Connettiti con

Cronaca

Orgoglio e tenacia di “Sicil Sapori”: «Danni enormi, ma andiamo avanti»

Pubblicato

il

Parla Carmelo Bonanno, socio dell’azienda devastata da un incendio: «Non abbiamo smesso di lavorare, stiamo rispettando tutti gli ordini grazie alla grande solidarietà di altre ditte. I nostri dipendenti? Persone straordinarie». 

di Vittorio Fiorenza

Non si sono fatti piegare dallo scoramento e dalla disperazione. Titolari e dipendenti della “Sicil Sapori” hanno reagito con orgoglio e determinazione, nonostante i danni milionari dell’incendio che ha devastato il magazzino di Piano Rinazze, a Biancavilla.

L’importante azienda di lavorazione e commercializzazione di agrumi ed altri prodotti etnei, presente da 25 anni sul mercato italiano ed internazionale (soprattutto Germania, Svizzera e Malta), non ha smesso la sua attività.

I circa 150 operai (con l’indotto si arriva a 500) sono tutti al lavoro e nessun ordine è stato annullato. Merito di una realtà imprenditoriale che vuole resistere. Merito della gara di solidarietà che stanno dimostrando altre aziende del settore, che hanno messo a disposizione persino i loro magazzini.

►GUARDA LE FOTO

Carmelo Bonanno è uno dei cinque soci di “Sicil Sapori”: «Da subito –sottolinea– ho chiesto aiuto ai miei “concorrenti”, che in realtà si sono dimostrati dei veri amici. In questi giorni, il pianto che ho fatto non è stato per i danni enormi che abbiamo avuto, ma per la commozione dovuta alla grande solidarietà ricevuta dalle aziende “La Reginetta”, “Portobello”, “Tre Moretti”, “Palmeri” di Biancavilla e “Red Coop” di Palagonia. I nostri dipendenti? Persone da ammirare, da cui abbiamo avuto la forza necessaria. Grazie a Dio –specifica Bonanno– parte del magazzino (come le celle frigorifere e un macchinario acquistato un mese fa) non è stata intaccata dal fuoco, così il 50% del lavoro riusciamo a farlo da noi».

Quanto all’incendio, sono in corso indagini e perizie per quantificare esattamente il danno. «Non so cosa abbia scatenato le fiamme Non escludiamo nulla –dice Bonanno– certo è che non abbiamo trovato nessun elemento di dolo né abbiamo ricevuto altro tipo di segnali. D’altra parte, dando lavoro, con l’indotto, a 500 famiglie, chi può volerci male?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

Pubblicato

il

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere

I più letti

Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.