Connettiti con

Editoriali

Il condannato infastidito dalla verità «È la stampa, bellezza! La stampa»

Pubblicato

il

Logo Editoriale

In questo articolo che dà conto della condanna di Giuseppe Furnari (come altri 36 suoi ex colleghi di Palazzo Minoriti) per l’inchiesta delle cosiddette “spese pazze” alla Provincia di Catania, abbiamo raccontato, per onorare un sacrosanto dovere di cronaca, fatti di interesse pubblico, di cui i biancavillesi devono avere conoscenza. Prima di farlo abbiamo letto le 156 pagine della sentenza della Corte dei conti e ci siamo attenuti a quanto riportato nel pronunciamento dei giudici. Senza nulla togliere, senza nulla aggiungere.

Abbiamo fatto il nostro lavoro di cronisti liberi, come hanno fatto altri colleghi, anche se non hanno fornito gli stessi, nutriti dettagli che ha pubblicato Biancavilla Oggi. La censura e l’occultamento dei fatti li lasciamo ai servi di regime. Il diretto interessato si è sentito infastidito e irritato dal racconto della verità giudiziaria e ha azionato nei nostri confronti la solita macchinetta del fango. Tranquilli: siamo impermeabili. Lo comprendiamo, sul piano umano. E anche sul piano politico, dal momento che persino i bambini di Biancavilla sono a conoscenze delle sue ambizioni di fare il sindaco. Ma non per questo è titolato a denigrare e insultare chi scrive con rigore deontologico la verità contenuta nella sentenza.

Di certo, negli anni, non ci siamo fatti scombussolare da telefonate e da “messaggi” di mafiosi o dalle minacce di qualche malandrino, familiare di chi mostra permalosità e intolleranza (tutto riferito ai carabinieri). Figurarsi se ci facciamo intimidire da qualche reazione intestinale o da annunci di querela (per cosa poi, per avere riportato una notizia vera, verificata e verificabile?).

La condanna (definitiva) non ce la siamo inventati noi e il condannato non può cancellarla, mascherandola e offuscandola populisticamente con i successi calcistici della squadra di cui è presidente. Un vano e disperato tentativo di distrazione di massa. È la Casta che si autoassolve e che scoppia come popcorn quando viene urtata.

Ci fa pena, poi, chi esprime, con viscidissimo interesse, stima per i risultati sportivi, ma non emette alito per una grave, gravissima sentenza, pronunciata in nome del popolo italiano.

Beiamoci per una partitella domenicale e infischiamocene della cultura della legalità, del senso civico e dell’etica pubblica calpestati ogni giorno a Biancavilla, senza ritegno alcuno e senza precedenti simili. Vergogna: quanta miseria culturale ed intellettuale! Sono questi aspetti che infangano l’immagine della nostra Biancavilla, non la puntuale e coraggiosa attività di cronaca e di denuncia.

Siamo impegnati quotidianamente a raccontare la realtà biancavillese, nella sua articolata complessità. La sua parte deteriore, degradata e scandalosa. La sua parte migliore, costituita da giovani intraprendenti e meritevoli, sano volontariato, scuole in prima linea e parrocchie che suppliscono ai vuoti del Comune. Di notizie belle e positive che esaltano la nostra Biancavilla ne abbiamo pubblicate a centinaia, raggruppate nella rubrica “GoodNews”. Ma –mettetevelo nella testolina– non siamo né promoter pubblicitari né funzionari dell’Istituto Luce comunale.

Facciamo informazione giornalistica, senza riverenze ed ossequi, senza padroni o padrini, e quindi le nostre materie prime, per dovere costituzionale della nostra professione, sono la cronaca, i fatti di mafia e la deriva morale e politica di questa città decapitata e senza guida. Capiamo perfettamente che certa classe dirigente desidererebbe il silenzio, l’omertà, l’indifferenza, la censura e l’informazione infiocchettata e glorificatrice. Ci impegniamo con tutte le nostre energie per deludere questi “settori deviati”. Per questo nostro lavoro, ci conforta avere una ricca collezione di attestati di stima di magistrati e di rappresentanti delle forze dell’ordine. E di semplici cittadini, che ogni giorno ci leggono a migliaia.

Forse è proprio il vastissimo successo di diffusione di Biancavilla Oggi, senza possibilità di paragoni, che crea timori in coloro che vorrebbero mettere la museruola all’informazione. Si rassegnino lor signori: non ci riuscirete con noi. Mai e poi mai. Non siamo in vendita, non corromperete la nostra libertà ed intransigenza. Pazienza se, da destra a sinistra, certi politici poco devoti alla libertà di stampa ci detestino: è una medaglia che ci mettiamo al petto e la esibiamo con grande orgoglio.

A Giuseppe Furnari, l’augurio sincero, sentito e non provocatorio di trovare serenità d’animo e compostezza politica.

Ai lettori di Biancavilla Oggi, una sola promessa. La solita. Siamo stati, siamo e saremo sempre “L’Altra informazione”: cani da guardia e non da compagnia. È il nostro manifesto editoriale, dal quale non ci discostiamo nemmeno di un millimetro.

giuseppe-furnari-elezioni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
24 Commenti

24 Commenti

  1. Djanco

    5 Novembre 2016 at 18:28

    Goduria pura.
    Complimenti davvero per tenere in vita questa piccola fiammella di speranza di vivacità ed interesse della cosa pubblica.
    La classe dirigenziale vecchia va spazzata via assieme ai suoi nuovi scagnozzi.

  2. Anselmo

    2 Novembre 2016 at 23:25

    Quindi la triade Giuseppe Furnari, Dino Laudani, Giuseppe Pappalardo perde il primo pezzo? Forse che era il meno peggio visto gli altri due.

  3. tino

    28 Ottobre 2016 at 21:10

    Che amara tristezza, nell’apprendere che il denaro della pubblica amministrazione venga gestito malamente, (e pensare che fatica per le povere classe sociali a poter pagare le tasse).

    ovviamente l’informazione e il primo strumento per andare avanti.

  4. vito

    26 Ottobre 2016 at 17:30

    Complimenti per l’articolo, chiaro e veritiero, non ci si può arrabbiare per aver pubblicato il contenuto di una sentenza, le sentenze sono atti pubblici e come tali possono essere portati a conoscenza di tutti.Per favore la vogliamo finire con questa farsa della squadra di calcio e del sociale??vogliamo proporre per la beatificazione tutti i presidenti delle squadrette di paese perchè offrono un servizio alla comunità?ma davvero nel 2016 qualcuno crede che la gente si lasci sviare così facilmente da ignorare un fatto gravissimo solo perchè si è presidenti di una squadra di pallone? il discorso è un altro…in una probabile candidatura a sindaco candidatura ormai sfumata) affidereste il vostro paese a qualcuno che è stato condannato alla provincia per aver sperperato i soldi pubblici solo perchè è un bravo presidente di calcio, senza temere che faccia lo stesso con i soldi dei cittadini? ognuno ragioni secondo coscienza

  5. Salvo Stimoli

    26 Ottobre 2016 at 12:41

    Ciao Vittorio, sbaglio o la permalosità di Giuseppe Furnari ha superato quella di Mario Cantarella e Pippo Glorioso? Non oso immaginare che farà se diventerà (spero di no) sindaco. Fai come hai fatto sempre, fregatene di questi politici piccoli piccoli e continua a distinguerti dai tuoi colleghi. Sei l’unico che fa informazione libera, gli altri suonano i violini e incensano i politici e sappiamo perché. Solidarietà massima a te e a Biancavilla Oggi.
    PS Ti devo un caffè, non me ne sono dimenticato.

  6. Francesco

    25 Ottobre 2016 at 20:27

    Si sta facendo passare l’Avv. Furnari come un condannato penale e ciò si relive dai commenti di questo post che il giornalista ha pilotato con il suo scritto.
    L’Avv. Giuseppe Furnari è stato condannato dalla Corte dei Conti, assieme a tutti i componenti dello scorso consiglio provinciale, perchè alcune spese autorizzate da tre funzionari sono state ritenute, anche se legittime, non dovute a fini istituzionali (manifesti, locadinde e biglietti di auguri). C’è differenza fra una condanna penale ed una risarcitaria da parte della Corte dei Conti per poco più di € 6.000,00. Chi ha rappresentato le istituzioni non è stato raro di incappare nella Corte dei Conti che non guarda la legittimità di una spesa (quella riguarda la magistratura ordinaria o penale che sia) ma l’interesse che ha l’ente della spesa effettuata e la finalità istituzionale. Si precisa che nessun rimborso è stato dato all’Avv. Furnari, come per altro agli altri consiglieri provinciali, ma autorizzazioni preventive alla spesa. Appare evidente che c’è più responsabilità da parte di chi preventivamente autorizzò la spesa (gente pagata dalla collettività) che di chi autorizzato ha effettuato la spesa. Infine mi chiedo quali sono le lagnanze da parte del giornalista e ripetute nei commenti di questo blog su chi voglia mettere dei bavagli e a chi? Avete percaso letto articoli dell’Avv. Furnari o interviste che parlano di ciò o sono pure fantasie difensive e preventive di crede che forse l’Avv. Furnari possa rivolgersi all’autorità giudiziaria per tutelare la sua immagine in quanto lesa perchè l’articolo e poi il successivo possono indurre in errore il lettore facendogli capire ben altro?

    • Biancavilla Oggi

      25 Ottobre 2016 at 20:52

      Apprezziamo la sua appassionata arringa. Ma non ce n’era bisogno. Ci siamo limitati a dare la notizia nuda e cruda della condanna della Corte dei conti (nessuno ha parlato di condanna penale) a 37 ex consiglieri provinciali e, siccome il nostro giornale si occupa di Biancavilla, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sul biancavillese Giuseppe Furnari. Non abbiamo espresso commenti, ma fornito tutti gli elementi di informazione contenuti nella sentenza. Invece la reazione dell’esponente Pd ha trasbordato, insultando l’autore dell’articolo, solo per avere fatto il suo dovere di cronista. Ecco perché è stato necessario e doveroso questo editoriale. Deve essere chiaro a tutti che nessuno può permettersi di insultare, visto che noi non lo abbiamo mai fatto con nessuno. Legga il profilo Facebook di Furnari e capirà: è evidente che lei non l’abbia letto. Minacciare querele solo perché si pubblica una notizia vera, verificata e verificabile, è un modo per tentare di intimidire la libertà di stampa. Ovviamente è un tentativo che su “Biancavilla Oggi” non ha alcun effetto.

      • Francesco

        26 Ottobre 2016 at 9:53

        Non leggo i profili altrui e non mi interssa farlo, ma non crede che anche Lei vuole limitare la libertà di espressione delle persone non accendo alcuna critica? Il politico, il professionista, il cittadino Furnari, ha non ho ha la libertà ed il diritto di esprimere il suo, naturalmente assumendosi le proprie responsabilità. Penso che Lei abbia esagerato con il Suo editoriale non dando nessuna facoltà di replica. Comunque da lettore penso che l’Avv. Furnari non è quel mostro di persona, di professionista e di politico, che Lei fa trasparire dai suo articoli. Anzi, persona da sempre impegnata sul sociale, anche in tempi come oggi, con le proprie forze e senza alcun aiuto di istituzioni pubbliche e private, gestisce una squadra di calcio in Eccellenza (per i non addetti ai lavori è la serie A di ogni regione. La categoria superiore è già professionismo) e pen 4 squadre nel settore giovanile, impegnando decine e decine di ragazzi di Biancavilla e del comprensorio allo sport e non alla strada. La ringrazio per la replica concessa

        • Biancavilla Oggi

          26 Ottobre 2016 at 12:27

          Se non conosce ciò che ha scritto Furnari nei nostri confronti, non può comprendere le reazioni successive. La sua è una difesa “a prescindere”… Inutile discutere. Saluti cordiali.

        • Carlo

          26 Ottobre 2016 at 13:20

          ma il sociale dove sta nell’essere presidente di una squadra di calcio?Non è che possiede la comunità di don Mazzi, non sta levando nessuno dalla strada, paga solo dei ragazzi per giocare al pallone, nella speranza che questo gli sia utile come raccolta voti per una futura candidatura.Il sociale è ben altra cosa. Il campionato di eccellenza, comunque è pur sempre un campionato dilettantistico di poco conto, e comunque anche se fosse stato di grande importanza, non possiamo certo compensare il buon andamento di una squadretta di calcio con i soldi della collettività. che sia chiaro Del calcio non frega a nessuno!!!

    • Fabrizio

      25 Ottobre 2016 at 20:56

      Egregio signore lo abbiamo capito che è una condanna della Corte dei conti, abbiamo studiato anche noi e abbiamo letto chiaramente ciò che è stato riportato nell’articolo. Ma le sembra una cosa da niente? Se lei la vuole far passare come una multa per eccesso di velocità… Invece resta la gravità della sentenza sia sul piano istituzionale che sul piano etico. Scusi se è poco.

    • pippo

      27 Ottobre 2016 at 14:41

      Sign. francesco, mi sembra che lei non conosce molte cose.. Non è vero che tutti i consiglieri provinciali sono stati condannati, ci sono stati anche consiglieri che hanno agito secondo legalità a cui la corte dei conti non ha chiesto indietro nulla. La vostra difesa di ufficio risulta oltre che faziosa anche errata e inesatta.

  7. giulio

    24 Ottobre 2016 at 15:22

    Ma che storie!!!!…,….uno che ci spiega come e’ fantastico il Biancavilla calcio ma che si innervosisce perché una sentenza ci spiega come da rappresentante delle istituzioni ha speso i soldi pubblici…………..mi pare proprio il personaggio giusto per fare il sindaco al prossimo giro in un paese come il vostro……………evvaiiii!!!!

  8. giuseppe chisari

    24 Ottobre 2016 at 12:26

    Non conosco il sig. Furnari. .Apprendo in questa occasione che ha la querela facile. Auguri perché si dovrà esercitare a lungo.

  9. salvo maglia

    23 Ottobre 2016 at 23:27

    Quando sono indagati, dicono che la magistratura deve fare il suo corso. Quando sono rinviati a giudizio, invocano la presunzione di innocenza. Quando sono condannati, la colpa è della stampa che dà la notizia. Sono semplicemente ridicoli. Mai nessuno che si assuma la responsabilità. Giuseppe Furnari ha sbagliato e continui a sbagliare, assumi un altro profilo, magari sarai ascoltato dalla gente. Così facendo mostri tutta la tua debolezza e irritazione. Solidarietà a Biancavilla Oggi, che ha fatto solo il suo dovere. L’informazione seria e professionale non può essere additata per quella che infanga una città Sono altri che deturpano l’immagine di Biancavilla.

  10. Franca

    23 Ottobre 2016 at 23:22

    Faccio notare che per altra vicenda anche il dott. Pippo Calaciura è stato condannato, ma la reazione di compostezza che ha avuto nell’apprendere la sentenza è esemplare. Invece Giuseppe Furnari ha avuto una reazione scomposta, nervosa e berlusconiana (colpa della stampa). Due persone diverse e lo si vede anche dalle diverse reazioni.

  11. Fabrizio

    23 Ottobre 2016 at 23:18

    Un grande plauso va a Biancavilla Oggi, l’unica voce fuori dal coro. Il resto è una stampa asservita. Continuate così, vi seguo ogni giorno.

  12. Maria

    23 Ottobre 2016 at 18:09

    questo soggetto non ha capito ancora che infangare lui non equivale a infangare Biancavilla, lui non rappresenta Biancavila, nè Biancavilla rappresenta lui…soprattutto dopo questa vicenda. Semmai potrebbe essere vero il contrario, che la sua vicenda ha infangato Biancavilla, qualcuno ha parlato di servi…ma perchè i padroni sarebbero loro?padroni di cosa? che ridere…

  13. franco

    23 Ottobre 2016 at 17:30

    I cittadini tutti attendono con ansia che venga a chiedere il loro voto a tempo di elezioni….moralità legalità trasparenza ed efficienza…assurdo come un avvocato che dovrebbe conoscere le leggi sia il primo a violarle, con il denaro pubblico di quegli stessi cittadini che l’hanno votato. Questo articolo meriterebbe la diffusione cartacea per il paese, per aprire gli occhi a un po’ di gente

  14. Salvatore

    23 Ottobre 2016 at 17:14

    Sbaglio o questo Furnari prima era in Rifondazione Comunista? Penso che il suo passaggio al Pd è stato un atto di coerenza. Complimentissimi.

  15. Onestà al potere

    23 Ottobre 2016 at 17:12

    Siete grandi ragazzi, vi meritate un monumento per il vostro coraggio. Continuate così. Distinguetevi dalla massa e dall’informazione al servizio del potente pagata con i soldi dei cittadini. Siete unici. Se qualcuno vi tocca con un dito, chiamatemi, faremo le barricate per difendere il nostro diritto di avere una informazione non pilotata come vorrebbero i politicanti.

  16. Alfredo Nicotra

    23 Ottobre 2016 at 17:09

    Stima e solidarietà incondizionata a Biancavilla Oggi, unica testata slegata da interessi politici e da incarichi amministrativi. Furnari è un condannato e questo nessuno lo può cancellare. Pretendeva forse che non bisognava dare notizia? Ridicolo. Stia zitto, almeno. Ci fa ccniu cumpassa.

  17. Marco

    23 Ottobre 2016 at 16:04

    La verità sempre e ad ogni costo, Complimenti. Non si può nascondere un grave reato o una malefatta con un risultato calcistico positivo di cui non frega nulla a nessuno.Di fronte all’evidenza certa gente dovrebbe tacere ed andare a nascondersi ed invece ha il coraggio di parlare peggiorando ulteriormente la propria posizione già sommersa dal fango. ottimo articolo…complimenti

    • gaetano

      23 Ottobre 2016 at 18:11

      Complimenti al giornalista per la sua straordinaria capacita professionale di raccontare i fatti con precisione e puntualità, minacciare querele è tipico dei politi senza alcuna spina dorsale che vogliono una stampa lacchè e a servizio, sempre pronta a elogiare e a incensare……se poi provi a raccontare i fatti e a limitarti a descrivere le sentenze diventi il nemico da aggredire da isolare da sbeffeggiare. Questo signore vuol fare il sindaco? mi pare sulla buona strada, ha già comprato una squadra di calcio, ora deve solo comprare una rete tv, piazzare qualche giornalista amico e il gioco è fatto, ha imparato in fretta…..,ma noi resteremo da parte di chi ancora racconta la verità e i fatti senza alcun timore………

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Editoriali

Nel Consiglio del 15-1, l’opposizione va garantita (anche) tramite… una firma

Ma i numeri impietosi non siano un alibi di inconcludenza: la democrazia cittadina non è in pericolo

Pubblicato

il

© Foto Biancavilla Oggi

La nuova geografia consiliare di Biancavilla, tracciata dopo l’esito plebiscitario a favore di Antonio Bonanno, ha una mappa senza precedenti: 15 componenti alla maggioranza e soltanto 1 alla minoranza. Un quadro sbilanciato, evidentemente. Ma non è il frutto di un golpe. È il risultato democratico determinato da regole e meccanismi democratici, sulla base del voto popolare, espresso peraltro con un’affluenza superiore al 63%.

Al di là della volontà – fin troppo chiara – manifestata dai biancavillesi, va riconosciuto che il nuovo assetto dell’assemblea cittadina, convocata oggi, alle ore 20.30, per l’insediamento, fa emergere conseguenze pratiche e necessità operative che mai prima d’ora si erano verificate. Necessità, nella dialettica e nelle dinamiche consiliari, a cui vanno date risposte immediate.

Un esempio? Per presentare una mozione, il regolamento prevede che l’atto, se si vuole mettere in discussione, debba essere firmato da almeno due consiglieri comunali. Ne deriva che l’attuale minoranza sarà oggettivamente impedita a poterlo fare. Certo, una mozione dà un indirizzo all’amministrazione comunale, ma non pone alcun vincolo: spesso ha solo un valore simbolico o di mera testimonianza.

Non a caso, la prassi, nelle sei consiliature, è che il 99% delle mozioni – anche quelle approvate all’unanimità – siano state poi disattese dalla Giunta e dal sindaco di turno. All’epoca di Pietro Manna, tutti i consiglieri votarono una proposta di Nicola Tomasello e Vincenzo Cantarella per dare la cittadinanza onoraria a Rita Levi Montalcini. L’amministrazione se ne infischiò dell’illustre scienziata Premio Nobel. Stessa sorte, più recente, per la proposta di Alfio Distefano e Dino Asero tesa ad intitolare una via a Peppino Impastato: nonostante l’atto sia passato all’unanimità, nella toponomastica non c’è menzione del militante di Democrazia Proletaria, morto ammazzato per mano mafiosa.

Se è vero che il tenore delle mozioni trattate nell’ultimo quinquennio abbia avuto un livello elementare imbarazzante (inferiore alle discussioni del baby-Consiglio), è innegabile che si tratti di uno strumento utile. Se ben usato, può innescare la discussione in aula, denunciare e dibattere questioni di ampio interesse, porre tematiche all’attenzione dell’opinione pubblica, indicare soluzioni e suggerire un indirizzo (a prescindere dall’effettiva ricezione dell’organo esecutivo).

Una funzione di cui il Partito Democratico, in questo Consiglio Comunale, risulta privato di fatto. Stesso “impedimento” varrebbe in linea teorica per altre due forze mono-rappresentate: Movimento per l’Autonomia e “Noi per Biancavilla”. Ma loro stanno nella comfort zone della coalizione di governo, mentre l’esigenza impellente – lo si comprende facilmente – riguarda la minoranza, dunque il Pd.

Come risolvere questo vuoto? Una maggioranza bulgara, come quella attuale, deve avvertire l’opportunità di mettere mano al regolamento per consentire proposte a firma singola. Nell’attesa della modifica, la coalizione di Bonanno può dare dimostrazione di maturità istituzionale, “prestando” una firma in bianco al consigliere solitario del Pd affinché gli sia consentita la trattazione dell’atto. Resta inteso che poi può essere emendato o anche respinto. Ma la discussione dev’essere garantita. Ebbene sì, il rispetto della minoranza passa anche attraverso… una firma.

Un simile gesto avrebbe più valore di affidare all’opposizione – per garbo istituzionale, secondo le intenzioni del sindaco Bonanno – la vicepresidenza del Consiglio. Una carica inutile sul piano operativo, che non attribuisce alcuna prerogativa supplementare. Un ruolo che entra in esercizio solo quando il presidente è impedito da una febbre autunnale o si allontana dall’aula per andare a fare pipì.

Detto questo – lo sottolineiamo con altrettanta chiarezza – non vediamo pericoli per la democrazia cittadina. Il palazzo comunale, per sua natura, è il luogo più trasparente, nel quale risulta impossibile nascondere o camuffare alcunché. E poi, è facile e fisiologico prevedere, in una maggioranza così larga, la creazione di una “opposizione” intestina.

Non impressioni più di tanto, quindi, la sproporizione del 15-1. D’altra parte, il precedente Consiglio Comunale era partito con ben 5 oppositori, poi ridotti a 3. Ma sono stati gli oppositori più muti e assenti di sempre, al punto da non presentare nemmeno emendamenti al bilancio, che costituiscono l’abc dell’attività consiliare. Un’imperdonabile e scandalosa violazione del patto “sacro” con i propri elettori per un “mandato di opposizione” non esercitato nell’ultima consiliatura (a parte qualche lampo nella fase finale).

Non si usino, perciò, i numeri come alibi di eventuale inconcludenza: dai banchi della destra, a contrapporsi alla prima Giunta Manna, c’era solo Vincenzo Randazzo (oggi diventato assessore), il quale dava filo da torcere con puntuale capacità e martellante presenza, nonostante lo strapotere dell’allora primo cittadino.

Il Pd biancavillese deve, quindi, dimostrare di essere all’altezza del difficilissimo lavoro d’aula, come a parti inverse faceva Alleanza Nazionale quasi trent’anni fa. Ma è bene specificare che il suo vero problema è visceralmente e drammaticamente sociale, prima ancora che politico. È una forza che – fuori dal Palazzo – è chiamata ad una profonda rifondazione per ritrovare l’identità perduta, rimediare alle umiliazioni patite, riconnettersi all’elettorato progressista ed uscire dall’irrilevanza in cui è ridotta (da anni, non da ora). Perché, altrimenti, il passo successivo è l’estinzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere

I più letti

Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.