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Cronaca

Il caso di Valentina Salomone, il Gip valuta la richiesta di archiviazione

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Valentina Salamone

Il gip di Catania Francesca Cercone durante una udienza nel Palazzo di Giustizia del capoluogo etneo si è riservata di decidere sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura generale per scadenza dei termini delle indagini, del procedimento penale sia contro ignoti sia nei confronti di Nicola Mancuso, 32 anni, presunto autore dell’omicidio di Valentina Salamone, la ragazza di 19enne di Biancavilla trovata impiccata il 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano.

Mancuso, presunto amante che si è sempre proclamato innocente, è stato arrestato il 4 marzo del 2013 ed è stato rimesso in libertà il 28 ottobre successivo dal Tribunale del Riesame.

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Antonino Salamone, il padre di Valentina

«Ci opporremo sempre all’archiviazione, fino all’ultimo perché –spiega il padre della vittima, Antonino Salomone– mia figlia è stata uccisa barbaramente, lo ha detto anche la giustizia. Ecco perché non credo che chiuderanno il caso. Vogliamo giustizia, la pretendiamo. Non fra 10 anni, ma più velocemente possibile».

Per Rosario Pennisi, legale che assiste Mancuso, invece, «non si possono più prorogare i termini per le indagini, per questo la Procura ha chiesto l’archiviazione. Noi riteniamo che questa richiesta vada accolta. C’è l’opposizione da parte delle persone offese perché chiedono di approfondire un errore. Secondo me gli errori non possono essere approfonditi, ma vanno riconosciuti».

Attualmente Nicola Mancuso è rinchiuso, per altro reato, nel carcere di Bicocca con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti dopo l’arresto avvenuto il 29 aprile scorso insieme con altre 26 persone nell’ambito dell’operazione denominata “Binario morto”.

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Cronaca

La cocaina nascosta nel frigorifero: 40enne arrestato dai carabinieri

Trovato pure il “libro mastro” con i nomi dei clienti e la rendicontazione dell’attività di spaccio

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla e i colleghi dello “Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia” hanno arresto un pregiudicato 40enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.  

L’uomo – con precedenti per droga – era stato notato in atteggiamento “sospetto” in alcune aree a verde del paese. Così sono scattati appostamenti e pedinamenti da parte dei militari. Un’attività poi conclusa con un blitz nella sua abitazione, dove si è proceduto ad un’accurata perquisizione.

In cucina, i militari si sono accorti che l’uomo era diventato estremamente nervoso. In effetti, in un pensile erano nascosti un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente, un coltellino, un quaderno con nomi e prezzi di vendita, 145 euro e un mini smartphone senza sim card.

Ma non è finita qui. I carabinieri hanno proceduto ad ispezionare anche l’interno del frigorifero. All’interno dell’elettrodomestico, in uno scompartimento laterale, erano stati infilati 3 tubetti apparentemente di farmaci. È stato aprirli per scoprire il vero contenuto: 16 dosi di cocaina.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento, il denaro e il “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio, l’uomo è stato arrestaro e rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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