Cronaca
Omicidio Andolfi, chiesti 16 anni per Santangelo: invocata la legittima difesa
Diverbi per i pascoli delle pecore, i legali dell’imputato: «È stato inseguito, gli hanno sparato e ha reagito»
Il procedimento, con rito abbreviato, davanti al Gip Chiara Blandino del Tribunale di Enna, è alle battute finali e la sentenza è attesa prima di Natale. Per l’omicidio di Antonio Andolfi e il tentato omicidio di Placido Minissale, la Procura ha chiesto 16 anni di reclusione per l’imputato Salvatore Santangelo. Una richiesta di pena che tiene conto dello sconto di un terzo previsto dal rito speciale e dalla concessione delle attenuanti generiche, sollecitata dal pubblico ministero.
Chiariti, nel corso delle indagini, fino ad evidenziare risvolti clamorosi, il contesto e la dinamica dei fatti, avvenuti nel luglio 2024 nelle campagne di Centuripe. L’imputato – viene sostenuto dalla difesa – ha sì sparato e ucciso, ma lo avrebbe fatto perché diventato bersaglio di colpi d’arma da fuoco. I suoi legali, per questo, invocano ora l’esimente della legittima difesa.
Alla base degli eventi che hanno coinvolto i tre uomini – tutti biancavillesi – ci sarebbero, come emerge dagli atti, liti e dissidi tra vicini di terreni. Dissidi cominciati alcuni prima e poi culminati quel giorno, a causa dello sconfinamento di greggi di pecore al pascolo.
L’inseguimento e la sparatoria
Secondo la ricostruzione, Santangelo, alla guida della sua jeep, sarebbe stato inseguito da un furgoncino, guidato da Placido Minissale, a fianco del quale sedeva il suo aiutante Antonio Andolfi, appena ventenne. Questi lo avrebbero affiancato, esplodendo dei colpi di pistola: non è chiaro per mano di chi e l’arma non è stata rinvenuta. A quel punto, Santangelo avrebbe impugnato la pistola che aveva con sé, rispondendo al fuoco e colpendo il passeggero dell’altro veicolo.
Minissale si è diretto, quindi, verso il pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma qui, i medici non hanno potuto nulla per salvare la vita ad Andolfi. Poche ore dopo, l’arresto di Santangelo da parte dei carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla.
Una pallottola: la svolta nelle indagini
I successivi accertamenti tecnici e balistici, sollecitati dalla difesa, hanno consentito di trovare una pallottola conficcata nella jeep di Santangelo (diversa dalle munizioni della sua arma). Un elemento fondamentale che ha avvalorato la sua ricostruzione e ha allargato la visuale dell’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Stefania Leonte e Massimiliano Muscio. Per questo, a distanza di sei mesi, il Tribunale del riesame di Caltanissetta ha applicato a Santangelo una misura cautelare meno afflittiva della reclusione nel carcere “Pagliarelli” di Palermo, concedendogli i domiciliari. Effetto del colpo di scena emerso dagli esami balistici. Da qui, la richiesta dei suoi legali, gli avv. Fabrizio Siracusano e Giuseppe Milazzo, del rito abbreviato condizionato, proprio per consentire di acquisire le risultanze tecniche, alcune delle quali sono del Ris di Messina.
La prossima udienza è prevista a dicembre per le repliche. Nel procedimento si sono costituiti parte civile i genitori e la sorella della vittima. Con loro, anche Placido Minissale, che rischiò di essere ucciso in quello che sembra lo scenario di una sparatoria durante un inseguimento in auto lungo strade di campagna.

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Cronaca
Proiettili nascosti in camera da letto, denunciato un 24enne di Biancavilla
Perquisite la casa e l’auto del giovane: risponderà di detenzione illegale di munizionamento
Un giovane 24enne di Biancavilla è stato denunciato dai carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia, supportati dallo Squadrone Eliportato dei Carabinieri Cacciatori di Sicilia, per detenzione illegale di munizionamento.
L’intervento dei militari ha portato alla perquisizione dell’abitazione e dell’auto del giovane. I carabinieri si sono presentati a casa e, dopo vari vani tentativi di far aprire la porta volontariamente dall’interessato, sono entrati assieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato. Il 24enne pensava forse di evitare la perquisizione non rispondendo al campanello.
Al termine delle operazioni di ricerca, i militari dell’Arma hanno trovato 21 cartucce calibro 20, nascoste in una busta, in una camera da letto. Un’altra cartuccia calibro 38 SW è stata scovata in un mobile posto nel garage, di pertinenza della casa del giovane. È scattata così la denuncia, mentre i proiettili detenuto senza alcuna giustificazione sono stati sequestrati.
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Cronaca
Paura in viale dei Fiori, a Biancavilla, per un incidente auto-scooter: un ferito
Il conducente del ciclomotore è stramazzato a terra: le sue condizioni non desterebbero preoccupazione
Un incidente si è verificato lungo il viale dei Fiori di Biancavilla, a pochi passi da piazza Sgriccio. Coinvolti un’auto e uno scooter. Dinamica ed eventuali responsabilità sono acnora da accertare.
Nello scontro, il conducente del ciclomotore (un giovane di 29 anni) è stramazzato a terra, riportando ferite. Per fortuna non ha perso conoscenza e le sue condizioni non sarebbero gravi. In suo soccorso sono intervenuti operatori sanitari del 118 per poi trasferirlo all’ospedale “Cannizzaro” di Catania per i dovuti accertamenti. Il suo scooter si è fermato in coincidenza delle strisce pedonali.
Sul posto, anche i carabinieri e gli agenti della polizia locale. Il traffico è stato interrotto nel tratto interessato e deviato nelle arterie secondarie per consentire al personale del 118 di potere operare e a militari e poliziotti di procedere con i rilievi.
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