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Biancavilla siamo noi

Disagio irrisolto, Sos dal viale Europa: «Fetore infernale dal depuratore»

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Promesse su promesse. Sfilate politiche e sfilate di illustri professionisti del settore. Ma non hanno risolto del tutto il nodo cruciale che appesta Biancavilla: la puzza infernale, amplificata dal clima di questi giorni, che fuoriesce dal depuratore a sud del paese.

Una puzza che riesce a propagarsi e ad arrivare fino a metà abitato, a volte fino al viale Cristoforo Colombo, inglobando bar e ristoratori della zona, oltre alle abitazioni.

Qualche giorno fa, due turiste hanno scritto a Biancavilla Oggi, specificato, oltre alle critiche avanzate sull’immagine del paese, di avere apprezzato la granita che si fa a Biancavilla. Oggi, le stesse visitatrici non riuscirebbero ad apprezzare neanche questa perché se optassero di volerla gustare in veranda, tutto sarebbe contornato da un fetore ad oltranza.

Sindaco Glorioso, assessori tutti, presidente del Consiglio Comunale continuate a fare le passerelle. La puzza del depuratore c’era, c’è e rimane tale: segno inequivocabile che l’impianto comunale non funziona a dovere e gli interventi eseguiti non sono stati completamente risolutivi.

Anzi, c’è una doppia puzza: quella dei liquami schifosi e quella di chi, per snobismo o orgoglio, non sa ammettere di non essere riuscito a risolvere un problema.

RAMONA LAVENIA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Uno scatto dal cimitero di Biancavilla: rifiuti e tombe, un muro sottile in mezzo

Una nostra lettrice: «La visuale offre un’evidente “stonatura”, eppure basterebbe un po’ di buonsenso»

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© Foto Biancavilla Oggi

Uno scatto fotografico che parla da sé. Una vista al di sopra del muro che separa l’isola ecologica dal cimitero nuovo di Biancavilla. Di qua lo scarrabile pieno di rifiuti, di là la serie di tombe e lapidi.

Non è soltanto una visuale con una evidente “stonatura” (è quel che si vede dal primo piano dell’area di pertinenza dell’Arciconfraternita del Sacramento). È anche una questione, spesso, di cattivi odori che pervadono i luoghi di sepoltura, sia nella parte “nuova” che in quella dei loculi confraternali.

È così: il cimitero confina con l’isola ecologica. «Lo sappiamo che le due aree sono attigue, ma – osserva una nostra lettrice, reduce da una visita al cimitero – si possono osservare delle accortezze, nel rispetto del luogo. Per esempio, mi chiedo per quale motivo si debbano sostare questi cassoni pieni di rifiuti a ridosso del muro del cimitero. Una separazione sottile che, di fatto, non evita né una vista poco decorosa né blocca i cattivi odori che, soprattutto in giornate di vento, arrivano fin dentro il cimitero. A volte basta poco. Ma perché l’attenzione per le piccole cose, a Biancavilla sembra qualcosa di gigantesco? Qui non servono finanziamenti, ma buonsenso». Un interrogativo e considerazioni che rigiriamo ad amministratori e funzionari del Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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