In città
Biancavilla non dimentica Falcone e l’Istituto “Bruno” realizza un video
Nel 28esimo anniversario della strage di Capaci, cerimonia sobria a causa dell’emergenza Covid

Amministratori comunali, carabinieri e vigili urbani schierati, ognuno con mascherina e distanziati l’uno dall’altro, davanti alle statue di Falcone e Borsellino, nell’omonima piazza di Biancavilla, per ricordare il 28esimo anniversario della strage mafiosa di Capaci.
Le modalità imposte dall’emergenza coronavirus ci offrono un’immagine quasi surreale, certamente da conservare negli annali, ma non hanno impedito di rendere omaggio a Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, dilaniati in quel tratto di autostrada fatta saltare con il tritolo.
«Una cerimonia semplice e doverosamente ristretta per via dell’emergenza legata al Covid 19», viene specificato dall’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Antonio Bonanno, presente in piazza con fascia tricolore.
Nel ricordo delle stragi del 1992, quella di Capaci e quella di via D’Amelio, anche l’Istituto comprensivo “Antonio Bruno” di Biancavilla ha voluto ricordare i due giudici antimafia rimasti uccisi, definiti “eroi di tutti i giorni”.
Lo ha fatto, nell’ambito del progetto “legalità”, attraverso la realizzazione di un video, che pubblichiamo qui sotto. Un’iniziativa didattica portata avanti a distanza, visto che le lezioni si stanno svolgendo online a causa dell’emergenza “coronavirus”, con il contributo di alcuni alunni e un messaggio di Antonio Rapisarda, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, sezione di Biancavilla.
Il progetto è stato curato dagli insegnanti Giusy Barone, Anna Condorelli, Stefania Ragusa e Emilio Andrea Raciti.
«Negli anni precedenti -dice la dirigente scolastica Agata Di Maita- una delegazione di nostri alunni, guidata dai docenti referenti per la Legalità, le insegnanti Barone Giusi per la scuola secondaria e Condorelli Anna per la scuola primaria, insieme ad un gruppo di mamme degli alunni del nostro Istituto, si è recata a Palermo per testimoniare l’ impegno nella lotta alla mafia e unirsi alla marcia degli alunni delle scuole provenienti da tutte le parti della Sicilia. Anche quest’anno, seppur nelle modalità consentite dalle misure di contenimento, l’Istituto comprensivo “Antonio Bruno” ha voluto far sentire la voce dei propri alunni il 23 maggio, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 2020. Quest’anno alle due docenti sopra menzionate si sono aggiunti la prof.ssa Stefania Ragusa, presente anche all’incontro che si è tenuto il 24 febbraio 2020 con don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione “Libera”
ed il prof. Emilio Raciti, che ha curato la realizzazione finale del video».
«Un sentito ringraziamento -sottolinea la dirigente- va ai docenti dei tre segmenti scolastici che, come sempre, hanno collaborato attivamente ai contenuti del progetto e d ai genitori dei nostri alunni. È questo il nostro personale contributo alla lotta contro la mafia, contro tutte le mafie».
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In città
La voce potente e mediterranea di Rita Botto all’Etna SoudSet di Biancavilla
Nuovo appuntamento con la rassegna alle Vigne: un’altra artista d’eccezione all’ombra del Vulcano

È la serata di Rita Botto all’Etna SoudSet, rassegna di musica di qualità nel contesto delle Vigne di Biancavilla, sulla Sp 158 di contrada Argentieri. L’appuntamento del 2 agosto, alle ore 22, è con la cantante siciliana. Assieme a lei, Carlo Cattano al sax, Maurizio Diara alla chitarra, Giovanni Arema al contrabbasso, Ruggero Rotolo alla batteria.
Rita Botto è una cantante che trova nella sua Sicilia l’energia di riprendere le radici sonore che oggi sono tornate di attualità. È la voce della donna mediterranea a raccontare storie e sentimenti di un’antica terra. Artista versatile, autodidatta, la cui principale dote è la comunicatività, vanta una voce mediterranea potente, duttile, ma anche ironica.
Nata nella barocca Catania, musicalmente esordisce a Bologna, un vero trampolino di lancio per il suo futuro artistico, dove abbraccia stili e repertori che vanno dalla musica leggera italiana a quella brasiliana, passando per i registri afroamericani del blues e del jazz.
Soltanto più tardi scopre il desiderio di dare voce ai suoni della propria lingua, il siciliano. Il calore del timbro della voce, la passionalità, quella sua maniera di mettere in scena una certa espressività teatralmente mediterranea, calzano a pennello per l’inizio di questa nuova esperienza che riguarda la canzone popolare siciliana.
Inizia così l’attività concertistica. Il 2004 è l’anno della prima tournée internazionale, ma soprattutto l’anno del vero esordio discografico con Stranizza d’amuri. Tra gli incontri artistici più significativi, quello con Carmen Consoli, i Lautari e Alfio Antico.
Il sito ufficiale di Etna SoundSet 2025

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In città
Turi Ventura, a vent’anni dalla morte un film ricorda l’attore dei “Quattro Soldi”
La commozione della figlia Veronica: «Ci ha lasciato una grande eredità umana, affettiva e artistica»

Vent’anni fa usciva di scena Turi Ventura, l’attore biancavillese della compagnia “Quattro soldi”, interprete di diverse commedie dialettali di successo. Era il 2005: non era la conclusione di una rappresentazione teatrale, ma la fine prematura e improvvisa della sua vita. Aveva 46 anni, lasciava la moglie Anna Maria Messina e i figli Veronica, Jessica e Puccio. Sono loro, oggi, a rendergli omaggio.
Lo fanno, promuovendo, con la compagnia “Quattro soldi”, il film amatoriale “Dan Savvaturi u braccianti, la vendetta”. Proiezione in programma il 2 agosto, alle ore 20.30, a Villa delle Favare, messa a disposizione del Comune, a ingresso libero. È una sorta di continuo del precedente film, realizzato sei anni fa, sempre dalla compagnia “Quattro soldi”. Per l’occasione sarà proiettato anche un contributo video che sintetizza la vita artistica di Turi Ventura.
Questo nuovo film è stato possibile grazie alla collaborazione tra la famiglia Ventura e la famiglia di Vincenzo Portale, cameraman e amico autentico di Turi, che lo ha seguito in tutto il suo percorso teatrale. È stata la figlia, Jessica Portale, ad avere avuto l’idea di sistemare un copione e realizzare il film, poi scritto e riadattato assieme ai figli di Turi. Un’opera realizzata da autodidatti, ma con cuore sincero e intrisa di profondo affetto.
«Quella di Villa delle Favare vuole essere una proiezione in memoria di mio padre, che giorno 4 agosto compie vent’anni dalla sua scomparsa. La sua morte – dice a Biancavilla Oggi Veronica Ventura – ha segnato tanto dolore nella cittadinanza. Papà è ricordato da tutti: da noi figli, da mia madre e da qualsiasi persona in paese. Questa occasione vuole essere un ricordo non solo della mia famiglia, ma di tutta Biancavilla».
«Abbiamo ricevuto da Turi Ventura – sottolinea con commozione Veronica – una grande eredità umana e affettiva e una straordinaria dote artistica, soprattutto Puccio, veramente un degno erede di mio padre. Il suo ricordo è sempre vivo nei nostri cuori e in quello dei biancavillesi, i quali ce lo testimoniano continuamente».
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