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La polvere dopo la demolizione: «Imprudenza ai danni dei cittadini»

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di VITTORIO FIORENZA

La ruspa ha spento i motori (almeno per il momento). Ma non si spengono le polemiche sulle modalità con cui si è proceduto alla demolizione dei due immobili abusivi, a Biancavilla, su ordine della Procura della Repubblica di Catania per effetto di sentenze passate in giudicato. Un getto d’acqua nebulizzata sull’edificio e le macerie e semplici mascherine in dotazione ad operai e forze dell’ordine: tutto sufficiente e regolare?

Sull’interrogativo, a Biancavilla Oggi interviene Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto: «Se effettivamente è vero che queste attività si sono svolte in questo modo, debbo dire che c’è stata una forte imprudenza, non solo nei confronti di operai e forze dell’ordine, ma anche dell’intera popolazione in ragione della contaminazione degli ambienti di vita. Ricordo che a Casale Monferrato sono morti e continuano a morire molte persone che nello stabilimento eternit non hanno mai lavorato e che sono rimaste esposte alla fibra killer per il fatto che l’amianto si è disperso nell’ambiente».

In un qualsiasi posto, tutto si può fare sorvolare. Ma a Biancavilla, paese in cui, come hanno accertato e ripetuto milioni di volte le massime autorità scientifiche e sanitarie, anche fare un foro in un muro per appendere un quadro è da considerare “gesto a rischio”, è facile comprendere i timori per il sollevamento di polveri dovuto alla demolizione di un intero edificio.

Gran parte dei fabbricati del centro etneo è stata realizzata con materiali dell’ex cava di monte Calvario, che come è noto è la fonte della fluoroedenite, il minerale naturale simile all’amianto, che in 25 anni ha mietuto almeno 49 vittime certe per mesotelioma pleurico. Da qui, le proteste degli abitanti (peraltro non informati), che di fatto hanno superato quelle contro le demolizioni in sé.

«Non sono d’accordo –sottolinea ancora Bonanni– con questo modo di fare. Ritengo che queste popolazioni dovessero essere avvisate. Come Osservatorio Nazionale Amianto abbiamo da tempo lanciato l’allarme sulla questione Biancavilla». L’Ona ha effettuato più volte sopralluoghi e promosso incontri nel centro etneo. E adesso annuncia possibili interventi.

«Se c’è stata aerodispersione di polveri e fibre di amianto o di fluoroedenite nell’ambiente –dice il presidente dell’autorevole organizzazione– ciò non è condivisibile e non è lecito e il nostro Osservatorio scenderà in campo in sostegno delle vittime e dei cittadini esposti, costituendosi parte civile nel procedimento penale. Spero che questa strage silenziosa in danno dei cittadini di Biancavilla che hanno pagato un tremendo tributo di sangue per la presenza delle fibre asbestiformi di fluoroedenite venga meno, ce lo impone prima di tutto la nostra coscienza e non solo la legge. Bisogna privilegiare la vita umana al profitto».

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Operai muniti di motosega in piazza Falcone-Borsellino: tagliati gli alberi

Lavori in corso a “Spartiviale”: prosegue la riqualificazione dell’intero quartiere sud di Biancavilla

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© Foto Biancavilla Oggi

Gli alberi di pino presenti in piazza Falcone-Borsellino di Biancavilla sono stati abbattuti. Tagliati del tutto. Operai, minuti di motosega, al lavoro nell’area vicina alla chiesa Santissimo Salvatore. Un intervento radicale che cambia la fisionomia della piazza e che ha suscitato perplessità in quanti sono passati da viale Europa.

È noto che i pini non siano adatti alle aree urbane, a causa della loro mole e delle radici che, con il tempo, rovinano la pavimentazione o creano deformazioni del manto stradale. Ecco perché verranno sostituiti con alberi più adeguati al luogo.

I lavori in corso si inseriscono nell’ambito del più articolato progetto di riqualificazione dell’interno quartiere di Spartiviale. Non soltanto la piazza intitolata ai due magistrati antimafia. Anche lo stesso viale Europa, così come via Filippo Turati, la strade limitrofe, lo spazio in cui si svolge la fiera settimanale e via Belvedere sono interessati agli interventi.    

A quasi 2 milioni di euro ammontano i finanziamenti. Opere che cambieranno l’aspetto dell’area sua di Biancavilla. I lavori riguarderanno strade, marciapiedi e nuove attrezzature di svago per i bambini. Saranno piantati nuovi alberi e verrà migliorato il sistema di captazione delle acque.

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L’Etna dà spettacolo, ma attenzione: soccorsi in territorio di Biancavilla

Nonostante l’ordinanza del sindaco Antonio Bonanno, visitatori improvvisati nella zona sommitale

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© Foto di Placido Recupero

La colata di lava che sta “rigando” i fianchi dell’Etna attira sulla parte sommitale del Vulcano molti curiosi che vogliono ammirare da vicino uno spettacolo unico. Accade nonostante i divieti. Il rischio di incidenti è alto.

In località monte Denza, in territorio di Biancavilla, un uomo ha riportato un infortunio ad una caviglia, impendendo di proseguire. È scattato così l’intervento del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi. In meno di mezz’ora i militari hanno raggiunto il malcapitato, che presentava alcuni principi di ipotermia e lamentava un forte dolore. I soccorritori hanno posizionato l’infortunato sulla barella speciale per il trasporto a mezzo motoslitta. Raggiunto il cancello della pista Altomontana “Filiciusa-Milia”, l’uomo è stato affidato alle cure degli operatori sanitari del 118 intervenuti in ambulanza, che hanno provveduto successivamente a condurlo in ospedale.

Il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha firmato un’ordinanza per impedire che visitatori improvvisati si avventurino in luoghi che in questo momento presentino condizioni ad alto rischio.

«Gli esperti – spiega Bonanno – ci informano del rischio di esplosioni idro-magmatiche provocate dall’interazione tra colata lavica e neve. Frammenti di lava incandescente possono raggiungere curiosi ed escursionisti sprovveduti, con conseguenze che è facile immaginare. Va bene, quindi, ammirare lo spettacolo ma la sicurezza viene prima di ogni altra cosa».

Certo è che anche dal versante di Biancavilla, la colata offre una visuale spettacolare. La foto che pubblichiamo qui a seguire è stata scattata proprio da un nostro lettore, Placido Recupero, appassionato di fotografia, al punto che la sua Reflex è diventata la sua compagna di viaggio. «Grazie alla fotografia – ci dice – riesco a condividere con gli altri momenti ed emozioni uniche che rimangono immortalate per sempre». L’immagine dell’Etna innevato con l’eruzione e la linea di fuoco ne è un esempio.

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