Politica
Il pizzo “spiegato” dalle poltrone e i veri ribelli costretti a darsi alla “fuga”
Belle parole dai banchi dell’assemblea cittadina. Presenti solo 5 consiglieri. Ma oltre la retorica, c’è la triste realtà. I fratelli Arena, rivoltatisi al racket, costretti a chiudere l’attività e a vivere fuori Sicilia.
di Vittorio Fiorenza
Conferenza a Biancavilla, promossa dalla presidenza del Consiglio Comunale. Tema: “Attività di contrasto al racket e all’usura”. In prima fila, tra il pubblico, Orazio Arena ascolta la sequenza degli interventi di amministratori, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle scuole cittadine e dell’associazione “Libera Impresa”.
Da notare: presenti 5 consiglieri su 20. Dalle poltrone dell’assemblea cittadina, i “relatori” si susseguono con buoni propositi, discorsi sulla legalità, progetti di sensibilizzazione, coinvolgimento degli studenti con borse di studio e lettura della Costituzione italiana.
Arena non proferisce parola ma ascolta tutto e tutti. Sa, più di ogni altro, cosa significhi ribellarsi al racket del pizzo. I suoi figli, Luca e Giuseppe, collaborando con i carabinieri, hanno consentito di arrestare i loro estortori, scoperchiando i loschi movimenti nel settore delle pompe funebri attraverso i blitz “Onda d’urto” e “Reset”.
Alcuni degli imputati sono stati già condannati in primo grado con rito abbreviato a pene complessive di 60 anni. Per altri, i procedimenti sono in corso.
Adesso, però, l’agenzia funebre Arena ha chiuso. Luca e Giuseppe, avendo ottenuto lo status di testimoni di giustizia, vivono in località protetta, fuori dalla Sicilia. Una vicenda che nell’aula consiliare biancavillese è stata ripercorsa dall’associazione Libera Impresa, che con il Comune si è costituita parte civile nei processi, ottenendo i primi risarcimenti.
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Politica
Un incontro per chiarire i rapporti: Fabrizio Portale resta in maggioranza
Faccia a faccia tra sindaco e gruppo “Noi per Biancavilla”: stretta di mano per una coalizione unita
Incontro chiarificatore tra il gruppo “Noi per Biancavilla” e il sindaco Antonio Bonanno, dopo gli attriti delle scorse settimane. Presenti alla riunione, oltre al primo cittadino, l’assessore Vincenzo Randazzo, e in rappresentanza della lista, Antonio Portale, Nino Finocchiaro, Agatino Neri e Dino Furnari.
L’incontro si è reso necessario per verificare se sussistono ancora per la lista “Noi per Biancavilla” le condizioni amministrative e politiche per continuare a sostenere l’attività dell’amministrazione comunale.
L’episodio da cui ha avuto origine la criticità dei rapporti risale alla seduta consiliare e all’elezione dei delegati da inviare nell’Unione dei Comuni. Elezione che ha escluso il consigliere Fabrizio Portale di “Noi per Biancavilla”, al punto che al nostro giornale aveva annunciato la possibilità di uscire dalla coalizione.
Adesso il chiarimento, avvenuto al palazzo comunale. Il gruppo politico fa sapere che continuerà a fare parte della maggioranza. Il sindaco Bonanno, dal suo canto, si è impegnato a favorire un’adeguata e concreta partecipazione della lista sulle scelte amministrative. L’obiettivo, viene specificato in una nota, è «nell’interesse e a beneficio della comunità biancavillese affinché il centro destra unito continui nell’azione di buon governo fin qui intrapresa».
«Esprimo soddisfazione – commenta il sindaco Bonanno – per il chiarimento avuto con gli alleati di Noi per Biancavilla, grato a loro per il sostegno sempre leale avuto nella recente e passata campagna elettorale, nonché per il sostegno e l’impegno che il Consigliere Fabrizio Portale in rappresentanza della sua lista ha sempre dato, seppur in assenza di partecipazione diretta nell’Amministrazione Comunale e in altri Organi Istituzionali, con il solo obbiettivo di dare il proprio fattivo contributo alla soluzione dei problemi della nostra Città. Con rinnovato vigore ed entusiasmo affrontiamo insieme il lavoro che ci attende».
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