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Cronaca

Il “sequel” della rissa di via dell’Uva: così si è arrivati al blitz “Ultimo atto”

Da un diverbio in strada alla scoperta del clan: “Biancavilla Oggi” ricostruisce i retroscena

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L’ordine di carcerazione eseguito dai carabinieri nei confronti di uno dei partecipanti alla rissa (condannato a 4 anni di carcere) è soltanto l’ultima scena di un film più lungo e complesso. La rissa è quella culminata in via dell’Uva, a Biancavilla, nel settembre 2018 con il ferimento di un ragazzo a colpi di kalashnikov. Ma quella lite – scaturita da un diverbio per un incidente stradale avvenuto ad Adrano – ha un sequel di grande rilievo. I carabinieri hanno indagato per ricostruire dinamiche e responsabilità della rissa, ma poi si sono imbattuti nella mappa criminale di Biancavilla e Adrano. Al punto da scoprire ruoli e affari illeciti del ricostituito clan biancavillese, fino a fare scattare il blitz antimafia “Ultimo atto”. L’operazione è del settembre 2023 e ha il merito di avere falciato l’organizzazione con a capo Pippo Mancari u pipi, figura storica e carismatica.

Ma riavvolgiamo il nastro. È il tardo pomeriggio dell’8 settembre 2018: ad Adrano si verifica un incidente stradale tra un’auto e uno scooter T-Max. Ne segue un diverbio. È coinvolto un ragazzo biancavillese, che decide di allontanarsi e cercare protezione in via dell’Uva. Ma è inseguito dagli adraniti. Il teatro degli eventi è il cortile della palazzina a nord di viale dei Fiori. È qui che divampa la mega rissa. Nel caos, Riccardo Pelleriti, fratello del ragazzo coinvolto nell’incidente, esplode colpi di kalashnikov AK 47. Ferisce l’adranita Davide Galati Massaro. Per poco non l’ammazza. Il ferito viene ricoverato all’ospedale “Cannizzaro” di Catania, mentre ai carabinieri bastano poche ore per risalire al responsabile e a fermarlo in quanto indiziato di delitto. Poco più di anno dopo, l’ordine di custodia cautelare in carcere arriva pure per il cognato Vito Marino. Riconosciuto il suo ruolo in quei fatti, è lui ad essere finito ora a piazza Lanza per scontare la sua pena definitiva: porto e detenzione di arma da guerra, rissa e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Il blitz antimafia cinque anni dopo

I carabinieri, dunque, avevano subito chiuso il cerchio sul “far west” urbano di via dell’Uva. Ma le loro indagini si erano allargate. La presenza di un’arma da guerra come quel kalashnikov non era passata inosservata. Come non poteva non essere notata la parentela del ragazzo ferito con un esponente del clan Scalisi di Adrano, oltre a ritenere il giovane che ha imbracciato la mitraglietta orbitante nel clan biancavillese.

Ecco perché quella rissa – secondo gli inquirenti – ha urtato gli equilibri della criminalità organizzata nei due comuni con il rischio che potesse ulteriormente degenerare. Per evitare che la scintilla di via dell’Uva potesse provocare un’esplosione, Pippo Mancari si era premurato a fare visita in ospedale al giovane ferito. Un segno per ristabilire la calma e mandare un segnale di distensione agli adraniti.

Tutti elementi che avevano fatto entrare in scena la Direzione Distrettuale Antimafia. Cinque anni di indagini, nutrite anche dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, sugli affari del clan di Biancavilla: estorsioni, droga e trasporto merci.

È così che da un’inchiesta per una mega rissa si è arrivati al settembre 2023, nella notte in cui un centinaio di carabinieri hanno bussato alla porta di 13 dei 18 indagati per notificare le 820 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice Daniela Monaco Crea. Un blitz per associazione mafiosa (ne sono estranei i due protagonisti di via dell’Uva) che ha scoperchiato il ruolo apicale di Pippo Mancari (storico esponente del clan locale) e del suo gruppo, ricostituito dalle macerie provocate da anni di arresti e agguati. Adesso si attende che la Procura chieda il rinvio a giudizio.

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Cronaca

Notte di Halloween con diversi giovani sottoposti al controllo dei carabinieri

I militari hanno operato pure con l’ausilio dell’etilometro per accertare eventuali abusi di alcol

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© Foto Biancavilla Oggi

Una notte di Halloween “presidiata” dai carabinieri, a Biancavilla. Diverse pattuglie della stazione di via Benedetto Croce impiegate per un controllo del territorio finalizzato alla prevenzione generalizzata dei reati e alla verifica del rispetto del Codice della strada.

Uno spiegamento di militari che si è concentrato soprattutto nelle piazze di Biancavilla e in coincidenza di distributori automatici. Diverse persone sono state identificate, soprattutto giovani sottoposti a controlli e perquisizione. I carabinieri hanno operato anche con l’ausilio dell’etilometro per accertare eventuali abusi di alcol da parte di chi era alla guida di auto o ciclomotori.

Si tratta dell’ennesima attività del genere promossa dai carabinieri di Biancavilla, sotto la guida del comandante, maresciallo Francesco De Giovanni. Da viale dei Fiori a viale Europa, da via Cristoforo Colombo alle vie del centro storico: ripetute operazioni nelle ultime settimane hanno riguardato ogni angolo di Biancavilla.

Serie di controlli che, in alcune occasioni hanno coinvolto le unità cinofile di Nicolosi, la Compagnia di Intervento Operativo proveniente da Palermo, la polizia locale di Biancavilla. Centinaia gli accertamenti immediati che hanno consentito di individuare reati, condotte illecite, infrazioni e violazioni di legge.

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Cronaca

Il pusher, l’ubriaco, il guidatore senza casco né assicurazione: tre denunce

Controlli dei carabinieri con riscontri in via Vittorio Emanuele, via della Montagna e via Sangiorgio

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Controllo straordinario del territorio da parte dei carabinieri della stazione di Biancavilla. Un’azione che ha consentito di formalizzare specifiche denunce nei confronti di tre persone, due di Biancavilla e uno di Adrano. Uno spacciava, l’altro era in stato di ebbrezza e l’altro ancora guidava in violazione del Codice della strada.

In particolare, i militari hanno sorpreso in via Vittorio Emanuele un giovane di 27 anni nel preciso momento in cui cedeva una dose di marijuana a un 23enne di Adrano. La sostanza stupefacente, del peso di quasi 2 grammi, e il denaro utilizzato per l’acquisto sono stati sequestrati, mentre il pusher è stato denunciato in stato di libertà. Il cliente, invece, è stato segnalato alla Prefettura in quanto assuntore di sostanze stupefacenti.

In via della Montagna, invece, i carabinieri hanno fermato un automobilista adranita di 55 anni, sorpreso alla guida in stato di alterazione alcolica. L’uomo è risultato positivo all’alcoltest. Per questo gli è stata ritirata la patente e il veicolo è stato affidato ad una persona idonea alla guida.

In un ulteriore episodio, avvenuto in via Sangiorgio, i militari hanno documentato la violazione delle prescrizioni imposte a un uomo di 28 anni, residente a Biancavilla, già sottoposto alla misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Il giovane è stato sorpreso alla guida di un motociclo senza casco e senza copertura assicurativa e, dunque, è stato denunciato.

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