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«L’ospedale di Biancavilla sinergico a quelli di Paternò e Bronte»

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Ecco come si presenterà la struttura ospedaliera biancavillese: a nord il nuovo plesso, collegato da un tunnel al vecchio edificio

di Vittorio Fiorenza

«È stata una grande fatica riprendere una vicenda che era diventata complicata con il rischio che saltasse tutto. È una grande soddisfazione oggi poter dire a tutta la comunità che riprendono i lavori per il completamento dell’ospedale di Biancavilla».

Mostra una certa soddisfazione il direttore sanitario dell’Asp, Francesco Luca, intervenuto nel cantiere di Biancavilla per la firma del verbale di consegna dei lavori alla ditta Lotos, che dovrebbe ultimare le opere tra aprile e giugno.

Stando così le cose, si può cominciare a tracciare il profilo che il plesso biancavillese avrà nel territorio.

«La novità per Biancavilla –spiega ancora il direttore sanitario– sarà l’apertura del reparto di Rianimazione. Ma a parte questo elemento prevediamo di integrare attività ospedaliere ed attività territoriali (soprattutto per la diagnostica e la specialistica) in modo da riuscire a dare alla gente di questo comprensorio un servizio efficiente, nel segno della complementarietà e della sinergia con i plessi di Bronte e Paternò».

Un concetto, quello degli “ospedali riuniti”, che viene evidenziato pure dal direttore amministrativo dell’Asp, Maria Maugeri: «Il territorio avrà un ospedale riunito che abbraccerà le strutture di Biancavilla, Paternò e Bronte. La struttura biancavillese è all’avanguardia perché rispetta tutti i canoni più avanzati, sia sul fronte sanitario che tecnologico. Da qui partiamo per il miglioramento dell’assistenza sanitaria ad una vastissima area ed eviterà che molte persone si riversino nelle strutture di Catania. Qui, in questo comprensorio, ci saranno servizi adeguati, come il territorio merita».

Dal suo canto, rispetto all’iter dei lavori e alle prospettive della struttura sanitaria biancavillese, il sindaco Giuseppe Glorioso avverte: «Noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, cioè cani da guardia rispetto all’Asp e alla ditta. Mi conforta comunque il fatto che sono partite le gare per le attrezzature, quindi dopo i collaudi non ci saranno ulteriori perdite di tempo. Così dopo i collaudi, uno estivo e l’altro invernale, potere dare un nuovo ospedale alla collettività».

Se tutti i reparti saranno trasferiti nel nuovo edificio, l’immobile che attualmente ospita i pazienti sarà liberato. Nell’idea dell’azienda sanitaria c’è la possibilità di adibirlo ad ambulatori. In caso di inutilizzo, Glorioso mette le mani avanti: «Se ci sarà la possibilità di fare dei poliambulatori, bene. Altrimenti non escludo che l’amministrazione comunale possa fare richiesta per avere la disponibilità e farne uso nel migliore dei modi. Tenerlo chiuso significherebbe lasciarlo all’incuria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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