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Cronaca

Garage trasformato in officina abusiva: scattano la denuncia e il sequestro

Nei guai un 48enne per esercizio illecito di attività artigianale e gestione dei relativi fumi e rifiuti

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla hanno denunciato un 48enne per gestione illecita di rifiuti, immissione di fumi in atmosfera ed esercizio abusivo di attività artigianale.

Il controllo è stato effettuato in un garage di 180 metri quadrati, situato nella periferia est del paese, che era stato trasformato in un’officina di carrozzeria priva di autorizzazioni. All’interno erano presenti veicoli in lavorazione, numerosi attrezzi, solventi e rifiuti riconducibili a tale attività.

Quando i militari sono entrati nel locale, hanno trovato un 24enne e un 22enne, entrambi residenti a Biancavilla, intenti a lavorare su una moto. Poco dopo è arrivato il padre di uno dei due, un 48enne residente a Catania, che ha dichiarato di essere il titolare dell’attività.

Le verifiche, svolte anche con il supporto di personale della società elettrica E-Distribuzione per escludere irregolarità nel prelievo di energia, hanno evidenziato criticità di carattere ambientale e amministrativo. L’uomo non era in possesso della documentazione necessaria per l’avvio e l’esercizio dell’attività di carrozzeria, risultata quindi abusiva.

Non erano compilati i registri di carico e scarico delle merci né i bollettari per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, come solventi e vernici, presenti sui banconi. Inoltre, mancava la documentazione relativa ai condotti di aspirazione del forno per i fumi di lavorazione, indispensabile per la tutela della qualità dell’aria. Oltre alla denuncia al titolare, i militari hanno sottoposto a sequestro i locali.

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Cronaca

Papà Nino: «Chi ha ucciso Valentina ha avuto un complice, trovate Maschio 1»

Quindici anni fa il delitto della giovane 19enne di Biancavilla trovata morta in una villetta di Adrano

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«Mia figlia è stata uccisa da Mancuso e da un suo complice. Questo complice è stato definito Maschio 1 perché non è stata scoperta la sua vera identità, però ha lasciato le sue tracce sulla scena del crimine. Insieme a Mancuso ha ucciso la mia Valentina e io continuerò la battaglia che ho intrapreso già da tanti anni, per scoprire la verità, costi quel che costi».

Nino Salamone torna a parlare dell’uccisione di sua figlia Valentina, 19 anni. Lo fa con il settimanale “Giallo”, chiedendo che sia fatta piena giustizia.

Sono passati esattamente 15 anni dal delitto. Era il 24 luglio 2010 quando il corpo senza vita di Valentina viene trovato in una villetta di Adrano. Un cadavere con una corda al collo appesa a una trave. Alla sbrigativa ricostruzione del suicidio si oppongono i familiari, iniziando una lunga battaglia per la verità.

Nel 2012, la Procura generale di Catania riapre il caso e affida accertamenti ai Ris di Messina. Emergono diverse incongruenze: la trave era troppo alta per permettere a Valentina di impiccarsi da sola e sul pavimento c’è una chiazza di sangue non compatibile con un suicidio. Le indagini scientifiche rivelano inoltre il DNA di Nicola Mancuso (pregiudicato con cui la ragazza aveva una relazione), sulle sue scarpe. Mancuso viene accusato e, dopo anni di processi, condannato all’ergastolo per omicidio.

Ma non è tutto: sulle scarpe di Valentina viene trovato anche un secondo DNA, appartenente a un uomo non identificato, indicato come “Ignoto 1” o “Maschio 1”. Nino Salamone chiede che si arrivi alla sua identificazione: «Non mi fermo, non mi arrendo…».

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FOCUS

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Cronaca

Un ospite del “Cenacolo” appicca il fuoco: tanta paura, tutti evacuati

Un’infermiera e un utente, a causa dei fumi respirati, sono stati trasportati al pronto soccorso

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Un ospite della Comunità Terapeutica Assistita “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla ha dato fuoco al materasso del proprio letto, generando un incendio e un fumo intenso che ha invaso l’intero secondo piano. Immediato l’intervento del personale, che ha utilizzato quattro estintori di emergenza. Tempestivo anche l’arrivo dei vigili del fuoco del distaccamento di Adrano nella struttura di via San Placido.

A causa dell’inalazione del fumo e della polvere degli estintori, un’infermiera della comunità e un ospite sono stati trasportati in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Nulla di grave, fortunatamente. Altre ambulanze del 118 sono giunte sul posto per precauzione.

La comunità ospita 40 persone con disabilità psichica, metà delle quali alloggia al secondo piano in cui si è divampato l’incendio. Tutti, in via preventiva, hanno evacuato la struttura. Sul posto, il direttore Giosuè Greco. Momenti di tensione e paura, ma, per fortuna, oltre ai danni materiali, nessuno ha riportato conseguenze.

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