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Un’odissea all’Ufficio postale per un pacco Amazon preso in “ostaggio”

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Egregio Direttore di Biancavilla Oggi,
desidero comunicarLe quanto personalmente accadutomi quest’oggi all’ufficio postale del nostro paese.

Antefatto: ordino un oggetto su Amazon, data consegna 7/10. Per motivi legati alla festività di San Placido e poiché sabato, l’oggetto viene recapitato lunedì 9. Ma, purtroppo, essendo il luogo in indirizzo un esercizio commerciale chiuso di lunedì, il pacco torna indietro e trovo la classica ricevuta con il codice a barre. Mi collego sull’app e vedo che il pacco è all’ufficio postale. Dunque, mi ci reco.

Un gentile operatore, collegandosi ai sistemi, riscontra la presenza del pacco in giacenza e mi chiede il documento per la consegna. Preso il pacco e portato al banco, noto che tergiversa perché al computer qualcosa non sta andando per il verso giusto e mi dice, sempre con fare gentile e pacato, che il pacco non è consegnabile perché il sistema non può gestire manualmente tale operazione nella giornata di oggi. Quindi il pacco verrà rimesso in consegna e, se anche oggi pomeriggio il postino non dovesse trovare nessuno, a quel punto, da domani, il pacco diventerebbe prelevabile direttamente presso l’ufficio.

Trovo la cosa assurda e chiedo di parlare con un superiore. Viene chiamata una signora di cui non conosco né ruolo né mansione. Non molto alta, in carne, viso rotondo e coda di cavallo. Con fare insistente, fermo, “irrisolutivo” (nel senso che non ha risolto nulla) e dal modo di fare per nulla vocato alle relazioni con i clienti, mi ribadisce le stesse cose: me ne devo andare, il pacco è lì, sotto i miei occhi, ma non me lo può dare; il “sistema” non glielo consente. Ogni mio tentativo è vano, rischio di perdere la pazienza, desisto e me ne vado non certo con classe. Ho avuto ruoli di responsabilità per decenni in aziende private e non posso tollerare questo spreco ostinato di produttività.

Conclusione: sono questi gli interventi risolutivi dei computer nell’epoca dei social? Su questi sistemi e su questi modi di relazionarsi si fondano le poste italiane? Se si, allora possiamo stare sereni. Stiamo andando verso un futuro migliore.

MARIO GRASSO

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1 Commento

1 Commento

  1. dino

    18 Ottobre 2017 at 16:17

    solidarietà allo scrivente, purtroppo le poste italiane come sempre accaduto se ne abusano della pazienza del pubblico,

    questo perché non vie da parte di poste italiane un centro di raccolta e segnalazione reclami per il personale con eventuali provvedimenti disciplinari.

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Così è ridotta la camera mortuaria del cimitero di Biancavilla: si intervenga

Segnalazione arrivata in redazione da un cittadino che ci ha inoltrato una foto più che eloquente

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L’immagine parla da sé, senza dovere aggiungere lunghe descrizioni. È l’interno della camera mortuaria di Biancavilla: il luogo in cui vengono sistemate le bare in attesa della tumulazione. Si presenta così con umidità, maiolica staccata dai muri e lasciata a terra, una parete fatiscente, la stessa in cui è appesa un’immagine della Madonna Addolorata.

A segnalarlo a Biancavilla Oggi è un cittadino biancavillese con l’auspicio che il Comune possa intervenire quanto prima e dare una sistemazione dignitosa al luogo.

Diversi anni fa, il Consiglio Comunale di Biancavilla aveva aggiornato il regolamento di polizia mortuaria. Un lavoro accurato che proiettava il cimitero in una dimensione di modernità. Prevede, per esempio, una sorta di “anagrafe” online di tutte le tombe e un’adeguata sistemazione della camera mortuaria, nel rispetto e con i simboli delle principali religioni. Un regolamento avanzato e “laico”, che però ancora oggi rimane lettera… morta.

AGGIORNAMENTO

(29.3.2024) Dal Comune di Biancavilla si fa sapere che la camera ardente del cimitero è stata ripulita. Dopo la segnalazione pubblicata dal nostro giornale, dal luogo è stata rimossa quella parte di maiolica che era crollata a terra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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