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Cronaca

Furto alle suore, rubati 6000 euro: azione mirata mentre erano a cena

I soldi sono stati prelevati dalla stanza della direttrice, a soqquadro pure la camera dell’ex economa 

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Chi ha agito conosceva non soltanto le abitudine delle suore, ma sapeva perfettamente come muoversi all’interno dell’istituto, anche in aree accessibili soltanto al personale delle pulizie. È stato un furto mirato, quello subito all’ora di cena dalle “Figlie di Maria Ausiliatrice”, che si sono viste portare via 6mila euro. Una somma che la direttrice teneva in un vano cassaforte e che era il provento delle rette scolastiche e delle offerte raccolte per le famiglie bisognose.

L’ingresso principale dell’istituto è in via Mongibello, ma i ladri si sono introdotti nell’edificio da una porta secondaria di via Etnea, fra le 20 e le 20.30 di ieri sera, orario in cui le 11 suore che abitano l’istituto si riuniscono in refettorio per la cena.

I malviventi hanno scavalcato un muro e una cancellata per poi forzare la serratura di una porta. Una volta entrati, si sono diretti al secondo piano e, raggiunta la stanza della direttrice, senza rovistare nulla, hanno semplicemente aperto l’armadio e preso delle chiavi. Con quelle hanno schiuso una sorta di cassaforte ricavata sul muro, nascosta da un quadro, prelevando i contanti, circa 6mila euro, che vi erano custoditi. Da lì, i ladri si sono diretti al terzo piano, nella stanza non di una suora qualsiasi ma dell’ex economa. La camera è stata messa a soqquadro: portati via 180 euro che erano all’interno di un marsupio.

Soltanto dopo cena, appena le suore si sono ritirate nelle proprie stanze, è stato scoperto il furto e sono stati chiamati i carabinieri. La denuncia è stata formalizzata stamattina.

Il dettaglio inquietante è che della presenza di un vano cassaforte nella stanza della direttrice non erano a conoscenza nemmeno tutte le suore o il direttore amministrativo. Ecco perché chi ha commesso il furto non sembra avere agito d’istinto o alla ricerca casuale di denaro, ma lo avrebbe fatto sfruttando la conoscenza di luoghi ed abitudini o le informazioni di chi ha o ha avuto frequenza diretta di quei posti. Ed è su questo fronte che il lavoro di indagine dei militari dell’Arma si sta concentrando, nel tentativo di individuare i responsabili dell’atto criminale ai danni di un istituto da sempre al servizio della comunità.

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Cronaca

Arrestato un biancavillese in Sardegna: sul suo camion 70 kg di marijuana

Circa 100 buste sottovuoto: se immessa sul mecato, la sostanza avrebbe fruttato oltre 100mila euro

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Un insospettabile. Forse proprio per questo è stato individuato per effettuare un servizio di corriere della droga, con il proprio autoarticolato. Ma non è sfuggito ai “radar” della Guardia di finanza, insospettivi dal suo atteggiamento nervoso.

Un 38enne di Biancavilla è stato fermato al porto “Isola Bianca” di Olbia, in Sardegna. Era in procinto di imbarcarsi sulla motonave diretta a Civitavecchia e Livorno.

Sul suo camion, carico di mobilio usato, le Fiamme gialle, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno scoperto un grosso quantitativo di sostanza stupefacente: quasi 70 kg di marijuana. Erano contenuti in oltre 100 buste sottovuoto termosaldate, nascoste in alcuni divani da bar. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato oltre 100mila euro.

I militari hanno, quindi, sequestrato la droga ed arrestato l’autotrasportatore per traffico di stupefacenti, per poi condurlo nel carcere di Nuchis.

A Biancavilla, l’uomo si era fatto “conoscere” per una vicenda privata che ha portato i carabinieri a denunciarlo per incendio doloso. Ma mai era stato “catalogato” a fatti o dinamiche di criminalità organizzata. L’episodio avvenuto in Sardegna ora è al vaglio degli inquirenti per ulteriori approfondimenti, nel tentativo di risalire ai committenti e alla destinazione del quantitativo di droga.

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