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Cronaca

Scoperto arsenale di armi illegali: finiscono in carcere padre e figlio

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I carabinieri della stazione di Santa Maria di Licodia, coadiuvati dai colleghi della stazione di Ragalna, del Nucleo Cinofili di Nicolosi e della Compagnia d’Intervento Operativo del Battaglione “Sicilia” hanno arrestato un 59enne ed il figlio 36enne, biancavillesi, per detenzione di armi clandestine, detenzione illegale di armi comuni da sparo, omessa denuncia di armi comuni da sparo e ricettazione.

I militari, a conclusione di una veloce attività investigativa, ieri mattina a Biancavilla hanno proceduto ad una perquisizione nell’abitazione del 59enne rivenendo abilmente occultati in vari armadi: 1 carabina senza marca calibro 32, 1 carabina senza marca calibro 22 munita di silenziatore, cannocchiale e 2 caricatori, 1 arma comune da sparo clandestina, 1 carabina ad aria compressa calibro 4,5 oltre i 7,5 joule, 1 pistola a gas potenziata oltre i 7,5 joule, 237 cartucce calibro 12, 482 cartucce calibro 32, 2547 cartucce calibro 22, 1 cartuccia da guerra calibro 8 x 57, 1 cartuccia da guerra calibro 6,5, 1 cartuccia da guerra calibro 303, 482 piombini per fucile ad aria compressa.

Mentre occultata all’interno dell’autovettura Fiat Croma del figlio, parcheggiata davanti l’abitazione, i carabinieri hanno rinvenuto, abilmente celata nelle intercapedini del cofano posteriore, una pistola clandestina, priva di marca e matricola, calibro 7,65 con relativo caricatore e 6 cartucce.

Le armi e le munizioni sono state sequestrate unitamente ad un altro fucile doppietta marca Berretta, che il 59enne deteneva legalmente a casa.

I fucili e le pistole sequestrati saranno inviati al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per gli accertamenti tecnico balistici del caso e per stabile se siano stati utilizzati in eventuali eventi criminosi. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Arrestato un biancavillese in Sardegna: sul suo camion 70 kg di marijuana

Circa 100 buste sottovuoto: se immessa sul mecato, la sostanza avrebbe fruttato oltre 100mila euro

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Un insospettabile. Forse proprio per questo è stato individuato per effettuare un servizio di corriere della droga, con il proprio autoarticolato. Ma non è sfuggito ai “radar” della Guardia di finanza, insospettivi dal suo atteggiamento nervoso.

Un 38enne di Biancavilla è stato fermato al porto “Isola Bianca” di Olbia, in Sardegna. Era in procinto di imbarcarsi sulla motonave diretta a Civitavecchia e Livorno.

Sul suo camion, carico di mobilio usato, le Fiamme gialle, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno scoperto un grosso quantitativo di sostanza stupefacente: quasi 70 kg di marijuana. Erano contenuti in oltre 100 buste sottovuoto termosaldate, nascoste in alcuni divani da bar. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato oltre 100mila euro.

I militari hanno, quindi, sequestrato la droga ed arrestato l’autotrasportatore per traffico di stupefacenti, per poi condurlo nel carcere di Nuchis.

A Biancavilla, l’uomo si era fatto “conoscere” per una vicenda privata che ha portato i carabinieri a denunciarlo per incendio doloso. Ma mai era stato “catalogato” a fatti o dinamiche di criminalità organizzata. L’episodio avvenuto in Sardegna ora è al vaglio degli inquirenti per ulteriori approfondimenti, nel tentativo di risalire ai committenti e alla destinazione del quantitativo di droga.

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