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Cancelli e recinto a piazza Don Bosco ma le “casette” restano inutilizzate


di ALESSANDRO RAPISARDA
Ci sono volute diverse mozioni in Consiglio Comunale e la presa di posizione di forze politiche di opposizione, associazioni e semplici cittadini affinché l’amministrazione comunale capisse di dovere intervenire in piazza Don Bosco.
Sono stati conclusi i lavori di recinzione dell’area destinata a zona mercatale con la presenza di stand in legno realizzati tramite il Gal Etna e con finanziamenti europei.
Le “casette” in legno, di cui Biancavilla Oggi si è occupata svariate volte per descriverne lo stato di abbandono e l’inciviltà di chi le ha ripetutamente vandalizzate, dovrebbero ospitare prodotti e manufatti dell’agricoltura e dell’artigianato rurale.
Soltanto dopo anni e anni di denunce, l’amministrazione Glorioso ha provveduto alla recinzione metallica con due cancelli, uno all’inizio di via della Montagna e l’altro nella parte opposta. Intuile dire che non c’è traccia di utilizzo degli stand, ormai ridotti in pessime condizioni.
Una doppia beffa: da una parte la città viene privata di una piazza e dall’altra, lo stesso spazio resta inutilizzato per come era stato previsto, nonostante i soldi arrivati da Bruxelles.
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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp
Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24


La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.
Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.
I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).
Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.
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Alba
23 Luglio 2017 at 12:01
La più grande beffa e’ il sindaco Glorioso!!!! Non è CAPACE a far nulla..o meglio sarà capace almeno per prendersi lo stipendio???