Connect with us

Cronaca

Grave incidente sull’Autostrada: feriti due giovani biancavillesi

Published

on

aumblanza

di Vittorio Fiorenza

Ci sono anche due biancavillesi tra i feriti in un incidente stradale tra due auto, verificatosi intorno alle 4 del mattino nel tratto autostradale tra Giarre ed Acireale, in direzione Catania. L’impatto avrebbe avuto origine da un tamponamento tra una Mercedes Classe B e un’Alfa 147. Ad avere la peggio è stato quest’ultimo veicolo, finito poi contro il guardrail.

Uno dei biancavillesi feriti, 27enne, che era alla guida della sua auto, è stato trasportato all’ospedale “Santa Marta e Santa Venera” di Acireale, dove è stato operato d’urgenza all’anca, oltre ad avere riportato escoriazioni e traumi. L’amico con cui viaggiava in auto, anche lui di Biancavilla, ha riportato traumi più lievi e non è stato necessario il ricovero.

Nell’altro veicolo viaggiavano in quattro. Una ragazza si trova ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania in prognosi riservata: a quanto pare sarebbe stata sbalzata fuori dall’abitacolo, riportando un grave trauma cranico. Ricoverata anche la sorella gemella per avere riportato varie fratture. Due ragazzi che erano in macchina con loro sono stati medicati, ma nulla di grave.

Il traffico bloccato per ore. Sono intervenuti la polizia stradale di Giardini Naxos e i vigili del fuoco del distaccamento di Riposto per regolare la viabilità e mettere in sicurezza il tratto di strada.

LEGGI L’AGGIORNAMENTO

Morta la ragazza coinvolta con due biancavillesi nell’incidente sulla A18

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Advertisement


Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Così parlò il comandante Lanaia, sul banco degli imputati per minaccia

La viva voce dell’uomo in divisa che si scaglia contro Angelica Petrina e deride i carabinieri

Published

on

© Foto Biancavilla Oggi

«Tu che volevi fare questa lotta, perché non te ne andavi ad Adrano, a Cesarò, a Messina, a Giarre? Perché mi vinisti a rumpiri a minchia a mia? Ma diri chistu… Tutto questo perché ti ho dato disponibilità? Finiu a disponibilità. Con te è meglio stare nemici… Tu metti i puntini sulle i. Li metto anche io, anzi ti metto i chiodi… Tu avrai problemi… Ci hai dato una spacciddata (uno schiaffo, ndr): la prima, la seconda… ma ora la devi ricevere…».

A parlare in questi termini non è uno qualsiasi. Ad esprimersi così è un uomo in divisa, rappresentante delle istituzioni. Si chiama Vincenzo Lanaia: era (ed è tutt’ora) il comandante della polizia municipale di Biancavilla. Si è rivolto con questa “eleganza” ad Angelica Petrina (la “signorina”, la chiama), l’attivista della Lav che ha osato infrangere la tradizione abusiva della fiera del bestiame, denunciando anche i vigili urbani per il mancato intervento.

A tre settimane da quelle aggressioni, Lanaia convoca al palazzo comunale l’attivista animalista. No, non lo fa per esprimerle solidarietà (dolorante ancora per una costola fratturata e le botte ricevute). «Ti ho mandato a chiamare perché conosco i miei polli e tu mi sembri che sei in mezzo a ‘sti polli, non riesci a capire, anche se hai un’età e sei cresciuta, chi sono gli amici tuoi e i tuoi nemici…», le dice immediatamente.

Il pretesto della “chiamata” è un articolo sgradito, pubblicato su La Sicilia, in cui la Lega Antivivisezione denuncia le mancanze e le inefficienze sulla gestione del randagismo da parte del Comune. Ma i fatti della fiera sono “freschi” di tre settimane, il riferimento a quella giornata è continuo. I carabinieri sono in piena attività nelle indagini. «Hai fatto il cinema, hai fatto i film… me la dovevo fare spaccare io la testa per il tuo piacere che dovevi uscire sul giornale?», chiede Lanaia alla Petrina, la quale quasi elemosina, secondo legge, ad avere assistenza per i cani randagi, parlando di crocchette e antiparassitari.

«Con tutto quello che hai fatto, da qua dentro – specifica Lanaia – non avrai tutto questo amore e, minchia, avrai grosse difficoltà perché c’è il discorso dell’applicazione della norma». E quando la volontaria insiste a lamentare le criticità, la risposta è netta: «Non prendere questa strada perché poi mi levo la divisa e facciamo altre discussioni… È cambiata l’aria, per te è cambiata l’aria…».

L’ispettore Greco: «La potevano accoltellare»

Le urla sono continue, come i pugni sbattuti sul tavolo. È evidente che i fatti della fiera che hanno esposto i vigili urbani a denunce e indagini della Procura sono causa di quei toni che si addicono più ad un’osteria che ad un comando di polizia locale. «Mi potevano accoltellare quella mattina…», prova a far presente Petrina. «Esatto, la potevano accoltellare, ma questo perché le cose si cercano. È come andare tra una mandria di bufali inferociti e mi metto là perché li voglio fermare», interviene l’allora ispettore Alfio Greco (oggi dipendente di altro ente), che affianca il comandante Lanaia.

«Al primo cristiano ci rompo il culo, lo squaglio nell’acido»

Né l’uno né l’altro sanno che Petrina fin dall’inizio ha azionato una registrazione audio. Due ore di conversazioni, con un linguaggio volgare e triviale, finite agli atti della Procura, nello stesso fascicolo della fiera. Atti per i quali Lanaia e Greco sono chiamati a rispondere di minacce aggravate.

«Io sono un dipendente pubblico e fino a prova contraria – ragiona Greco – mi devono dare lo stipendio a fine mese perché devo dare da mangiare alla mia famiglia. E tu che pensi che lo stipendio non me lo danno e ci mettono i soldi per i cani? Ma io ci rompo il culo al primo cristiano che dice questo e lo squaglio nell’acido. Le risorse sono quelle che sono».

Lanaia deride i carabinieri, insinuazioni sul maresciallo Rapisarda

Si parla di randagismo, ma il dente dolente è sempre sulla fiera. «Io ero lì – dice Petrina, quasi a doversi giustificare – perché stavo aspettando che intervenisse lo Stato e mi sento dire per tutta risposta che me la sono cercata, quando in realtà siamo state aggredite nel momento in cui abbiamo chiamato i soccorsi e i rinforzi». Ma non c’è modo di persuasione. Lanaia ribalta ogni responsabilità sui carabinieri, definendoli “omissivi” e deridendoli: «A me non è successo mai in un intervento, anche se ci sono i meglio malandrini, che mi spasciano la testa. Se uno vuole fare il pupo… siccome nel territorio chisti (i militari, ndr) non ci stanno…».

Ma dice qualcosa ancora di più grave, rivolgendosi a Petrina: «Ancora non sai perché ti ritiri pulita (cioè illesa, ndr) a casa… perché ci sono cristiani che ti fanno ritirare pulita. A te chissà che ti pare. A te e a quell’altro maresciallo…». Il riferimento è all’allora comandante di stazione Roberto Rapisarda, che ha guidato tutte le indagini, anche quelle a carico dei vigili urbani.

Parole che creano una profonda ferita istituzionale, nel disinteresse della politica, dal Pd a Fratelli d’Italia. L’inamovibile Lanaia gode della fiducia della politica tutta dal 2004, anno della sua nomina al vertice per volere del sindaco Mario Cantarella. I successivi primi cittadini, Giuseppe Glorioso e Antonio Bonanno, non si sono costituiti parte civile al processo.

Roberto Rapisarda: «Io dovrei ringraziare i vigili urbani?»

Lo stesso Rapisarda (ora alla guida del Nucleo operativo della Compagnia di Randazzo), sottolineando che fosse una prassi il mancato intervento dei vigili urbani, esprime la sua sarcastica amarezza in un’udienza: «Sì, l’ho ascoltata la registrazione e alla fine ho appreso con mera sorpresa che in qualità di comandante della stazione di Biancavilla avrei dovuto ringraziare la Polizia Municipale se la criminalità organizzata mi consentiva di potere accedere a casa mia. Nell’esito di delega inviata al Pubblico Ministero ho chiesto spiegazioni e chiarimenti su quali fossero i rapporti con la criminalità organizzata da parte del comandante Lanaia, in particolare quale intervento avesse effettuato in mio favore e in favore della Petrina per farci rincasare la sera senza avere problemi. Ancora attendo di sapere, ecco, per ringraziarlo, se è il caso».

(Tratto da S – il mensile d’inchiesa dei siciliani / Ottobre 2023 / di Vittorio Fiorenza)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continue Reading
Advertisement

DOSSIER MAFIA

I più letti

Registrazione al Tribunale di Catania n. 25/2016
Iscrizione al Roc n. 36315
Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

━━━━━
Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.
━━━━━