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Genitori minacciano la protesta: «Disagi irrisolti, alunni al freddo»

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L’ingresso dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”

Plessi scolastici riaperti, ma in tanti si sono rivolti alla nostra redazione per smentire gli annunci trionfalistici del Comune: «Aule ancora fredde, i nostri figli costretti a stare con cappotti e plaid». Lamentele pure alla Grassura.

 

di Vittorio Fiorenza

I tre plessi scolastici in cui il Comune aveva sospeso le lezioni per problemi agli impianti di riscaldamento sono stati riaperti. Ma i disagi per le aule non adeguatamente climatizzate non sono finiti. Anzi, segnalazioni di genitori che lamentano aule ghiacciate arrivano pure da altri plessi scolastici di Biancavilla.

Gli edifici scolastici chiusi martedì per consentire sopralluoghi tecnici sono stati quelli dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”, della scuola dell’infanzia “Clara Zappalà” di via Pistoia e del Secondo circolo didattico di via dei Mandorli. Ieri lezioni regolari. O quasi. Alcuni genitori della “Bruno”, per esempio”, anche ieri hanno riportato a casa i propri figli.

In tanti hanno scritto a Biancavilla Oggi per chiederci di smentire gli annunci trionfalistici del Comune e di Glorioso sulla soluzione del problema.

«Non è affatto vero come ha annunciato il sindaco Glorioso che il problema è stato risolto tempestivamente, le aule sono ancora fredde», lamenta una mamma. In effetti, come confermato anche da alcuni insegnanti a Biancavilla Oggi, la “Bruno” non è del tutto riscaldata. «Il corso A è stato al freddo, mentre altre sezioni erano più riscaldate ma, in ogni caso, la temperatura era insufficiente e in classe ci si è messi cappotti e persino plaid», ammette un docente.

Le lamentele dei genitori si sono riversate anche su Facebook. Qualche mamma ha segnalato che oltre ai tre plessi, ce ne sono altri in cui si è verificato lo stesso problema. «Nell’edificio della Grassura ci sono aule ancora al freddo e i bambini stanno con i giubbotti», ci dice un’altra mamma.

Stando così le cose, i genitori pensano di promuovere una protesta per fare sentire la propria voce: «L’istruzione è importante, ma non a scapito della salute dei nostri figli. Se la situazione non cambia, non possiamo mandarli in classi gelide, non è da paese normale. Glorioso –viene sottolineato dai genitori– anziché avere la premura e la smania di annunciare che tutto funziona a meraviglia, vada in ogni scuola e ci stia lui al freddo. Solo così magari eviterà annunci falsi e propagandistici che non hanno attinenza con la realtà».

Non tutti i genitori credono che il problema sia dovuto al forte freddo degli ultimi giorni. «Che i riscaldamenti a scuola siano inadeguati -specifica un papà- non è un fatto legato all’eccezionalità delle temperature rigide. Anche prima di Natale e anche in anni precedenti, disagi simili si sono creati. Quindi è un problema di tipo strutturale e gestionale. Il risultato è che mando a scuola mia figlia e torna a casa col naso gocciolante. Tutto questo non è tollerabile, l’amministrazione comunale si dia una mossa, non può intervenire quando il danno è fatto. Deve essere capace di fare prevenzione e programmazione. Se non è in grado, vada a casa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Alba

    11 Gennaio 2017 at 17:18

    Perché vi fidavate di glorioso????questo non è un sindaco ma bensì uno che scalda la poltrona!!!! Biancavilla e’ ritornata agli anni settanta!!!!!????

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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