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Storie

L’amore proibito di Rosina e il suo “segreto” in una cartolina del 1908

Su ebay una vecchia cartolina spedita da Biancavilla, un grido d’amore che riecheggia dopo oltre un secolo

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«Caldi baci dalla tua affezionatissima cognatina Rosina». Una cartolina postale spedita da Biancavilla con un saluto rivolto al familiare, che sta a Breno, piccolo comune della Val Camonica, in provincia di Brescia. Una cognata che si dice “affezionatissima” e manda “caldi baci”? Nulla di strano, se non fossimo nel 1908. E in effetti quel messaggio è soltanto di “facciata”. Ce n’è un altro –quello vero ma nascosto– contenuto nel riquadro coperto dal francobollo.

Uno spazio, un tempo, usato spesso dagli innamorati per inserire comunicazioni da tenere lontane da occhi indiscreti. Ed è proprio quello che ha fatto oltre un secolo fa la “nostra” Rosina da Biancavilla, inviando la cartolina (oggi ritrovata su Ebay) al suo amato con parole inequivocabili per quanto scritte attentamente a piccolissime dimensioni: «Mi stai facendo campare di speranza. Alla tua famiglia ciai scritto diverse lettere. Io non ho pace, sono una pazza, se non prima ricevo una tua lettera. Ti amo molto».

Parole di una donna innamoratissima ed audace nel manifestarsi tale a dispetto del costume di una Biancavilla, quella di inizio Novecento, non certo aperta.

Una donna che sembra trovarsi nel pieno di una travolgente passione per un amore a distanza, probabilmente contrastato o comunque proibito perché intrecciato –come sembra da queste poche parole– con il cognato.

Il destinatario della cartolina, spedita il 5 marzo 1908, è tale Giovannino Verzì Ardizzone, indicato come ufficiale demaniale del registro e delle ipoteche.

La parte illustrata contiene proprio il nome “Giovanni” con figure femminili tipiche della Belle Époque, in genere usate tra innamorati.

Il suo ritrovamento è del tutto casuale. A notarla su ebay con prezzo di vendita a 20 euro è stato il prof. Marco Vinicio Mastrocola, docente biancavillese che insegna lettere a Pavia, che ha postato le foto del fronte e del retro sul seguitissimo gruppo Facebook “Vivi Biancavilla”.

Biancavilla Oggi, adesso, vorrebbe cercare di ricostruire la storia di Rosina, il cui grido d’amore continua ad echeggiare dopo oltre 108 anni. C’è qualcuno che, da queste poche informazioni, è in grado di fornire altri dettagli? Scriveteci su Facebook oppure su redazione@biancavillaoggi.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Storie

Angelo e Mattia, l’amicizia come cura (con una domanda che spezza il cuore)

Giornata mondiale della Salute mentale: il dolore silenzioso della mente e il ruolo del “Cenacolo Cristo Re”

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In questa “Giornata mondiale della Salute mentale”, nel dedalo delle relazioni comunitarie, ci piace fare emergere storie come quella di Angelo e Mattia. Eccoli, in foto, qui sopra, in una giornata passata al lago Pozzillo. Due giovani che, pur provenendo da luoghi diversi della provincia di Catania, hanno trovato nella convivenza presso il “Cenacolo Cristo Re” una solida amicizia. Parlano, giocano, si aiutano, si difendono. Si arrabbiano. Ma stanno insieme. Eppure, anche questa storia è attraversata da una domanda che spezza il cuore: “Quando arriverà il momento delle dimissioni… cosa resterà dell’amicizia tra Angelo e Mattia?”.

In comunità si impara a vivere insieme, ma poi bisogna imparare anche a separarsi. E a reinserirsi in una società che spesso non è pronta ad accogliere. Il 10 ottobre è una data da segnare, ogni anno, per ricordare ciò che troppo spesso rimane invisibile: il dolore silenzioso della mente. La Giornata Mondiale della Salute Mentale, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nasce con l’intento di sensibilizzare sull’importanza del benessere psichico e sul diritto universale alla cura.

Le diagnosi più comuni? Sindromi nevrotiche, disturbi somatoformi, disturbi dell’umore. Ma a colpire ancora di più sono i dati relativi agli adolescenti, la fascia d’età più fragile e oggi anche la più esposta. A Catania, tra il 2018 e il 2022, si è registrato un aumento del 516% nelle richieste d’aiuto da parte dei giovani, con un’impennata dei disturbi comportamentali. Un dato che non può lasciare indifferenti.

Il ruolo del “Cenacolo”

Nel cuore della complessa rete di servizi ci sono le Comunità Terapeutiche Assistite (CTA). Spazi di cura e riabilitazione, dove la terapia si intreccia con la vita quotidiana, dove la condivisione diventa strumento di guarigione. Il “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla è una di queste. Qui, la vita comunitaria non è solo terapia: è relazione, amicizia, sostegno reciproco. È un luogo in cui si impara a vivere di nuovo. La comunità è un luogo di cura, ma anche di affetti. Dove i legami nati tra gli ospiti diventano fondamenta emotive su cui ricostruire sé stessi.

Tuttavia, non tutte le dinamiche che si sviluppano all’interno della comunità sono funzionali al processo di cura. Come ogni microcosmo umano, anche le comunità ospitano dinamiche complesse: relazioni affettuose e sincere, ma anche dipendenze affettive, manipolazioni, conflitti. Perché qui vivono persone ferite, spesso sole, alla ricerca di un punto di riferimento stabile, e questo può portare a tensioni e dinamiche disfunzionali.

Doppia diagnosi: la sfida più difficile

Una delle problematiche più urgenti oggi nelle CTA è la doppia diagnosi, ovvero la compresenza di un disturbo psichiatrico e una dipendenza da sostanze. Questi pazienti necessitano di percorsi integrati, che richiedono non solo l’intervento psichiatrico, ma anche quello medico, sociale e – in molti casi – giudiziario.

Eppure, molte strutture – è un problema nazionale – non sono adeguatamente formate o attrezzate per gestire questa complessità. Servono investimenti, formazione, ma soprattutto una visione sistemica: la salute mentale non si cura da sola, e non si cura solo con i farmaci.

Serve una comunità che cura

La Giornata Mondiale della Salute Mentale non è solo un momento simbolico: è un appello a non lasciare indietro nessuno. Dietro ogni numero c’è una persona. Dietro ogni ricovero, una storia. Dietro ogni struttura, professionisti che lottano ogni giorno contro lo stigma, il silenzio e la burocrazia. Serve un cambio di passo culturale e politico: più prevenzione, più ascolto, più presenza nei territori, soprattutto per i più giovani. E serve che la comunità – quella vera, fatta di cittadini – diventi parte attiva del processo di cura, perché la salute mentale non è solo un problema sanitario: è una responsabilità collettiva. Perché prendersi cura della mente è un diritto. Farlo insieme è un dovere.

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Storie

Fu esponente Dc e direttore dell’Ufficio Postale: è morto a 90 anni Alfio Lanaia

Il sindaco Bonanno: «Biancavilla perde una figura perbene, coerente nei valori e attenta alla nostra città»

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È morto all’età di 90 anni, Alfio Lanaia. Nome e volto molto noti a Biancavilla per i ruoli pubblici che ha assunto sia in ambito politico che professionale. Esponente della Democrazia Cristiana, fu più volte consigliere comunale. Carica ricoperta dalla fine degli anni ’80 fino alla prima metà degli anni ’90, prima dell’era dell’elezione diretta dei sindaci. In anni successivi, fu anche segretario della Margherita, formazione moderata dello schieramento del Centrosinistra.

Lanaia fu per tanti anni direttore dell’Ufficio Postale di Biancavilla, ruolo che più di ogni altro gli ha permesso di essere a contatto quotidiano con i biancavillesi, che lo apprezzavano per i suoi modi e la sua disponibilità.

Il cordoglio del sindaco Bonanno

Sentimenti di cui si fa interprete il sindaco Antonio Bonanno, nel suo messaggio di cordoglio rivolto alla famiglia: «Per tutta la vita, si è speso con passione e senso civico per la nostra comunità. Lanaia è stato un cittadino esemplare, sempre pronto a mettere la sua esperienza e il suo impegno al servizio del bene comune».

E poi i ricordi personali del primo cittadino: «Lo conoscevo da tanti anni e l’ho sempre apprezzato sul piano umano: per la sua gentilezza, il rispetto verso gli altri, la sobrietà nei toni e nei modi, la disponibilità all’ascolto. Ho sempre stimato il suo modo garbato e deciso di contribuire alla crescita della città con idee, proposte e partecipazione attiva».

«Biancavilla – sottolinea il sindaco – perde una figura perbene, coerente nei valori e attenta al destino della nostra comunità». I funerali sono stati fissati nella parrocchia di San Salvatore, alle ore 16 del 4 settembre.

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