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L’arbitro viene aggredito in campo, lo Scanderbeg “licenzia” un tecnico

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Sollevati dall’incarico, Mario Scaccianoce, responsabile del settore giovanile, e il suo staff. Una severa decisione della società presieduta da Davide Caruso, sempre distintasi per una sana concezione dell’attività calcistica. 

 

L’Asd Scanderbeg di Biancavilla comunica di avere sollevato dall’incarico di allenatore e di responsabile del settore giovanile, il signor Mario Scaccianoce, e tutto lo staff tecnico che lo ha affiancato all’alba di questa stagione agonistica 2015-2016.

Le ragioni che hanno portato all’allontanamento del tecnico, «sono riconducibili –si legge in una nota della società sportiva– alla vile aggressione al direttore di gara Rubino avvenuta all'”Orazio Raiti”, in occasione del match valido per la categoria Allievi Provinciali tra Scanderbeg e Real Calcio Palagonia».

«Giunti quasi a conclusione del match, un dirigente dello Scanderbeg faceva irruzione nel rettandolo di gioco spintonando e contestando fuori ogni logica e contegno l’operato del direttore di gara che aveva contestualmente fischiato la conclusione del match».

La società, a nome del suo Presidente, Davide Caruso, alla presenza del Dottor Alvaro Riva, Coordinatore Aree del Carpi Football Academy –viene specificato ancora nel comunicato– ha tutelato il direttore di gara «accompagnandolo prima verso lo spogliatoio, successivamente presso il Pronto Soccorso di Biancavilla, porgendo le scuse a nome di tutta la società Scanderbeg per l’increscioso episodio e tutta la mortificazione per i fatti accaduti».

La reazione della società «per quanto accaduto in campo unitamente all’inqualificabile atteggiamento del tecnico nelle ore successive» è stata decisa e particolarmente severa. La società, infatti, ha deciso di ritirare entrambe le compagini appartenenti alla categoria Allievi Provinciali, quindi lo Scanderbeg A e lo Scanderbeg B, manifestando pieno dissenso nei confronti dell’operato tecnico e dirigenziale delle figure tecniche ricoperte da Mario Scaccianoce e del dirigente accompagnatore Angelo Nicotra.

La società si è distinta negli anni per una filosofia tesa alla sana formazione e all’educazione dei giovani. Ecco perché l’accaduto suscita nei vertici una netta disapprovazione.

«In seno allo Scanderbeg –prosegue il comunicato– alberga l’umiliazione per l’episodio accaduto, altresì la presa coscienza che tali episodi non troveranno proseliti nel comportamento della nostra società che vuole erigersi a modello etico e di valori sani che questo calcio giovanile siciliano ha terribilmente bisogno di riconoscere».

«La società e in primis il suo Presidente Davide Caruso rivolge le scuse alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, nella fattispecie agli organi deputati, al Presidente Lnd – FIGC dott. Santino Lo Presti, al Delegato di Catania Presidente dott.ssa Maria Teresa Chiara, al Presidete A.I.A di Catania dott. Cirino Longo e ancora al direttore di gara signor Rubino incappato suo malgrado in una domenica che lo Scanderbeg vuole dimenticare quanto prima dall’ albo dei suoi ricordi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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