Fuori città
Ginnastica artistica, Agata Saggiomo si riconferma campionessa nazionale
Trionfo per l’atleta di Treviso che ha forti legami con Biancavilla, paese d’origine della mamma
Agata Saggiomo, 11 anni, ginnasta di Treviso con radichi anche di Biancavilla (paese d’origine della mamma), si è riconfermata campionessa nazionale di ginnastica artistica, all’evento di Rimini. Un bis del 2024, sempre a Rimini. La vittoria è ancora più significativa se si considera che Agata ha dovuto superare un infortunio che l’ha tenuta ferma per due mesi.
Nonostante la lunga pausa forzata, Agata ha dimostrato una grande determinazione e forza di volontà, riuscendo a tornare alle competizioni al massimo della forma e conquistando il titolo di campionessa nazionale.
Agata trascorre ogni estate a Biancavilla. Qui, a casa della nonna, di cui porta il nome, si ricarica e si sente a casa. Un esempio di passione e dedizione: qualità che possono superare anche gli ostacoli più difficili. Pronti già per una nuova sfida.
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Fuori città
Alla maratona di Chicago in gara anche l’atleta Giuseppe Motta di Biancavilla
Ha completato il percorso in 3 ore 52 minuti e 19 secondi, prossimi obiettivi Tokyo, Boston e Sidney
Questa è la Biancavilla che ci piace
L’atleta di Biancavilla, Giuseppe Motta, ha partecipato e concluso con un ottimo tempo la Chicago Marathon tenutasi negli Stati Uniti. Giuseppe Motta ha portato a termine la gara in 3 ore 52 minuti e 19 secondi, nonostante abbia accusato problematiche muscolari al 30º chilometro.
Completando questa gara è diventato l’unico atleta del comprensorio Adrano, Biancavilla, Paternò e Santa Maria di Licodia ad aver concluso quattro delle sette Major del circuito Abbott marathon, il più famoso e prestigioso al mondo.
Motta ha nel suo “palmares” oltre alla Chicago marathon le maratone di Berlino, Londra e New York e nei prossimi anni si accingerà a concludere il percorso Abbott con le maratone di Tokyo, Boston e Sidney.
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Fuori città
Tennis, Rapisarda e Di Fazio vincono il quinto torneo “Ciuri di Mungibeddu”
Evento sportivo con 50 giocatori partecipanti nel ricordo del “poeta contadino” Giuseppe Tomasello
Quando ha chiuso l’ultimo punto, Rachele Rapisarda ha alzato lo sguardo verso il cielo prima di andare ad abbracciare il compagno di squadra Marco Di Fazio. Sul campo del torneo di tennis «Ciuri di Mungibeddu» non c’era solo la vittoria della finalissima. C’era il ricordo del nonno scomparso lo scorso anno: Giuseppe Tomasello, il “poeta contadino” di Biancavilla, che ha promosso l’evento sportivo.
Rachele, portacolori del Tennis Club Adrano e reduce da un’esperienza tennistica negli Stati Uniti, e Marco Di Fazio hanno battuto in finale Matteo Cuozzo e Stefania Cusumano con il punteggio di 6-3, 6-1, conquistando la quinta edizione del torneo, da quest’anno “Memorial Giuseppe Tomasello”.
«L’anno scorso ho detto a nonno Giuseppe, che stava sempre seduto a guardare le mie partite, che un giorno avrei portato a casa questo titolo. Oggi ci sono riuscita – racconta Rachele Rapisarda a fine partita –. Nonno per me è stato un esempio: ha fondato questo torneo con la stessa passione con cui scriveva le sue poesie e le sue commedie. Mi incoraggiava sempre. Vincere qui, davanti alla mia famiglia e nel suo ricordo, ha un valore speciale che va oltre il tennis e la vittoria sportiva».
Il trofeo è stato consegnato dal sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno. Il torneo ha visto la partecipazione di circa cinquanta giocatori: tennisti amatoriali e atleti tesserati di terza categoria federale. L’organizzazione è stata curata dalla famiglia Rapisarda con il supporto tecnico dei maestri Lidia Bondor e Piero Di Fazio.
A sottolineare il legame tra sport e cultura è stato anche Vincenzo Rapisarda, genero di Giuseppe Tomasello, organizzatore e proprietario del campo di zona Vigne che ha ospitato il torneo.
«Il nome “Ciuri di Mungibeddu” – ha spiegato Vincenzo Rapisarda – nasce proprio dalla rassegna di poesie che per anni mio suocero, Giuseppe Tomasello, organizzava. Abbiamo voluto conservare questo legame per dare continuità alla sua memoria. Per noi non è solo un torneo di tennis, ma un modo per tenere vivo il suo spirito e la sua opera. Il mio ringraziamento va alla mia famiglia, a chi mi ha aiutato ad organizzare il torneo e a ricordare mio suocero».
«Uno scrigno della memoria»
Nel segno del ricordo di Giuseppe Tomasello, la serata ha visto anche la distribuzione del libro “Biancavilla in palcoscenico”, pubblicato da Nero su Bianco Edizioni.
«Giuseppe Tomasello è stato l’ultimo poeta contadino, ma – ha sottolineato Vittorio Fiorenza, a capo della casa editrice di Biancavilla – si è distinto nella scrittura di commedie dialettali. Nel volume abbiamo raccolto tutti i testi. Uno “scrigno della memoria” su usi e costumi, la parlata dialettale, la terra, la famiglia, le tensioni tra notabili e popolo, le lotte di emancipazione e riscatto sociale. Un lascito preziosissimo per la cultura popolare siciliana. E non è un caso che alcune delle commedie abbiano avuto un successo enorme, grazie anche al contributo di Turi Ventura, attore straordinario della compagnia “Quattro soldi”, scomparso vent’anni fa, che ha dato anima e corpo ai personaggi tratteggiati da Tomasello. Due figure a cui dobbiamo essere grati».
In questo senso, il sindaco Bonanno ha anticipato un’iniziativa simbolica per celebrare la memoria di figure che si sono distinte. «Abbiamo ristrutturato i locali dell’ex macello e – ha annunciato il primo cittadino – assegneremo le stanze a gruppi giovanili ed associazioni locali. Abbiamo pensato che ognuna di queste stanze sia dedicata a personalità che si sono distinte per la loro arte e creatività. Due delle stanze saranno intitolate proprio a Giuseppe Tomasello e Salvatore Ventura, in segno di riconoscimento e gratitudine per il loro impegno culturale».
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