Connettiti con

Cultura

Anziani seduti al Circolo Agrari: premio per lo scatto di Enrico Cartia

«Una foto realizzata la mattina della domenica di Pasqua per una “sfida” alla mia fidanzata»

Pubblicato

il

Uno scatto in bianco e nero. Uno schieramento di anziani seduto in un sodalizio ricreativo. Sono i soci del Circolo Agrari di Biancavilla. L’immagine è di Enrico Cartia («Non un fotografo professionista ma un appassionato», tiene a sottolineare) e ha vinto la seconda posizione nella classifica del concorso fotografico “Agorà” dell’associazione “Convivium” di Corciano.

Cartia è un agronomo e si occupa di agricoltura biologica. È di Ragusa, ma la sua fidanzata è di Biancavilla e per questo conosce la nostra realtà.

«La foto vincitrice –spiega Enrico a Biancavilla Oggi– è stata scattata la mattina della domenica di Pasqua. È nata per scherzo, in quanto la mia fidanzata molte volte mi diceva in modo ironico che a “Biancavilla c’è poco da fotografare”. E sempre rispondevo che non era vero e prendevo quelle parole un po’ come sfida per dimostrarle che in ogni posto c’è sempre qualcosa da fotografare. Quella domenica mattina siamo usciti girando per le vie del centro e mi sono soffermato a fotografare i vari circoli che mi ricordavano la mia infanzia, soprattutto quando mio nonno, in occasione delle festività, frequentava il Circolo Agrario di Chiaramonte Gulfi».

Da qui, poi, la partecipazione al concorso di Convivium, dedicato in questa sua seconda edizione ai luoghi di incontro. Uno scatto, premiato dalla giuria, che ha fatto sobbalzare il nome di Biancavilla oltre Biancavilla in un’immagine di consuetudine cittadina che sempre più, però, assume una connotazione caratteristica per chi ci osserva da fuori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cultura

Le linee del sacro: Giuseppe Gugliuzzo ci fa “scoprire” la chiesa dell’Annunziata

Senso e significato degli adeguamenti liturgici: nuovo volume pubblicato da “Nero su Bianco Edizioni”

Pubblicato

il

Oltre quattro secoli di storia che hanno inciso nel tessuto sociale e nello sviluppo di un intero quartiere. La chiesa dell’Annunziata di Biancavilla non è soltanto un luogo di culto. È uno scrigno in cui viene custodita una delle parti più preziose del patrimonio artistico ed architettonico della città etnea.

Una nuova pubblicazione, edita da Nero su Bianco, punta ora l’attenzione sugli interventi che nella chiesa sono stati effettuati, finalizzati all’adeguamento liturgico alle norme del Concilio Vaticano II. Si intitola “Le linee del sacro nella chiesa dell’Annunziata di Biancavilla”, il libro scritto da Giuseppe Gugliuzzo.

Ogni figura e forma, ogni segno e colore hanno una loro collocazione specifica e un profondissimo significato teologico. L’autore documenta le scelte, spiegandone il senso, operate fin dai primi anni Duemila per l’adeguamento liturgico e volute dall’allora parroco, don Giovambattista Zappalà. Lo studio, attraverso una lettura specialistica, si concentra, in maniera particolare, sulla serie di interventi nell’area presbiteriale e nel tabernacolo.

Un ulteriore tassello volto a ricostruire e a fare conoscere la storia della chiesa dell’Annunziata. Il volume è arricchito dalla prefazione di padre Giovambattista Zappalà e di Antonio Mursia.

Legatissimo alla parrocchia dell’Annunziata, Gugliuzzo, per Nero su Bianco Edizioni, ha già pubblicato, assieme a Giuseppe Ciadamidaro, “Santu, riccu e furtunatu. Padre Placido Brancato, album di una vita dedicata ai giovani”. Un volume fotografico con testimonianze sul sacerdote rimasto alla guida dell’Annunziata per quasi mezzo secolo, lasciando un segno in diverse generazioni che si sono susseguite nella frequenza della parrocchia e dell’oratorio “Don Bosco”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti