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Violenza contro le donne, si leva la voce della Gioventù francescana

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Al convento di Biancavilla confronto aperto tra il presidente del centro antiviolenza Calypso, Pilar Castiglia, e la Gifra. E così i ragazzi e le ragazze “scoprono” che anche a Biancavilla esistono abusi e maltrattamenti.

 

Parlare di violenza di genere, ma anche di amore, libertà, rispetto e parità. Non in maniera astratta, ma con casi reali della realtà biancavillese. Al convento “San Francesco”, i ragazzi e le ragazze della Gifra (Gioventù francescana) hanno voluto incontrare l’avv. Pilar Castiglia, presidente del centro antiviolenza Calypso di Biancavilla. Non per la classica conferenza dai toni cattedratici, piuttosto un confronto aperto.

«L’incontro –spiega l’avv. Castiglia– è stato ricchissimo di contenuti importanti e nello stesso tempo allegro e divertente! I ragazzi e le ragazze hanno mostrato interesse e hanno partecipato attivamente con interventi maturi e pertinenti. Abbiamo parlato dell’importanza della denuncia anche se la violenza non ci riguarda direttamente perché “farsi i fatti propri” è sinonimo di omertà e di mafia».

«Ho raccontato ai ragazzi –continua ancora l’avv. Castiglia– il lavoro di rete che Calypso svolge insieme ai carabinieri di Biancavilla, con il comandante, il mar. Roberto Rapisarda, la mar. Monia Buonsante e gli altri militari che si stanno distinguendo per i numerosi interventi risolutivi nell’ambito della violenza endofamiliare, così come si distinguono le assistenti sociali, Maria Concetta Mobilia e Anna Drago, che si muovono in un settore delicato in modo deciso ma sensibile».

La voce dei ragazzi e delle ragazze
Agata: «È stato un incontro significativo, abbiamo capito che anche noi nel nostro piccolo possiamo dare un contributo per migliorare questo mondo fatto di tante ingiustizie nei confronti delle donne. Quello che ogni persona deve comprendere è che amore è uguale libertà, non violenza».

Melania: «Abbiamo molto riflettuto su quello che accade ai giorni d’oggi, anche nel nostro paese. E soprattutto sul fatto che non dobbiamo avere paura a denunciare».

Gaia: «L’incontro è stato produttivo per noi tutti e per la nostra fraternità. Nonostante a partecipare fossimo ragazzi di età differenti siamo riusciti a dialogare e a confrontarci sulla tematica. Grazie a questa esperienza abbiamo compreso e conosciuto uno dei problemi principali della nostra società bincavillese ma soprattutto che esistono dei centri e delle persone che ogni giorno combattono questa spiacevole realtà».

Giuseppe: «Una cosa che ha colpito molto dell’incontro con l’avv. Castiglia è la passione e il forte interesse che queste persone hanno su ciò che fanno. Loro vogliono aiutare la gente. Con un dialogo tra la relatrice e il gruppo siamo riusciti a riconoscere le origini di tale violenza; origini che vanno dall’educazione del futuro violento agli atteggiamenti non sani nella coppia. Tutti abbiamo avuto modo di immedesimare qualcuno o noi stessi in tali atteggiamenti e avere una visione più oggettiva e matura di quali siano i “giusti modi di fare” in coppia o in famiglia. Ovviamente non si è parlato solo di “violenza sulle donne” (eventi che tristemente hanno un maggiore impatto statistico) ma di violenza (mai giustificata) in ambito di coppia… Sono contento che molti adolescenti abbiano espresso le loro opinioni e i propri dubbi alla relatrice, dimostrando come l’argomento sia di forte interesse anche in tenera età e dando modo all’avv. Castiglia di mostrare la sua bravura e cultura sull’argomento tale da tener testa alle tante domande che un gruppo così numeroso possa farle».

Soriana: «La violenza non nasce dal nulla. Si impara ad essere violenti e si impara da qualcuno. Qualcuno che in quell’istante non ama, ma che danneggia più persone di quanto creda. Danneggia un suo simile, che dovrebbe amare e rispettare; danneggia il presente e il futuro di un bambino, che potrebbe non riuscire a far spazio all’amore nella sua vita, ma a ben altro. Il primo passo sarebbe quello di amare, dare il buon esempio e salvare la vita nostra e altrui».

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Riconoscimento al dott. Calaciura per il suo impegno nella sanità

Targa consegnata al medico biancavillese in occasione di un incontro del Lions club

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Si è distinto per «il suo impegno sanitario svolto con disponibilità e competenza a favore della Comunità». Sono queste le motivazioni del riconoscimento dato al dott. Giuseppe Calaciura, medico biancavillese, già direttore generale dell’Asp di Catania. Al dott. Calaciura consegnata una targa, in occasione di incontro sulla Sanità, organizzato dal Lions Club Adrano Bronte Biancavilla, presieduto da Graziella Portale.

Le motivazioni che hanno spinto i soci dell’associazione a questo riconoscimento sono state enunciate dal past president Giosuè Greco, promotore dell’evento assieme a Salvuccio Furnari, che ha moderato l’incontro.

Il confronto si è svolto nella sala consiliare di Biancavilla. Tanti gli operatori sanitari e cittadini, che hanno apprezzato il gesto del Lions verso l’autorevole personalità biancavillese.

L’incontro si è incentrato sul tema “Sanità pubblica e privata, un’integrazione possibile?”. Sono intervenuti il direttore sanitario dell’Asp CT, Antonino Rapisarda, e il presidente regionale Aceres, Michele Sciuto.

Evidenziate le cause delle criticità in atto: le lunghe liste di attesa, le dimissioni e la carenza di personale. Ma anche i sovraffollamenti nei Pronto Soccorsi.

Espresso l’auspicio di una revisione della rete ospedaliera e della medicina territoriale. L’intento è dare seguito alle disposizioni che stanno maturando in ambito regionale per una proficua collaborazione tra Pubblico e Privato. Ne trarrebbero benefici i cittadini bisognosi di cure sanitarie e garantire il diritto costituzionale alla salute.

Presenti il sindaco Antonio Bonanno, il presidente del Consiglio Comunale Gianluigi D’Asero, il presidente di zona Lions, Dino Distefano, il dirigente Asp Franco Luca.

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