Cronaca
Violò la sorveglianza speciale, obbligato al braccialetto elettronico
I carabinieri delle stazione di Biancavilla hanno arrestato Massimo Merlo, 43enne. I militari hanno eseguito così un ordine di espiazione di pena detentiva emesso dal Tribunale di Catania.
L’uomo, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per diversi reati (dall’estorsione alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti), è stato riconosciuto responsabile di detenzione illegale di munizionamento e violazione della Sorveglianza Speciale. Reati commessi il 15 aprile 2015.
Merlo, infatti, era stato sorpreso da una Volante della polizia, assieme ad un altro biancavillese, nel quartiere Nesima di Catania.
Ora dovrà espiare la pena residua fino al 14 giungo 2016 agli arresti con braccialetto elettronico.
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►A spasso con pistola e caricatore, arrestati due biancavillesi a Nesima
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Cronaca
Arrestato un biancavillese in Sardegna: sul suo camion 70 kg di marijuana
Circa 100 buste sottovuoto: se immessa sul mecato, la sostanza avrebbe fruttato oltre 100mila euro
Un insospettabile. Forse proprio per questo è stato individuato per effettuare un servizio di corriere della droga, con il proprio autoarticolato. Ma non è sfuggito ai “radar” della Guardia di finanza, insospettivi dal suo atteggiamento nervoso.
Un 38enne di Biancavilla è stato fermato al porto “Isola Bianca” di Olbia, in Sardegna. Era in procinto di imbarcarsi sulla motonave diretta a Civitavecchia e Livorno.
Sul suo camion, carico di mobilio usato, le Fiamme gialle, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno scoperto un grosso quantitativo di sostanza stupefacente: quasi 70 kg di marijuana. Erano contenuti in oltre 100 buste sottovuoto termosaldate, nascoste in alcuni divani da bar. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato oltre 100mila euro.
I militari hanno, quindi, sequestrato la droga ed arrestato l’autotrasportatore per traffico di stupefacenti, per poi condurlo nel carcere di Nuchis.
A Biancavilla, l’uomo si era fatto “conoscere” per una vicenda privata che ha portato i carabinieri a denunciarlo per incendio doloso. Ma mai era stato “catalogato” a fatti o dinamiche di criminalità organizzata. L’episodio avvenuto in Sardegna ora è al vaglio degli inquirenti per ulteriori approfondimenti, nel tentativo di risalire ai committenti e alla destinazione del quantitativo di droga.
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