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Il Consorzio di bonifica sulla siccità: «Pregate o fate danza della pioggia»

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Una nostra lettrice ci scrive per evidenziare una situazione paradossale che riguarda tanti agricoltori: sono costretti a pagare per un servizio che non si ha.

Vorrei sottoporre all’attenzione pubblica il problema della siccità che si sta verificando sul nostro territorio e precisamente sul territorio di Ramacca, dove la mia famiglia (biancavillese) possiede un agrumeto.

Il Consorzio di bonifica non eroga più acqua dal 20 del corrente mese. La mia famiglia ha effettuato diversi investimenti e in questo momento abbiamo piantine piccole che hanno bisogno di acqua.

Mi sono chiesta se quello che fa il consorzio sia possibile e per quale motivo le amministrazioni pubbliche non fanno nulla in merito.

Noi abbiamo contattato il Consorzio di bonifica e ci hanno risposto che dobbiamo affidarci alla provvidenza divina o fare la danza della pioggia.

Mi chiedo come mai nessuno ne parla? Dove sono tutti gli agricoltori di Biancavilla, che comunque pagano l’acqua al consorzio?

LEGGI L’ARTICOLO

Prefettura: «Stop ai prelievi d’acqua», disagio idrico per gli agricoltori

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«In visita turistica, multato per avere sforato di 1 km/h: non verrò più qui»

Ss 284, un lettore ci scrive, raccontandoci la sua esperienza con i vigili urbani di Biancavilla

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Il 16 agosto scorso, desideroso di far conoscere le “nostre” bellezze naturali ed architettoniche anche ad un mio cugino americano, partivo in auto diretto al Castello di Nelson in territorio di Maniace, provincia di Catania. Una strana peripezia, forse dovuta ad errate indicazioni del navigatore ed una segnaletica lacunosa, ci ha fatto vagare per contrade sconosciute fino all’ora di pranzo e così, girando alla ricerca di un ristorante, sono incappato in un autovelox.

Grazie al quale il Comando di Polizia Locale del Comune di Biancavilla (competente per territorio) ha determinato quanto segue: «Alle ore 12, 28 sulla (famigerata, mia aggiunta) Ss 284 dir. Catania – Randazzo procedeva km 76 in un tratto a km 70 superando di km 1 la velocità massima consentita, calcolata tenendo conto della tolleranza del 5% (comunque NON inferiore a 5 Km/h) stabilita dall’art. 187 Dpr 610/96».

«Pago 50 euro, mi sento “abusato”»

Ora, so bene (per età ed esperienza) che “la legge è legge” e, di conseguenza, pagherò il relativo verbale sottraendo l’importo dovuto alle mie scarse finanze di pensionato e ringraziando persino il legislatore perché, pagando subito senza fiatare, “mi fa lo sconto”. Per evitare, rifletto amaramente io, ricorsi al Prefetto od al Giudice di Pace sulla legittimità della presenza stessa di strumentazioni prive (secondo recenti sentenze) dei requisiti di legge, messe “a mo’ di trappole” in giro dai comuni solo “per far cassa” a spese degli automobilisti, anche quelli “quasi” virtuosi.

Come nel caso in questione, oserei dire: in pratica dovrò pagare 50 euro per aver “sforato” di UN chilometro una tolleranza che NON può essere inferiore a 5 km!! In pratica, per non farla lunga, mi sento “abusato” dalla stessa sanzione. Non posso far altro che lamentarmi su Internet per quella che considero una vessazione del cittadino, una delle tante.

Con una certezza, da quelle parti non mi vedranno più. E non vedranno neppure i miei ospiti, italiani o stranieri che siano.

VINCENZO MANNELLO

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