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L’antico “segreto” di San Biagio Scoperta statua bizantina del ‘500

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ESCLUSIVO. Sensazionale scoperta sul simulacro di San Biagio. Al suo interno è inglobata una statua di un santo orientale, da identificare. Effetto della latinizzazione sui riti greco-ortodossi dei fondatori del paese? Padre Pino Salerno: «Un nuovo tassello sulle origini di Biancavilla».

 

di Vittorio Fiorenza

Doveva essere un normale intervento di restauro, seppure effettuato a distanza di secoli. Ma la statua di San Biagio, realizzata a metà del Settecento e custodita nella chiesa madre di Biancavilla, ha riservato una sensazionale scoperta. All’interno del simulacro, gli esperti del laboratorio “Calvagna restauri” di Aci Sant’Antonio, hanno intravisto, dopo i primissimi rilievi, un’altra statua. Un’opera inglobata nell’altra. Da qui, la decisione di effettuare un’accurata apertura del simulacro, documentata dal video che in esclusiva pubblica adesso Biancavilla Oggi.

Una volta “scollata” la parte esterna, ecco riapparire dopo 250 anni una statua lignea di fattura e segni che la fanno risalire al 1500. Cioè in un’epoca prossima alla fondazione del paese, avvenuta alla fine del Quattrocento con lo stanziamento nelle terre di Adernò di un gruppo di profughi albanesi (epiroti, specificano certi studi). L’importante scoperta e la presenza di elementi “bizantini” sulla statua cinquecentina potrebbero aprire adesso nuovi ed affascinanti fronti di studio sulle origini di Biancavilla.

«Si aggiunge un tassello che apre ampi orizzonti sul periodo ancora buio della fondazione del nostro paese», annuncia padre Pino Salerno, parroco della chiesa madre, nella video intervista a Biancavilla Oggi che pubblichiamo qui sotto.

I restauratori, in stretto contatto con la Sovrintendenza dei beni storici ed ambientali di Catania, devono ancora scoprire la testa della statua. Rimane quindi un mistero l’identità dell’effige del santo nascosto dentro il simulacro di San Biagio. Certo è che gli indizi portano ad Oriente. San Basilio? San Nicola di Bari? Presto per dirlo. E perché è stata soppressa la devozione verso la statua del ‘500 al punto da incastonarla in quella di San Biagio? La risposta a caldo più scontata si legherebbe a quel processo di “latinizzazione” che il gruppo di profughi di rito greco-ortodosso ha subito.

Per i cultori di storia locale è certamente materia viva da esaminare ed approfondire. E tutto è avvenuto per una casualità.

La decisione di restaurare la statua di San Biagio, infatti, si deve ad Antonio Zappalà Viaggio, noto ed apprezzato cultore di storia e tradizioni biancavillesi. È lui uno dei discendenti di quella famiglia Viaggio che commissionò, per propria devozione, nel XVIII secolo, la realizzazione del simulacro. L’ultimo atto di attenzione verso la statua lo si deve a Clementina Viaggio, che nel 2012, compiuti i suoi 100 anni, volle donare la mitria al santo. E adesso è il nipote Antonio a volersi fare carico degli interventi di restauro. Antonio vive e lavora a Fermo, ma ha incaricato il cognato Salvuccio Furnari per seguire tutte le fasi degli interventi. Non poteva sapere che questa sua volontà consentisse di scoprire una seconda e più antica statua, che sembra volerci svelare dettagli di un lontano passato ancora poco esplorato.

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Operai muniti di motosega in piazza Falcone-Borsellino: tagliati gli alberi

Lavori in corso a “Spartiviale”: prosegue la riqualificazione dell’intero quartiere sud di Biancavilla

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© Foto Biancavilla Oggi

Gli alberi di pino presenti in piazza Falcone-Borsellino di Biancavilla sono stati abbattuti. Tagliati del tutto. Operai, minuti di motosega, al lavoro nell’area vicina alla chiesa Santissimo Salvatore. Un intervento radicale che cambia la fisionomia della piazza e che ha suscitato perplessità in quanti sono passati da viale Europa.

È noto che i pini non siano adatti alle aree urbane, a causa della loro mole e delle radici che, con il tempo, rovinano la pavimentazione o creano deformazioni del manto stradale. Ecco perché verranno sostituiti con alberi più adeguati al luogo.

I lavori in corso si inseriscono nell’ambito del più articolato progetto di riqualificazione dell’interno quartiere di Spartiviale. Non soltanto la piazza intitolata ai due magistrati antimafia. Anche lo stesso viale Europa, così come via Filippo Turati, la strade limitrofe, lo spazio in cui si svolge la fiera settimanale e via Belvedere sono interessati agli interventi.    

A quasi 2 milioni di euro ammontano i finanziamenti. Opere che cambieranno l’aspetto dell’area sua di Biancavilla. I lavori riguarderanno strade, marciapiedi e nuove attrezzature di svago per i bambini. Saranno piantati nuovi alberi e verrà migliorato il sistema di captazione delle acque.

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

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L’Etna dà spettacolo, ma attenzione: soccorsi in territorio di Biancavilla

Nonostante l’ordinanza del sindaco Antonio Bonanno, visitatori improvvisati nella zona sommitale

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© Foto di Placido Recupero

La colata di lava che sta “rigando” i fianchi dell’Etna attira sulla parte sommitale del Vulcano molti curiosi che vogliono ammirare da vicino uno spettacolo unico. Accade nonostante i divieti. Il rischio di incidenti è alto.

In località monte Denza, in territorio di Biancavilla, un uomo ha riportato un infortunio ad una caviglia, impendendo di proseguire. È scattato così l’intervento del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi. In meno di mezz’ora i militari hanno raggiunto il malcapitato, che presentava alcuni principi di ipotermia e lamentava un forte dolore. I soccorritori hanno posizionato l’infortunato sulla barella speciale per il trasporto a mezzo motoslitta. Raggiunto il cancello della pista Altomontana “Filiciusa-Milia”, l’uomo è stato affidato alle cure degli operatori sanitari del 118 intervenuti in ambulanza, che hanno provveduto successivamente a condurlo in ospedale.

Il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha firmato un’ordinanza per impedire che visitatori improvvisati si avventurino in luoghi che in questo momento presentino condizioni ad alto rischio.

«Gli esperti – spiega Bonanno – ci informano del rischio di esplosioni idro-magmatiche provocate dall’interazione tra colata lavica e neve. Frammenti di lava incandescente possono raggiungere curiosi ed escursionisti sprovveduti, con conseguenze che è facile immaginare. Va bene, quindi, ammirare lo spettacolo ma la sicurezza viene prima di ogni altra cosa».

Certo è che anche dal versante di Biancavilla, la colata offre una visuale spettacolare. La foto che pubblichiamo qui a seguire è stata scattata proprio da un nostro lettore, Placido Recupero, appassionato di fotografia, al punto che la sua Reflex è diventata la sua compagna di viaggio. «Grazie alla fotografia – ci dice – riesco a condividere con gli altri momenti ed emozioni uniche che rimangono immortalate per sempre». L’immagine dell’Etna innevato con l’eruzione e la linea di fuoco ne è un esempio.

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