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In città

Raccolta di farmaci per Gaza, spicca il contributo dato dai biancavillesi

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di Vittorio Fiorenza

Si è conclusa la raccolta di farmaci promossa a Biancavilla, Santa Maria di Licodia e Ragalna, destinata alla popolazione di Gaza, che ancora soffre gli effetti dei bomabrdamenti e dei raid aerei israeliani.

I biancavillesi hanno risposto con maggiore partecipazione, rispetto a quanto fatto negli altri due centri etnei. Nel complesso, comunque, per tutto il mese di agosto è stato possibile raccogliere diversi scatoli di medicinali per un peso di 22 kg.

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Il gruppo di volontari promotore della raccolta di farmaci

All’iniziativa di solidarietà “Un farmaco per Gaza”, avviata dall’associazione licodiese “Cultura &’ Progresso”, hanno risposto non soltanto semplici cittadini che nelle farmacie hanno potuto acquistare e donare medicine di prima necessità, ma anche i farmacisti stessi, alcuni dei quali hanno contribuito con proprie confezioni, come accaduto a Biancavilla.

L’associazione “Cultura &’ Progresso” ha così aderito alla campagna “Gaza 2014″ della onlus “Music for Peace”, coinvolgendo i tre paesi etnei. Qui sono state raccolte varie tipologie di medicinali: dagli antibiotici a largo spettro all’acido tranexamico, dagli antidolorifici agli antinfiammatori. Ma anche bende, siringhe, cerotti, disinfettanti. Tutto destinato agli ospedali e ai punti di soccorso medico della Striscia di Gaza.

E a proposito di gesti solidali per la popolazione palestinese colpita dagli attacchi israeliani, nelle settimane scorse, Biancavilla aveva fatto parlare di sé per una richiesta di aiuto che un giovane di Gaza, Amjad Matter, aveva lanciato via Facebook. Sos raccolto dal biancavillese Salvo Panebianco, che, oltre ad un piccolo e spontaneo sostegno economico, ha instaurato un contatto solidale con Amjad, che ancora continua.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Comment

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  1. Antonio Parasiliti

    5 Settembre 2014 at 20:46

    Certo, la solidarietà non si misura in kg, oltretutto, data la differenza di abitanti, è ovvio che i biancavillesi abbiano donato di più (eccesso di campanilismo?). Inoltre la solidarietà non credo abbia dei riferimenti territoriali. Ad ogni modo, l’importante è promuovere e sostenere queste iniziative perché fondamentali per sensibilizzare le persone verso dei temi che altrimenti non otterrebbero le dovute attenzioni.

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In città

Giuseppe La Venia all’oratorio “Don Bosco”: i retroscena dell’inviato del Tg1

Il giornalista Rai ospite della parrocchia dell’Annunziata per una testimonianza professionale e umana

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© Foto Biancavilla Oggi

Un confronto e un’occasione di riflessione su comunicazione, giornalismo e valori umani. L’oratorio “Don Bosco” della parrocchia dell’Annunziata di Biancavilla ha ospitato Giuseppe La Venia, giornalista Rai e inviato del Tg1, per un incontro dal titolo “Dialogo e fede nell’era dei social”.

L’iniziativa ha offerto ai ragazzi della comunità parrocchiale, guidata da padre Giosuè Messina, un faccia a faccia con un cronista sempre in prima linea. La Venia ha condiviso la propria esperienza professionale e umana, ricordando la sua formazione cattolica. E non ha mancato di svelare i retroscena e le responsabilità etiche del mestiere di giornalista. Dai servizi realizzati sulla sofferenza e la morte di Papa Francesco, alla cattura di Matteo Messina Denaro, dall’emergenza Covid al terremoto in Turchia, fino alla guerra in Ucraina.

Tra testimonianza e racconto, l’inviato del Tg1 ha mostrato come dietro ogni notizia ci siano persone, storie e scelte difficili, da affrontare con uno sguardo umano e rispettoso. Nel dialogo con i giovani presenti, La Venia ha risposto alle domande, raccontato aneddoti e sottolineato l’importanza di mantenere equilibrio e verità sostanziale in un tempo dominato dai social, dagli influencer e dalle fake news.

L’incontro si inserisce nel percorso di impegno formativo dell’oratorio “Don Bosco”. Lo stesso La Venia ha ricordato come negli ultimi anni partecipi con entusiasmo ad appuntamenti simili nelle scuole e ora anche negli oratori, raccogliendo così l’invito che – come lui stesso ha sottolineato – gli aveva rivolto l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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In città

Rievocazione Arbëreshë con corteo in costumi d’epoca: Biancavilla alle origini

Evento culturale giunto alla settima edizione: un mix di storia, leggenda e tradizioni religiose

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Torna a Biancavilla, domenica 28 settembre, a partire dalla ore 18.30, la “Rievocazione Arbëreshë”, giunta alla sua settima edizione. Evento che evoca le origini di Biancavilla, la fondazione ad opera di un gruppo di profughi epiroti in un mix di storia, leggende e tradizioni. Ci sarà un corteo che, partendo da Villa delle Favare, percorrerà la via Vittorio Emanuele fino a piazza Sant’Orsola per poi fare il percorso inverso e fermarsi a piazza Roma, ai piedi della basilica.

Il corteo sarà preceduto dal gonfalone Arbëreshë e quello di Biancavilla, da sbandieratori, musici, giocolieri vari con la partecipazione del Rione Matrice di Motta S. Anastasia. A seguire, i figuranti delle nobili famiglie Masi, Basile ed altre, i Papas, la carrozza trainata da cavalli che trasporta Giorgio Castriota, il grande Scanderbeg, il quadro della Madonna, la statuetta di San Zenone. Verrà così riproposta in pompa magna e con fastosi costumi rigorosamente d‘epoca l’arrivo di quei profughi alla fine del 1400, consentita da Gian Tommaso Moncada, conte di Adernò, che per loro chiese ed ottenne dal Regno di Sicilia la licentia populandi.

L’associazione “Rievocazioni Storiche Arberesche” propone la storica sfilata per le vie cittadine, ottenendo un vasto e sempre crescente consenso dei biancavillesi e dei paesi vicini. L’attività promossa dall’associazione tende a far conoscere e riscoprire le nostre origini. Da gennaio 2024, l’associazione ha un nuovo direttivo con Pietro Finocchiaro (presidente), Elsa Vittoria Sangiorgio (vicepresidente), Enzo Meccia (segretario-tesoriere) e i revisori dei conti Rosa Castelli e Rosa Lanza. Direttrice artistica della manifestazione è Graziella Milazzo.

Quest’anno la manifestazione sarà arricchita dalla presenza di Enzo Meccia, cultore di storia locale, che dialogherà con Graziella Milazzo, per chiarire meglio gli aspetti meramente storici dell’arrivo dei profughi nella terra di Callicari o Pojo Russo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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