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Cronaca

Scatta il blitz per droga e armi ma i carabinieri trovano altro in casa

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Il blitz dei carabinieri è scattato nel tentativo di trovare armi e droga. Di pistole e fucili o di sostanze stupefacenti, i militari non ne hanno trovato (a parte un po’ di “erba” per uso personale). In compenso, secondo i dettagli appresi da Biancavilla Oggi, sono stati rinvenuti diversi scatoloni di alimenti con il marchio dell’Unione Europea, merce destinata a centri di accoglienza, associazioni di volontariato e persone indigenti, ma inspiegabilmente custodita in una casa di Biancavilla.

L’operazione è avvenuta in un’abitazione di contrada “Crocifisso”, in zona “Vigne”, a pochi passi dalla proprietà in cui si è consumato il delitto di Alfio Longo per mano della moglie Enza Ingrassia.

Ad essere denunciato a piede libero per ricettazione è stato un biancavillese, già noto alle forze dell’ordine, che non ha fornito utili indicazioni sull’origine di quella merce.

Oltre ai carabinieri della stazione biancavillese, sono intervenuti i militari del reparto cinofili di Nicolosi e del battaglione “Sicilia”.

Le indagini proseguono per capire la provenienza degli alimenti: di origine furtiva o dietro si nasconde un sistema di distribuzione illegale?

Possibile che i carabinieri abbiano scoperto soltanto la punta di un iceberg. Approfondimenti e verifiche potrebbero svelare un giro d’affari dietro al sistema degli aiuti da destinare a strutture o associazioni assistenziali.

Gli scatoloni, per il momento, sono stati posti sotto sequestro e si trovano nella caserma di via Benedetto Croce. L’intento dei militari è quello di poterli donare in beneficenza alla Caritas locale per farli arrivare ai legittimi destinatari: le famiglie in difficoltà economica, che a Biancavilla si contano a centinaia.

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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