Chiesa
Giovani alla “Festa del perdono” tra canti, preghiere e confessioni

L’iniziativa è stata promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile. Raduno dei partecipanti al monastero Santa Chiara, poi la marcia fino in chiesa madre.
di Alessandro Rapisarda
Partecipazione affollata per la “Festa del perdono 2017”, momento comunitario organizzato a Biancavilla dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, diretto da padre Salvatore Gulisano. Tutte le parrocchie della “zona circum” hanno aderito all’incontro meditativo-penitenziale, vissuto nell’ambito del triduo di esercizi spirituali per i giovani promossi dal Monastero di Santa Chiara.
Dopo il raduno dei partecipanti presso il monastero di via San Placido, si è mossa una marcia lungo le vie cittadine, tra canti e preghiere, fino in chiesa madre, dove c’è stata l’accoglienza di mons. Salvatore Genchi, vicario generale della Diocesi di Catania, e dei vari parroci.
Una breve meditazione, predicata da fra’ Daniele Cugnata, e poi un momento di adorazione, accompagnato dai canti del Cgs Life.
Per il resto della serata, i parroci sono rimasti in chiesa, a disposizione dei tanti giovani per le confessioni. Presenta anche il gruppo “Gioventù & Riconciliazione”.
Dopo la benedizione, la serata si è conclusa con un momento di agape fraterna in piazza Roma. Hanno prestato servizio di assistenza a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica anche i volontari della “Protezione Civile Biancavilla Onlus”, assieme alle associazioni Security e Albavilla.
Altri appuntamenti con la “Festa del perdono” saranno il 21 marzo nella chiesa di “Sant’Agata al Borgo” di Catania ed il 28 marzo, a Belpasso, nella chiesa “Santa Maria della Guardia”.
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Chiesa
La devozione e gli “ossequi”: restaurata la statua della Madonna del Carmelo
Interventi finanziati dai fedeli della parrocchia dell’Idria: l’opera è di Giovambattista Sangiorgio

Dopo mesi di restauro, la parrocchia Santa Maria dell’Idria rivede il simulacro della Madonna del Carmelo in una nuova veste. Un’opera interessata ad interventi, finanziati esclusivamente dai fedeli.
La statua, realizzata con la tecnica dell’impannaggio – che prevede l’utilizzo di legno, tela, colla e stucco, ampiamente utilizzata in Sicilia – è un’opera del biancavillese Giovambattista Sangiorgio (lo stesso autore del “Cristo Risorto” di Biancavilla): risale al 1901 ed è collocata nella nicchia a lei dedicata all’interno della chiesa.
La devozione alla Madonna del Carmine è una caratteristica del Sud Italia: tante in Sicilia le chiese e le associazioni a lei dedicate. Nella parrocchia biancavillese, in passato, durante la quindicina, la messa era molto partecipata e i fedeli sostavano davanti all’altare per rivolgere i cosiddetti “ossequi”.
La statua della Madonna del Carmelo era stata già interessata, con il parroco padre Salvatore Nicoletti, a lavori, eseguiti dal professor Antonino Distefano. Restauri che, però, avevano bisogno di un nuovo ripristino.
Lo hanno eseguito, nei mesi scorsi, due giovani artisti, Francesca Crispi e Alfredo Sergi. Innanzitutto è stata resa solida la base, in seguito sono state ricostruite alcune parti mancanti e, infine, sono stati riportati i colori e le rispettive decorazioni al loro stato originale.
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Chiesa
Quel viaggio chiamato “adolescenza”: lo psicologo parla all’oratorio “Don Bosco”
Un confronto aperto e serrato tra il dott. Alessio Leotta e i giovani della parrocchia dell’Annunziata

Un’occasione di formazione e riflessione per parlare di adolescenza a una platea di… adolescenti. L’oratorio “Don Bosco” della parrocchia Annunziata ha promosso l’incontro con i propri giovani, ponendoli davanti ad un ospite esperto in dinamiche adolescenziali. Ragazze e ragazzi si sono confrontati con il dott. Alessio Leotta, psicologo e psicoterapeuta, affrontando diversi aspetti di quella età, cruciale per la crescita e la formazione dell’individuo.
Il professionista ha proposto un’analisi approfondita di questa delicata fase della vita, soffermandosi su aspetti fondamentali come il cambiamento dell’identità, le sfide emotive, il bisogno di appartenenza, la gestione delle relazioni e la scoperta della propria autonomia. L’approccio non è stato solo teorico, ma fortemente partecipativo: i giovani sono stati invitati a condividere liberamente le proprie esperienze, emozioni e dubbi.
Molti hanno trovato lo spazio per raccontare vissuti personali, paure e desideri, scoprendo nel gruppo un luogo sicuro dove potersi esprimere senza giudizio. Il dott. Leotta ha creato un clima accogliente, rispondendo con empatia e professionalità alle domande e ai racconti.
Un confronto che ha generato una profonda consapevolezza collettiva: l’adolescenza, con tutte le sue difficoltà, è anche un’opportunità per conoscersi meglio, per imparare a relazionarsi con gli altri e per costruire il proprio futuro. Un bagaglio di conoscenze in più per i giovani dell’oratorio “Don Bosco”, più compresi, motivati e pronti ad affrontare il proprio percorso con maggiore serenità.
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