Connettiti con

News

Amianto, l’Asp: «Entro aprile attività di prevenzione e di informazione»

Pubblicato

il

incontro-su-prevenzione-amoianto-dell-asp

Costituita una squadra di specialisti, a cui saranno affiancati i medici generali. Giuseppe Giammanco, manager dell’azienda sanitaria: «Attiveremo un focal point per la promozione della salute rivolto ai cittadini».

 

Si è svolta presso la direzione generale dell’Asp Catania, una riunione, convocata dal manager dell’azienda catanese, Giuseppe Giammanco, per la prosecuzione delle attività individuate nel Piano straordinario di interventi sanitari nel SIN (sito di interesse nazionale) di Biancavilla.

Presenti Salvatore Scondotto (Dipartimento Osservatorio epidemiologico – Regione Sicilia), Pietro Comba e Caterina Bruno (Istituto superiore della sanità), il sindaco di Biancavilla, Giuseppe Glorioso, Rosario Di Stefano (responsabile UO Igiene Pubblica Distretto di Adrano).

Hanno partecipato i referenti di linea dell’Asp Catania e delle aziende ospedaliere della città (per le specializzazioni di chirurgia toracica, oncologia, pneumologia, radiologia e igiene pubblica). La riunione ha fatto seguito all’incontro del 6 ottobre 2015, svoltosi sempre presso la direzione generale dell’Asp di Catania, nel corso del quale sono state individuate cinque azioni attuative del Piano straordinario di interventi sanitari per Biancavilla.

Da diversi anni l’azienda sanitaria è impegnata, in stretta sinergia con il dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico della Regione, l’Istituto superiore di sanità e il Comune di Biancavilla, in diverse attività finalizzate a prevenire ulteriori casi di malattia e promuovere, nella popolazione, comportamenti che riducano il rischio da esposizione a fluoroedenite, la fibra simile all’amianto, presente naturalmente nelle formazioni rocciose del territorio comunale.

«Abbiamo costruito – ha detto Giammanco – un modello di lettura del fenomeno e di presa in carico clinico-assistenziale per dare ai cittadini le risposte che attendono. La prima settimana di aprile riuniremo il tavolo tecnico di specialisti che abbiamo già costituito, e al quale chiameremo a partecipare anche i medici di medicina generale; entro la fine di aprile attiveremo un focal point con funzioni di coordinamento locale degli interventi di sanità pubblica e per informare i cittadini sui rischi dovuti all’esposizione a fluoroedenite e sugli interventi di prevenzione primaria e di promozione della salute già messi in opera o in via di attuazione».

«Questo incontro – ha aggiunto il Comba – ha posto le basi per la nuova fase dei lavori che si è aperta con il Piano straordinario di interventi sanitari nel Comune di Biancavilla, previsto dalla Regione. Il nostro obiettivo è superare la lettura del fenomeno come “problema Biancavilla” per proporre, invece, il “modello Biancavilla” inducendo il cambiamento di stili di vita, modificando comportamenti e abitudini nella popolazione, con conseguente riduzione dei rischi».

Le azioni individuate, per la realizzazione delle quali è stato definito un preciso cronoprogramma, hanno ribadito gli obiettivi del Piano straordinario, puntando al miglioramento della sorveglianza epidemiologica; al rafforzamento degli interventi di prevenzione primaria e di promozione della salute; al potenziamento della qualità dell’offerta diagnostico-assistenziale in pazienti cronici per patologie respiratorie.

«Da un lato, abbiamo consolidato la sinergia e la condivisione strategica degli interventi da attuare – ha affermato Scondotto – dall’altro, abbiamo, metodologicamente allargato il piano di coinvolgimento della popolazione prevedendo specifiche attività di formazione e di comunicazione».

Nel corso della riunione è stata sottolineata la specificità dell’approccio alla questione, che tiene conto sia degli aspetti clinico-assistenziali, delle procedure diagnostiche e terapeutiche, della sorveglianza sanitaria e delle ricerca epidemiologica; sia delle strategie di educazione e di promozione della salute per considerare tutti i fattori di rischio che incidono potenzialmente sullo stato di salute della comunità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

News

Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

Pubblicato

il

© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti