Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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Politica
Diritti dei lavoratori e cittadinanza, a Biancavilla in 18mila chiamati al voto
Cinque quesiti sottoposti a referendum: i seggi saranno aperti nelle giornate di domenica e lunedì

Seggi aperti, nelle giornate dell’8 e 9 giugno (domenica dalle ore 7 alle 23) e lunedì (dalle ore 7 alle 15), per cinque quesiti referendari: 4 riguardano il mondo del lavoro e delle imprese, uno riguarda la cittadinanza agli stranieri. A Biancavilla, i cittadini chiamati alle urne sono 18.151. Gli aventi diritto al voto, più precisamente, sono 8718 maschi e 9433 femmine.
Di seguito, i testi dei quesiti che i cittadini troveranno in schede di diverso colore, su cui apporre una X sul sì o sul no.
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione».
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale».
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi».
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione».
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».
AGGIORNAMENTO
(ORE 23.00) Un dato di affluenza bassissimo, al di sotto della media regionale e nazionale. Soltanto il 13,94% dei biancavillesi ha votato per i referendum: 2533 votanti su 18.151 aventi diritto. I seggi riapriranno lunedì, dalle ore 7 alle 15.
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Politica
Alfio Grasso compie 95 anni: «Votiamo i referendum, difendiamo la democrazia»
A “Biancavilla Oggi” l’appello dell’ultimo padre nobile della Sinistra per un lavoro dignitoso, sicuro, stabile

«Il voto è la migliore forma di espressione democratica». Parole di Alfio Grasso, l’ultimo esponente storico della Sinistra biancavillese interviene sulla consultazione referendaria di domenica e lunedì. «Sono referendum promossi dalla Cgil che disegnano un’idea di società plurale e democratica», sottolinea Grasso. Il suo pensiero è soprattutto rivolto ai giovani: «Decidete il vostro futuro».
Quello di Alfio Grasso è un appello al voto, in un contesto biancavillese che ha visto una campagna referendaria spenta, nel silenzio e nell’immobilismo della politica locale. «Non comprendo – dice l’ex sindaco comunista – le ragioni della presidente del Consiglio (“non votare è un diritto”), ricordo che per quel diritto sono morti milioni di uomini e di donne».
Un appello autorevole, il suo, che viene lanciato attraverso Biancavilla Oggi nel giorno in cui Grasso compie 95 anni. Con una convinzione: «L’orologio della storia non può tornare indietro, la democrazia si difende, anche, con il voto. Attraverso il voto abbiamo l’opportunità di costruire un futuro lavorativo più stabile, dignitoso, tutelato e sicuro per tutti».
Già docente nelle Facoltà di Agraria di Palermo e Reggio Calabria, dirigente del Pci e del mondo cooperativistico, già consigliere comunale, assessore e sindaco, apprezzato autore della nostra casa editric Nero su Bianco, Grasso ha una memoria vivissima: «Per chi, come me, ha vissuto con entusiasmo la nascita della legge 300/70 (nota come “Statuto dei lavoratori”), vedere tanti giovani, costretti a forme di precarietà e di sfruttamento, non è ammissibile».
Ecco perché i referendum che riguardano i diritti dei lavoratori sono un’opportunità per tutti i cittadini. «Il lavoro – spiega Grasso, illustrando le ragioni del Sì – dev’essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Dev’essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Dev’essere dignitoso, perciò ben retribuito. Dev’essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà».
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