei servizi gestiti dall’organizzazione.

La gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti, poi, avveniva in maniera capillarre. Collegamenti sono stati accertati con gruppi di Adrano (coinvolti i “caminanti”) e di Catania (clan Laudani e clan Cappello).

La richiesta di pizzo era un’attività tradizionale e collaudata. Sei gli episodi estorsivi documentati a danno di attività commerciali ed imprenditoriali, costretti a pagare mazzette periodiche per Pasqua, San Placido e Natale. Le imposizioni avvenivano, in occasione delle festività patronali di ottobre, anche a carico dei venditori con bancarella e dei gestori delle giostre. Questi ultimi costretti a cedere centinaia di biglietti omaggio per un giro al luna park.

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Cronaca

Capelli trovati tra brioches e cornetti in un chiosco di Biancavilla: maxi-multe

Verifiche nei locali del centro storico, controlli a tappeto su strada: oltre 12mila euro di sanzioni

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Operazione di controllo del territorio a Biancavilla da parte dei poliziotti del Commissariato di Adrano e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” con il supporto del Corpo Forestale, dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Locale.

Controllati chioschi e pub per verificare l’osservanza delle normative previste per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande, oltre alle posizioni lavorative. Rilevate molteplici irregolarità, in alcuni casi anche gravi, al punto da comminare sanzioni per oltre 12mila euro.

Occhi puntati sui chioschi

Su tre chioschi controllati, due hanno evidenziato infrazioni rilevate dalla Polizia Locale. In particolare, accertata l’occupazione abusiva di suolo pubblico per cui ai titolari sono state contestate due sanzioni ciascuna di 173 euro.

Inoltre, in un chiosco, il Corpo Forestale ha rilevato prodotti privi di tracciabilità, tra sciroppi (25 litri), brioches e cornetti surgelati (30 chili), peraltro conservati in contenitori non idonei dal punto di vista igienico, al cui interno vi erano anche alcuni capelli. In questo caso, il titolare del chiosco è stato sanzionato per 1.500 euro e gli alimenti sono stati distrutti. Sono in corso, invece, gli accertamenti per i profili relativi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, nonché sugli orari di lavoro.

Un pub ai raggi X

In un pub del centro storico, riscontrata la presenza di un lavoratore in nero. L’Ispettorato territoriale del Lavoro ha fatto scattare una maxi-sanzione di 5000 euro e una di 3.900 per lavoro in nero. Già in passato era stata accertata un’analoga situazione: sospesa l’attività, in attesa regolarizzi le violazioni.

Nel locale adibito a cucina, inoltre, il Corpo Forestale ha sequestrato e poi distrutto 17 chili di prodotti, freschi e congelati, di un valore commerciale di circa 300 euro, in quanto mancanti del necessario requisito della tracciabilità. Scattata la sanzione di 1500 euro, mentre il titolare è stato denunciato per frode alimentare in commercio, in quanto prodotti alimentari congelati erano spacciati come freschi, senza l’indicazione nel relativo menu.

Identificate 177 persone

Altro ambito dei controlli ha riguardato il Codice della strada. Complessivamente, i poliziotti hanno identificato 177 persone, di cui 21 già note alle forze dell’ordine, e controllato 60 veicoli, sospendendo dalla circolazione due auto per la mancanza della revisione e sanzionando altri conducenti per la mancata esibizione dei documenti, per il mancato utilizzo della cintura e del casco protettivo in sella agli scooter.

Individuate, infine, due persone di nazionalità marocchina, sprovviste di documenti. Pertanto, sono state condotte all’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania per approfondimenti.

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