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M. Ss. dell’Elemosina in Vaticano L’Icona esposta per Madre Teresa

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In piazza San Pietro il dipinto sacro, simbolo identitario di Biancavilla, in occasione della santificazione di Madre Teresa di Calcutta. Presenti anche alcune centinaia di biancavillesi. L’omaggio floreale di Papa Francesco destinato alla memoria storica della nostra città.

 

di Vittorio Fiorenza

La preziosa icona della Madonna dell’Elemosina, compatrona di Biancavilla, esposta sul sagrato di piazza San Pietro, in Vaticano, per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta. Per la santificazione della “suora dei poveri”, dal centro etneo è stato trasferito a Roma il dipinto sacro raffigurante la Madre della Misericordia (ovvero il tema del Giubileo).

Lo stesso dipinto che, secondo la tradizione sarebbe stato portato dai profughi albanesi fondatori del paese alla fine del Quattrocento, ha campeggiato in Vaticano, proiettandone l’immagine nei circuiti televisivi internazionali e davanti alla folla di fedeli provenienti da tutto il mondo. Fedeli che avevano tra le mani il libretto delle celebrazioni, appositamente realizzato con la copertina raffigurante la Madonna venerata a Biancavilla.

Tra la folla, anche alcune centinaia di biancavillesi, tanti dei quali soci dell’associazione “Maria Santissima dell’Elemosina” e parrocchiani della basilica retta da padre Pino Salerno.

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L’atteso momento dei devoti biancavillesi
Un momento attesissimo dalla comunità cattolica ed ecclesiale del centro etneo, fin da quando dal Vaticano era arrivata la notizia, anticipata e diffusa da Biancavilla Oggi, che Papa Francesco aveva scelto l’icona bizantina venerata nel centro etneo per esporla in Vaticano.

L’occasione doveva essere quella dell’apertura della porta santa per il Giubileo. Occasione sfumata per incomprensioni e “disposizioni superiori” che avevano sostituito all’ultimo momento il quadro di Biancavilla con uno analogo proveniente dalla Polonia, amareggiando non poco i fedeli biancavillesi.

Poi la comunicazione dell’evento riparatore: la presenza dell’effige di Maria Santissima dell’Elemosina nel giorno della santificazione di Madre Teresa. Così è stato.

L’arrivo in Vaticano e la consegna ai custodi pontifici sono stati preceduti da un lavoro di preparazione minuzioso, in accordo con l’Arcidiocesi di Catania, per la sicurezza del trasporto del dipinto, che al di là del valore artistico ha un inestimabile valore affettivo per i biancavillesi.

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L’omaggio floreale di Papa Francesco
L’icona è stata esposta in piazza San Pietro già il giorno precedente, quando ha ricevuto un inaspettato omaggio floreale da parte di Papa Francesco. Una rosa bianca. Un gesto semplice, la cui immagine si conserverà nella memoria storica di Biancavilla.

Il pontefice ha anche incontrato un gruppo di soci dell’associazione mariana presieduta da Giuseppe Santangelo. A Francesco la delegazione biancavillese sono stati donati una riproduzione dell’icona sacra e lo scapolare dell’associazione mariana, che ha immediatamente indossato.

In serata, l’icona è stata portata in pellegrinaggio per le vie del centro storico di Roma tra canti e preghiere con un piccolo corteo aperto da uno striscione realizzato dai giovani della chiesa madre: «Biancavilla, città della Mater della Misericordiae».

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Chiesa

L’ultimo saluto a padre Nicoletti, il vescovo: «Una persona mite e umile»

Addio al prete morto in sagrestia, mons. Renna: «Ogni presbitero desidera andarsene così»

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© Foto Biancavilla Oggi

Una folla commossa e raccolta, ancora quasi incredula, ha accolto la salma di padre Salvatore Nicoletti nella chiesa “Sacro Cuore”. Un ultimo saluto, alla presenza del vescovo di Catania, Luigi Renna, e dall’emerito Salvatore Gristina.

«La sua vita è stata un dono», ha detto Renna, ricordando il sacerdote, morto a 79 anni, nella chiesa dell’Idria, in sagrestia, colto da malore dopo avere celebrato la messa per la comunità neocatecumenale.

«Siamo stati colti impreparati dalla notizia – ha specificato il vescovo – ma anche consapevoli che le circostanze della sua morte sono la situazione più autentica che un cristiano presbitero possa desiderare». E ancora: «La sua morte, che preferisco chiamarla “transito”, è un prolungamento della eucarestia».

Nella sua omelia, Renna ha ricordato l’impegno e la figura di padre Nicoletti, per 37 anni alla guida della parrocchia dell’Idria: «Il suo è stato un impegno umile e costante. La mitezza e l’umiltà di cuore l’hanno reso una persona amabile e semplice verso tutti. È stato una guida di comunità e sacerdote sempre disponibile».

Alla celebrazione, anche il vicario generale, Salvatore Genchi, oltre al clero biancavillese e altri confratelli provenienti da tutta la diocesi. Con fascia tricolore, in rappresentanza della città, il sindaco Antonio Bonanno, a fianco al presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Portale.

Dai parrocchiani dell’Idria a quelli del “Sacro Cuore” (la chiesa in cui ha maturato la sua vocazione), ognuno con un proprio pensiero legato a padre Nicoletti.

Non è mancato il saluto di Gristina: «Padre Salvatore è un dono del Signore. Con la sua umanità e il ministero esercitato. E noi qui presenti siamo la prova di questo dono del Signore alla comunità di Biancavilla e alla Chiesa di Catania. Ringraziamo Padre Nicoletti per ciò che ci ha donato, conserviamo il suo ricordo e facciamo in modo che questi ricordi diano frutto. Sin dal mio arrivo, mi ha colpito la schiettezza di padre Nicoletti e anche nelle difficoltà non è mai mancata la comunione».

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