Cronaca
Intimidazione di fuoco al sindaco: date in fiamme le auto di Glorioso


Le auto incendiate all’angolo tra le vie Colombo e D’Annunzio (foto Video Star e Tva)
L’episodio è avvenuto poco dopo le 22.30: distrutte una Renault Modus e una Fiat Panda, parcheggiate affianco all’abitazione del primo cittadino, tra via Colombo e via D’Annunzio. Indagano i carabinieri.
di Vittorio Fiorenza
Attentato incendiario, poco dopo le 22.30, ai danni di due auto del sindaco Giuseppe Glorioso. L’episodio è avvenuto affianco all’ingresso dell’abitazione del primo cittadino. Ignoti hanno cosparso di liquido infiammabile la parte anteriore delle due vetture. Le fiamme sono state appiccate praticamente in maniera contemporanea su una Renault Modus, parcheggiata in via Cristoforo Colombo, e su una Fiat Panda, parcheggiata appena svoltato l’angolo, in via Gabriele D’Annunzio.
Immediati l’allarme e la telefonata al 115. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno evitato il propagarsi ulteriore delle fiamme. I rilievi del caso sono stati compiuti dai carabinieri della locale stazione.
Evidente la matrice dolosa e la valenza intimidatoria dell’atto. Inquietante anche il dettaglio che gli attentatori abbiano agito ad un’ora serale non tarda.
L’episodio si inserisce in un contesto di forti tensioni che vive la città. Un clima rovente, surriscaldato negli ultimi giorni e nelle ultime settimane dai disordini e dalle scene di rivolta dovuti alle demolizioni di immobili abusivi su ordine della Procura della Repubblica, oltre che dalla serie di blitz antimafia che hanno falciato la riorganizzazione di un gruppo criminale e sventato due omicidi. Da aggiungere a questo quadro, la difficile e delicata vertenza che riguarda gli operatori ecologici della Dusty ed il passaggio, con un nuovo appalto, del servizio di raccolta dei rifiuti.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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