Cronaca
Tragico incidente in campagna: 40enne schiacciato dal trattore


Il trattore che ha causato la morte di Giuseppe Pappalardo (foto BiancavillaOggi.it)
La vittima è il biancavillese Giuseppe Pappalardo. La disgrazia è avvenuta in territorio di Centuripe. Preoccupati perché non era rincasato e non rispondeva al cellulare, i familiari si sono recati sul posto, facendo la triste scoperta.
di Vittorio Fiorenza
Era alla guida del suo trattore. Forse una manovra errata o l’improvviso cedimento del terreno hanno fatto ribaltare il grosso mezzo e lui è finito schiacciato. È morto così Giuseppe Pappalardo, bracciante agricolo biancavillese, non sposato, di 40 anni. È successo in contrada “Masseria grande”, in territorio di Centuripe. La salma, dopo essere stata sottoposta ad esame autoptico, che ha confermato la morte da schiacciamento, è stata consegnata ai familiari.
Secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dai carabinieri, l’uomo era intento a lavorare con il mezzo cingolato nella propria campagna. I familiari, non vedendolo rientrare a casa e preoccupati perché non rispondeva al cellulare, si sono recati sul posto, facendo l’amara scoperta. Il corpo di Pappalardo si trovava sotto il pesante trattore. Da qui, l’allarme.

Giuseppe Pappalardo, 41 anni
Oltre ai carabinieri della stazione di Centuripe e ai vigili del fuoco, è intervenuta un’ambulanza del 118, nella speranza che si potesse ancora fare qualcosa. Invece, una volta estratto il corpo, gli operatori sanitari hanno potuto constatare soltanto il decesso. Trasferita all’ospedale di Nicosia, la salma, su disposizione del procuratore di Enna, Fabio Scavone, è stata sottoposta ad autopsia per chiarire se il mezzo fosse andato fuori controllo a seguito di un malore di Pappalardo. In realtà, il medico legale ha accertato che il decesso è avvenuto per «politrauma da schiacciamento con ingorgo vascolare ed edema polmonare».
La morte di Pappalardo, avvenuta in queste circostanze, ha creato profondo dispiacere a Biancavilla, dove in tanti lo conoscevano come persona mite e dal cuore generoso. Componente della confraternita dell’Annunziata, Pappalardo aveva partecipato alle recenti processioni della Pasqua, portando il fercolo della Madonna.
Gli altri confratelli lo descrivono così: «Un ragazzo semplice, buono, sempre disponibile e volenteroso. Conserveremo un bellissimo ricordo di lui e siamo ancora increduli per quanto accaduto. Tutti abbiamo pianto alla notizia di questa disgrazia». Anche gli agricoltori che lo conoscevano lo ricordano come «un grande lavoratore, sempre pronto a dare una mano a chi ne aveva bisogno» ed esprimono la propria vicinanza alla famiglia. Vicinanza e cordoglio sono stati espressi pure dall’Avis di Biancavilla, associazione di cui Pappalardo era socio.
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Cronaca
La droga e un “pizzino” a casa del figlio di un esponente del clan di Biancavilla
Arrestato dai carabinieri un 41enne, già indagato a piede libero nell’inchiesta “Ultimo atto”

Il suo nome figura già tra gli indagati a piede libero del blitz “Ultimo atto” (traffico di sostanze stupefacenti è il reato contestatogli) ed è figlio di uno degli esponenti storici del clan mafioso Toscano – Mazzaglia – Tomasello. Adesso, i carabinieri di Biancavilla lo hanno arrestato per detenzione di marijuana nella sua abitazione.
Il blitz è scattato nell’abitazione dell’uomo, un 41enne, con l’ausilio del Nucleo cinofili. È stato King, il cane antidroga, a fiutare la sostanza stupefacente, nascosta in una cassettiera, in cucina.
I militari, qui, hanno trovato una busta sottovuoto trasparente piuttosto capiente, contenente diverse decine di grammi di marijuana. Sulla parte alta della stessa cassettiera, invece, trovato un bicchiere di plastica, al cui interno erano presenti 135 euro in banconote di diverso taglio, oltre a diverse monete, ritenute provento di attività illecita.
La perquisizione ha consentito di notare pure, nel comodino della camera da letto, un “pizzino” con nomi e numeri, adesso al vaglio dei militari perché si suppone sia un resoconto dello spaccio. Un “promemoria” che costituisce il tassello conclusivo grazie al quale i militari hanno ricostruito l’attività illegale messa in piedi dal 41enne.
Per lui sono scattate le manette. La marijuana sequestrata verrà sottoposta ad analisi di laboratorio, in modo da capire il tasso di tetraidrocannabinolo contenuto.
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