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Ospedale di Biancavilla, Giammanco: «Stiamo lavorando senza proclami»

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«L’Asp di Catania non ama fare proclami, ama invece, come sin’ora fatto, dare notizia dei servizi funzionanti. Per il nuovo Ospedale siamo ormai prossimi ad un’operazione conclusiva che si riterrà definita quando, in totale sicurezza, dopo avere controllato la qualità dell’aria, dell’acqua e degli ambienti ospedalieri, saranno presenti i malati». Lo afferma il direttore generale dell’Asp di Catania, dr. Giuseppe Giammanco, commentando alcuni articoli di stampa sui lavori del nuovo Ospedale di Biancavilla.

«Vogliamo inaugurare un Ospedale completo in tutti i suoi servizi e le sue tecnologie – continua il dr. Giammanco -. Sono in corso, da mesi, le prove di funzionamento a caldo e a freddo dell’impiantistica; sono state completate le prove sugli impianti elettrici; sono stati montati, praticamente, tutti gli arredi; sono in fase di completamento le attrezzature sanitarie con una previsione di qualche settimana; è già prevista la consegna del mobilio specifico sanitario».

I lavori di completamento e adeguamento a norma del Presidio Ospedaliero “Maria Ss. Addolorata”, consegnati nel 2007, sono stati finanziati con fondi del Ministero della Salute (ex art. 20 L. n.67/88) per un importo complessivo di 17.544.040,86 euro. La loro esecuzione, nel corso del tempo, ha subito delle variazioni riconducibili a diverse ragioni: dalle nuove prescrizioni, nel frattempo introdotte, riguardanti la normativa per la protezione degli edifici strategici e per il rischio sismico; alle indicazioni programmatiche per il riordino della rete ospedaliera che, nel 2010, hanno reso necessarie la rimodulazione e la ripartizione dei posti letto del Presidio.

È stata ravvisata successivamente la necessità di provvedere al complessivo miglioramento delle caratteristiche climatiche di regime, rispetto a quanto previsto nel progetto di origine, e di rivedere e adeguare le riserve idriche potabili e antincendio.

L’esecuzione dei lavori ha subito, inoltre, sostanziali rallentamenti a fronte dell’evolversi dello stato giudiziario dell’impresa, a suo tempo, affidataria.

«Tutte queste procedure sono state esperite nel pieno rispetto della normativa, con gare di pubblica evidenza – aggiunge il direttore generale dell’Asp di Catania -. Sono state pure avviate le operazione di verifica, a cura degli uffici competenti, per il rispetto degli standard di legge ed estesi i servizi di vigilanza».

Ulteriori adeguamenti alle sopraggiunte normative cogenti hanno riguardato le reti di distribuzione elettrica con cavi a bassa remissività e la nuova normativa di prevenzione incendi riferita agli ascensori.

«Siamo certi – conclude il dr. Giammanco – che la lettura di questi “fatti”, non proclami, aiuterà i cittadini a comprendere che rendere disponibile una struttura sanitaria per la popolazione è un successo che va raggiunto in sicurezza. E siamo certi che la popolazione condividerà con noi la soddisfazione di questa inaugurazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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