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In città

Rievocazione Arbëreshë con corteo in costumi d’epoca: Biancavilla alle origini

Evento culturale giunto alla settima edizione: un mix di storia, leggenda e tradizioni religiose

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Torna a Biancavilla, domenica 28 settembre, a partire dalla ore 18.30, la “Rievocazione Arbëreshë”, giunta alla sua settima edizione. Evento che evoca le origini di Biancavilla, la fondazione ad opera di un gruppo di profughi epiroti in un mix di storia, leggende e tradizioni. Ci sarà un corteo che, partendo da Villa delle Favare, percorrerà la via Vittorio Emanuele fino a piazza Sant’Orsola per poi fare il percorso inverso e fermarsi a piazza Roma, ai piedi della basilica.

Il corteo sarà preceduto dal gonfalone Arbëreshë e quello di Biancavilla, da sbandieratori, musici, giocolieri vari con la partecipazione del Rione Matrice di Motta S. Anastasia. A seguire, i figuranti delle nobili famiglie Masi, Basile ed altre, i Papas, la carrozza trainata da cavalli che trasporta Giorgio Castriota, il grande Scanderbeg, il quadro della Madonna, la statuetta di San Zenone. Verrà così riproposta in pompa magna e con fastosi costumi rigorosamente d‘epoca l’arrivo di quei profughi alla fine del 1400, consentita da Gian Tommaso Moncada, conte di Adernò, che per loro chiese ed ottenne dal Regno di Sicilia la licentia populandi.

L’associazione “Rievocazioni Storiche Arberesche” propone la storica sfilata per le vie cittadine, ottenendo un vasto e sempre crescente consenso dei biancavillesi e dei paesi vicini. L’attività promossa dall’associazione tende a far conoscere e riscoprire le nostre origini. Da gennaio 2024, l’associazione ha un nuovo direttivo con Pietro Finocchiaro (presidente), Elsa Vittoria Sangiorgio (vicepresidente), Enzo Meccia (segretario-tesoriere) e i revisori dei conti Rosa Castelli e Rosa Lanza. Direttrice artistica della manifestazione è Graziella Milazzo.

Quest’anno la manifestazione sarà arricchita dalla presenza di Enzo Meccia, cultore di storia locale, che dialogherà con Graziella Milazzo, per chiarire meglio gli aspetti meramente storici dell’arrivo dei profughi nella terra di Callicari o Pojo Russo.

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San Placido, tutti gli appuntamenti delle feste patronali di Biancavilla

La rievocazione Arbëreshë, un libro su San Zenone, i concerti di Carroccia e dei “Ricchi e Poveri”

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Le feste patronali sono il cuore pulsante di Biancavilla. In quei giorni, le differenze si annullano, le generazioni si incontrano e la città si fa comunità. È questo lo spirito che anima “Ottobre in Festa”, la rassegna presentata al Palazzo Comunale.

“Ottobre in Festa” racchiude le celebrazioni delle feste patronali in onore di San Placido, Maria Santissima e San Zenone: appuntamenti attesissimi dalla comunità di Biancavilla. Così come lo sono i momenti colleterali di spettacolo e cultura, che si affiancano alle celebrazioni religiose.

GLI APPUNTAMENTI

28 settembre 2025 – ore 18:30
Rievocazione storica Arbëreshë (da Villa delle Favare a Piazza Roma)

01 ottobre 2025 – ore 17:00
Presentazione del libro “San Zenone” di Filadelfio Grasso (Aula Consiliare)

02 ottobre 2025 – ore 18:00
Fanfara dei Bersaglieri “Ten. Santo Scuderi” (da Via Vittorio Emanuele a Piazza Roma)

04 ottobre 2025 – ore 21:00
Gianmarco Carroccia in concerto – Emozioni (Piazza Roma)

05 ottobre 2025 – ore 21:00
I “Ricchi e Poveri” in concerto (Piazza Roma)

06 ottobre 2025 – ore 00:00
“U sparu di mezzanotti” – Fuochi d’artificio (Piazza Sgriccio)

“San Placido” come Capodanno

A presentare l’iniziativa il sindaco Antonio Bonanno, affiancato dal vicario foraneo don Pino Salerno, dal presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Portale, dagli assessori Valentina Russo e Vincenzo Mignemi, dalla prof.ssa Graziella Milazzo e da Carmelo Milazzo, delegato del sindaco.

Il primo cittadino ha messo in evidenza il valore identitario della festa di San Placido: «Le cosiddette feste di San Placido sono uno spartiacque, un motore attorno al quale gira la vita dei biancavillesi. Amiamo dire “dopo San Placido”, perché esso è l’appuntamento più importante per la nostra città. È come fosse il Capodanno di Biancavilla. Un momento che unisce, rinnova e ci rappresenta in profondità».

Il sindaco ha poi voluto sottolineare la qualità del programma di quest’anno: «Abbiamo voluto un calendario ricco, variegato e di qualità, che parli a tutte le generazioni e che valorizzi al meglio le nostre tradizioni, la nostra fede e il nostro senso di appartenenza».

Durante l’incontro, don Pino Salerno ha offerto una riflessione sul significato profondo delle feste patronali: «Le nostre feste ci insegnano che tutti abbiamo bisogno di protettori e di modelli, perché si raggiunga la pace. Chi sono oggi gli “influencer” e i “follower”, per usare il linguaggio dei giovani? I Santi, con la loro testimonianza, ci invitano a seguire un modello di vita che ci porta all’autenticità, alla solidarietà e alla speranza».

Le porte di Biancavilla sono aperte a tutti: cittadini, amici, visitatori e turisti. Le feste patronali sono un’esperienza che va oltre il rito, sono emozione, accoglienza e condivisione. “Ottobre in Festa” vi aspetta: venite a viverlo con noi.

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In città

La voce potente e mediterranea di Rita Botto all’Etna SoudSet di Biancavilla

Nuovo appuntamento con la rassegna alle Vigne: un’altra artista d’eccezione all’ombra del Vulcano

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© Foto di FrameOFF / Noto

È la serata di Rita Botto all’Etna SoudSet, rassegna di musica di qualità nel contesto delle Vigne di Biancavilla, sulla Sp 158 di contrada Argentieri. L’appuntamento del 2 agosto, alle ore 22, è con la cantante siciliana. Assieme a lei, Carlo Cattano al sax, Maurizio Diara alla chitarra, Giovanni Arema al contrabbasso, Ruggero Rotolo alla batteria.

Rita Botto è una cantante che trova nella sua Sicilia l’energia di riprendere le radici sonore che oggi sono tornate di attualità. È la voce della donna mediterranea a raccontare storie e sentimenti di un’antica terra. Artista versatile, autodidatta, la cui principale dote è la comunicatività, vanta una voce mediterranea potente, duttile, ma anche ironica.

Nata nella barocca Catania, musicalmente esordisce a Bologna, un vero trampolino di lancio per il suo futuro artistico, dove abbraccia stili e repertori che vanno dalla musica leggera italiana a quella brasiliana, passando per i registri afroamericani del blues e del jazz.

Soltanto più tardi scopre il desiderio di dare voce ai suoni della propria lingua, il siciliano. Il calore del timbro della voce, la passionalità, quella sua maniera di mettere in scena una certa espressività teatralmente mediterranea, calzano a pennello per l’inizio di questa nuova esperienza che riguarda la canzone popolare siciliana.

Inizia così l’attività concertistica. Il 2004 è l’anno della prima tournée internazionale, ma soprattutto l’anno del vero esordio discografico con Stranizza d’amuri. Tra gli incontri artistici più significativi, quello con Carmen Consoli, i Lautari e Alfio Antico.

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