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Dopo la nostra denuncia, rimossi nella notte 2880 kg di ramaglie

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Operatori ecologici al lavoro nella notte al Parco “Diritti dell’infanzia”

Ha avuti i suoi effetti l’intervento di Biancavilla Oggi con la pubblicazione di foto e video che mostravano i cumuli di rami lasciati sui marciapiedi da una ventina di giorni. In piena notte, scattato un servizio straordinario di pulizia.

 

di Vittorio Fiorenza

Ci voleva la denuncia di Biancavilla Oggi con la pubblicazione di foto e video perché si provvedesse in fretta e furia alla pulizia di diverse aree cittadine dalla ramaglie lasciate in strada da alcune settimane, dopo gli interventi di potatura del Comune.

A partire dalla mezzanotte e fino alle 6.30 di stamattina, effettuato un servizio straordinario per la rimozione dei cumuli di rami secchi vicino il Parco “Diritti dell’infanzia”, lungo via Giacomo Matteotti e in piazza Martiri d’Ungheria. Una pulizia manuale, quella effettuata dagli operatori della ditta “Roma Costruzioni” che alla fine ha consentito di raccogliere 2880 kg di scarti.

È stata una segnalazione di un nostro lettore, riferita allo stato pietoso del Parco “Diritti dell’infanzia”, a spingerci ad evidenziare il fatto che, dopo gli interventi di potatura agli alberi degli spazi pubblici di Biancavilla, non fossero stati rimossi i rami tagliati. Lasciati sul marciapiedi per oltre due settimane.

GUARDA LE FOTO

Al Parco “Diritti dell’infanzia” ramaglie lasciate in strada da 20 giorni

Stesso scenario, come mostrato da un nostro video, lungo via Giacomo Matteotti.

A meno di 24 ore dalla nostra pubblicazione, l’intervento di pulizia. Resta il rammarico che bisogna arrivare alla denuncia pubblica per costringere chi di competenza ad intervenire.

Ad ogni modo la nostra allerta rimane alta ed invitiamo i lettori a farci pervenire segnalazioni, foto e video di situazioni di inefficienze amministrative e disservizi.

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I marciapiedi di via Matteotti “liberati” dai cumuli di rami

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 Commenti

2 Commenti

  1. Giuseppe Tomasello

    2 Agosto 2015 at 20:56

    Denunciare o segnalare le mancanze dell’amministrazione è giusto ma alquanto semplice ed anche poco dignitoso. Nessuno però denuncia la totale mancanza di educazione civica di molti giovani che in questo parco “diritti per l’infanzia” appena pulito hanno pensato bene di lasciare ai papà che portano il proprio figlio, i loro ricordi serali espressi con scatole di pizza sulle panchine, bottiglie di birra intere o addirittura rotte disseminare per tutto il parco. Io non niente a che fare con questa amministrazione ma se a molti piace dare la colpa di questo anche a loro, allora vuol dire che questi ragazzi sono figli di una generazione e di una
    collettività cittadina che non ha saputo educarli. Ci vuole ben altro della politica

  2. Antonella Furnari

    1 Agosto 2015 at 19:57

    Si sbracciano e si muovono soltanto quando sono sputtanati dalla stampa. Politici vergogna.

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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