Connettiti con

News

Annunziata, ultime news di inciviltà Così sono ridotti monumenti e chiese

Pubblicato

il

di Alessandro Rapisarda

Trascuratezza e maleducazione colpiscono continuamente i monumenti, le piazze i luoghi di Biancavilla. È ormai da anni che nei fine settimana assistiamo ad episodi di degrado nelle parti più belle e di rilevanza storica della nostra città. Dai gradini della chiesa madre passando per il monumento ai caduti e davanti la chiesa dell’Annunziata, le scene sono le stesse: sporcizia, bottiglie di birra e bicchieri lasciati ovunque, macchie d’olio sul basolato, scarabocchi con pennarelli su portoni e marmi.

A lamentarsi, residenti e passanti che hanno a cuore Biancavilla. Il caso di piazza Annunziata è solo l’ultimo della serie. «È veramente vergognoso, la fontana sembra essere diventata un cassonetto, la mattina siamo costretti a togliere i bicchieri dai davanzali e dalle macchine».

Scene più volte denunciate da Biancavilla Oggi nel corso degli ultimi anni. Eppure si ripetono nell’indifferenza generale di amministratori ed esercenti, che sembrano impotenti di fronte a tanta trascuratezza.

Nella stessa situazione, piazza Collegiata. Il prevosto, padre Pino Salerno, era stato costretto persino a trasformarsi in netturbino e pulire personalmente la gradinata, togliendo bicchieri, bottiglie di birra, resti di panini, patatine e spazzatura varia rimasta sul sagrato dopo il fine settimana.

«Sì, è vero, c’è gente maleducata, ma anche tanti ragazzi –ci raccontano alcuni giovani– che non riescono a trovare dei cestini. Sono pochi e alcune volte eccessivamente pieni, sentiamo spesso parlare politici locali dell’importanza della movida, ma nessun servizio viene dato per potenziare, migliorare, controllare e rendere più belli e sicuri i luoghi della movida».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
3 Commenti

3 Commenti

  1. salvatore

    12 Novembre 2017 at 19:44

    Egregio signor Pippo, Biancavilla Oggi, non ha bisogno ne di essere difesa, ne tanto meno di avvocati, considerato che chi paga la tassa dei rifiuti con costi esosi del servizio, gli incivili hanno dei nomi e cognomi, qualcuno mi sa dire che fine ha fatto Ordinanza m.60 del 11/10/16 ?

  2. Pippo

    11 Novembre 2017 at 19:11

    Il caso Annunziata non é l’ultimo ma il primo. La circostanza che ve ne siete finalmente accorti è comunque positivo.

    • Biancavilla Oggi

      12 Novembre 2017 at 13:56

      Gentile signor “Pippo”, Biancavilla Oggi, nel suo archivio, ha un’infinità di articoli che hanno documentato, denunciato e raccontato l’inciviltà e l’incuria del nostro centro storico e dei luoghi della movida, a cominciare dalla zona dell’Annunziata. Non ce ne siamo accorti ora. È da anni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

News

Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

Pubblicato

il

© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti