Biancavilla siamo noi
I nostri figli “spacchiusi” che devastano la stazione della metropolitana della Fce
Un biancavillese indignato chiama in causa la nostra educazione, inutile scaricare colpe alle istituzioni





Stamattina ho preso treno e metropolitana. Servizio eccellente. Ma ho provato indignazione ad essere cittadino di Biancavilla e abitante di questa terra.
Proviamo a dare la colpa: all’amministrazione comunale? Alla Fce che non fa il suo dovere (anche: gestione dei tabelloni informativi, qualità della pulizia…)?
No, solamente a noi e ai nostri figli, schiavi della nostra filosofia di essere “spacchiusi”, del nostro senso di onnipotenza e di superiorità rispetto a tutti.
Siamo un popolo di falsi perbenisti, con l’abito pulito e le mutande sporche e putride.
Vergogna. Provo solo vergogna. Una sola domanda: le telecamere di sicurezza che ci stanno a fare?
Mario Grasso






BIANCAVILLA SIAMO NOI. Questo spazio è aperto a tutti i nostri lettori, affinché possano esprimere un pensiero, una proposta, un suggerimento su tematiche locali o denunciare disservizi, inadempienze, soprusi da parte della pubblica amministrazione. Chiediamo un’esposizione chiara e un linguaggio rispettoso nei confronti di tutti. Saremo ben lieti di ospitare i vostri contributi, nel segno della partecipazione attiva.
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Biancavilla siamo noi
«Chiusi in casa per causa Covid, nessuna risposta dagli operatori Usca»
Segnalazione di una mamma di Biancavilla: «Trattati come carne da macello, siamo esasperati»





Devo segnalare, purtroppo, la mancanza di rispetto da parte degli operatori Usca. Mi sono ritrovata a dovere fare due telefonate di 50 minuti. Sono stata in attesa a lungo, senza ricevere risposta. Siamo persone che abbiamo necessità, dovuta a questo maledetto virus. Stiamo soffrendo a restare chiusi a casa.
Abbiamo chiamato per correggere degli errori fatti da loro, avendo messo in quarantena persone con ciclo vaccinale completo. Eppure non si degnano a risponderci.
Per favore, evidenziate questa situazione, nella quale si trovano altri come noi. Per favore, non siamo carne da macello. Non è giusto che veniamo trattati in questo modo al punto da esasperarci. Siamo persone che abbiamo bisogno.
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