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«Una delusione: né sacchetti né soldi per quanti vanno all’isola ecologica»

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Oggi l’ennesima delusione. Parlo dell’isola ecologica, sita nel nostro comune, accanto all’area cimiteriale. Vi racconto. Stamattina, dopo aver accumulato in garage un tot di sacchi di carta, plastica e vetro da poter quasi riempire l’auto, come di consuetudine mi reco all’isola ecologica per poterli smaltire.

Arrivato, mi accingo a sistemare i sacchi per la pesatura, fare la solita prassi. Appena finito, aspettando la ricevuta, ecco la delusione: vengo messo a conoscenza che non saranno più consegnati i sacchi per la raccolta differenziata e, ancora, che non saranno più stornati quei pochi soldini dal totale della bolletta dei rifiuti.

Dico soldini perché di questo si tratta, almeno per me. Pensate che lo scorso anno, sull’intero totale della mia bolletta rifiuti, mi hanno stornato € 8,00.

Era per lo più un incentivo per noi cittadini ed illudersi di pagare meno la tassa e allo stesso tempo fare un servizio come dire “civile”.

Ma perché deve sempre succedere questo. Un servizio che andava bene, da un giorno all’altro cambia, ma cambia in peggio.

Io non porterò più i miei rifiuti per ovvi motivi e come me lo stesso tutte quelle persone che usufruivano dell’isola ecologica. Chiedo sia a voi di Biancavilla Oggi sia a chi di dovere di far sì che il servizio venga ripristinato e che vengano nuovamente dati i sacchi e, perché no, anche quel piccolo incentivo sulla tassa.

Nell’attesa che questo mio “grido” non si dissolva nell’oblio ma che sia da eco, vi ringrazio anticipatamente e vi porgo cordiali saluti.

VINCENZO GRECO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Fascette di plastica disseminate per le strade di Biancavilla: si lavora così?

Un nostro lettore evidenzia la prassi (a dir poco discutibile) di alcune squadre di operai della fibra ottica

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Volevo segnalare a Biancavilla Oggi una vergognosa prassi che da qualche giorno stanno facendo gli operai che stanno stendendo i cavi della fibra ottica.

Essi, per fissare i cavi, usano delle fascette nere che poi accorciano dopo averle serrate, tranciandole e facendole cadere a terra. Ma senza raccoglierle e disseminando con questa plastica resistentissima alle intemperie le strade.

Migliaia di queste fascette che in parte resteranno a terra ad arricchire la già notevole immondizia che abbiamo per le strade e in parte già è stata trasportata dalle piogge e disperse nell’ambiente.

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