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Ospedali psichiatrici giudiziari chiusi 5 anni fa: convegno al “Cenacolo”

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L’Opera Cenacolo Cristo Re di Biancavilla ha promosso e ospitato il convegno “Rems in Sicily”. Un’occasione di valutazione, tra vantaggi e criticità, dei primi cinque anni della legge 81/2014 di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e di attivazione delle Rems (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza). Il convegno è stato voluto e organizzato dalla comunità terapeutica assistita che opera da anni nel territorio etneo.

La tematica della salute mentale è stata affrontata da cinque punti di vista: psichiatrico, giuridico, psicologico, sociologico, neurobiologico.

Dopo i saluti del direttore Generale dell’Opera, dott. Giosuè Greco, del sindaco, Antonio Bonanno, del direttore sanitario dell’Asp di Catania, dott. Antonello Rapisarda, e del direttore sanitario della C.T.A. dott. Gaetano Interlandi, sono intervenuti, nella sessione mattutina, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Catania, dott. Carmelo Giongrandi, che ha illustrato i fattori di criticità e miglioramento della legge 81/2014; il dott. Giuseppe Ortano, psichiatra responsabile della Commissione ex Opg e carceri della S.I.P.D. e Direttore della Rems di Mondragone,  che ha illustrato le proposte di “Psichiatria Democratica”; la dott.ssa Deborah De Felice, Docente di Sociologia della devianza all’Università di Catania,  che ha evidenziato il ruolo del Territorio e della Comunità nella funzionalità delle Rems; il dott. Carmelo Florio, direttore Modulo Dipartimento Salute mentale CT Sud, che ha presentato la realtà attuale nella provincia di Catania; il dott. Salvatore Aprile, Direttore di due Rems di Caltagirone, che ha portato concretamente l’esperienza di Caltagirone attraverso gli interventi di cinque persone attualmente ricoverate; la dott.ssa Vera Trassari, dirigente psichiatra SerD Adrano-Paternò, ha  affrontato il problema del trattamento residenziale dei pazienti psichiatrici giudiziari nelle Comunità per Tossicodipendenti.

Nella sessione successiva è stato trattato il ruolo delle strutture residenziali nel trattamento terapeutico dei pazienti psichiatrici giudiziari: l’Avv. Michele Sciuto, Amministratore della Cta “Belvedere” di Zafferana Etnea, ha illustrato il ruolo delle Comunità Terapeutiche Assistite, e invece, il dott. Luca Interlandi, responsabile della Cooperativa Sociale “Alisea” di Caltagirone, il ruolo delle Comunità Alloggio o Case Famiglia.

Successivamente è stato affrontato il tema dei disturbi antisociali dal punto di vista neurobiologico e ambientale dal dott. Renato Scifo dell’ospedale di Acireale e dal punto di vista psicodinamico, dott. Angelo Garigliano, psicologo-psicoanalista del “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla. La dott.ssa Marina Intelisano, Sociologa ASP 3 CT, ha presentato il lavoro di Prevenzione Primaria dei comportamenti antisociali svolto in alcune scuole dall’Ufficio di Educazione alla Salute dell’ASP 3 di Catania.

Il Convegno si è concluso con la Tavola rotonda e il dibattito sullo stato di attuazione a livello regionale dei Protocolli Operativi del Consiglio Superiore della Magistratura, con l’intervento preordinato del dott. Livio Forturello, dirigente Psichiatra del SPDC, Ospedale di Paternò.

In merito all’entità del fenomeno, allo stato attuale, è emerso che in provincia di Catania, nelle Comunità Terapeutiche Assistite, circa il 35% dei Posti Letto (110 su 320) è occupato dai pazienti psichiatrici giudiziari, mentre nelle Case Famiglia e Gruppi Appartamento dei Distretti sanitari di Caltagirone e Acireale, l’occupazione dei Posti Letto riguarda circa il 30% (100 su 340). Il totale dei pazienti giudiziari ricoverati solo nelle Comunità psichiatriche del catanese, escluse le due Rems di Caltagirone, sono in numero di 210. In merito alle liste di attesa di ricovero presso le tre Rems siciliane, secondo i dati del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, risultano 180 persone in attesa; ma tale dato non è reale perché nel frattempo circa due terzi delle persone in lista d’attesa, hanno trovano collocazione presso le altre comunità residenziali della Regione.

Il convegno, che ha avuto una grande affluenza di pubblico, segna l’inizio di un dialogo multidisciplinare nella comprensione e trattamento delle persone con malattia mentale autori di reato. Sono state evidenziate oltre alle positività anche delle criticità, dovute al fatto che la legge è ancora ai primi passi nella sua attuazione e quindi tutto il complesso sistema, Sanità-Giustizia-Società, che ha sostituito l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, è in evoluzione e necessità del rafforzamento nell’integrazione tra le diverse istituzioni coinvolte.

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La voce potente e mediterranea di Rita Botto all’Etna SoudSet di Biancavilla

Nuovo appuntamento con la rassegna alle Vigne: un’altra artista d’eccezione all’ombra del Vulcano

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© Foto di FrameOFF / Noto

È la serata di Rita Botto all’Etna SoudSet, rassegna di musica di qualità nel contesto delle Vigne di Biancavilla, sulla Sp 158 di contrada Argentieri. L’appuntamento del 2 agosto, alle ore 22, è con la cantante siciliana. Assieme a lei, Carlo Cattano al sax, Maurizio Diara alla chitarra, Giovanni Arema al contrabbasso, Ruggero Rotolo alla batteria.

Rita Botto è una cantante che trova nella sua Sicilia l’energia di riprendere le radici sonore che oggi sono tornate di attualità. È la voce della donna mediterranea a raccontare storie e sentimenti di un’antica terra. Artista versatile, autodidatta, la cui principale dote è la comunicatività, vanta una voce mediterranea potente, duttile, ma anche ironica.

Nata nella barocca Catania, musicalmente esordisce a Bologna, un vero trampolino di lancio per il suo futuro artistico, dove abbraccia stili e repertori che vanno dalla musica leggera italiana a quella brasiliana, passando per i registri afroamericani del blues e del jazz.

Soltanto più tardi scopre il desiderio di dare voce ai suoni della propria lingua, il siciliano. Il calore del timbro della voce, la passionalità, quella sua maniera di mettere in scena una certa espressività teatralmente mediterranea, calzano a pennello per l’inizio di questa nuova esperienza che riguarda la canzone popolare siciliana.

Inizia così l’attività concertistica. Il 2004 è l’anno della prima tournée internazionale, ma soprattutto l’anno del vero esordio discografico con Stranizza d’amuri. Tra gli incontri artistici più significativi, quello con Carmen Consoli, i Lautari e Alfio Antico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Turi Ventura, a vent’anni dalla morte un film ricorda l’attore dei “Quattro Soldi”

La commozione della figlia Veronica: «Ci ha lasciato una grande eredità umana, affettiva e artistica»

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Vent’anni fa usciva di scena Turi Ventura, l’attore biancavillese della compagnia “Quattro soldi”, interprete di diverse commedie dialettali di successo. Era il 2005: non era la conclusione di una rappresentazione teatrale, ma la fine prematura e improvvisa della sua vita. Aveva 46 anni, lasciava la moglie Anna Maria Messina e i figli Veronica, Jessica e Puccio. Sono loro, oggi, a rendergli omaggio.

Lo fanno, promuovendo, con la compagnia “Quattro soldi”, il film amatoriale “Dan Savvaturi u braccianti, la vendetta”. Proiezione in programma il 2 agosto, alle ore 20.30, a Villa delle Favare, messa a disposizione del Comune, a ingresso libero. È una sorta di continuo del precedente film, realizzato sei anni fa, sempre dalla compagnia “Quattro soldi”. Per l’occasione sarà proiettato anche un contributo video che sintetizza la vita artistica di Turi Ventura.

Questo nuovo film è stato possibile grazie alla collaborazione tra la famiglia Ventura e la famiglia di Vincenzo Portale, cameraman e amico autentico di Turi, che lo ha seguito in tutto il suo percorso teatrale. È stata la figlia, Jessica Portale, ad avere avuto l’idea di sistemare un copione e realizzare il film, poi scritto e riadattato assieme ai figli di Turi. Un’opera realizzata da autodidatti, ma con cuore sincero e intrisa di profondo affetto.

«Quella di Villa delle Favare vuole essere una proiezione in memoria di mio padre, che giorno 4 agosto compie vent’anni dalla sua scomparsa. La sua morte – dice a Biancavilla Oggi Veronica Ventura – ha segnato tanto dolore nella cittadinanza. Papà è ricordato da tutti: da noi figli, da mia madre e da qualsiasi persona in paese. Questa occasione vuole essere un ricordo non solo della mia famiglia, ma di tutta Biancavilla».

«Abbiamo ricevuto da Turi Ventura – sottolinea con commozione Veronica – una grande eredità umana e affettiva e una straordinaria dote artistica, soprattutto Puccio, veramente un degno erede di mio padre. Il suo ricordo è sempre vivo nei nostri cuori e in quello dei biancavillesi, i quali ce lo testimoniano continuamente».

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