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“Classical night”, applausi per sei giovani musicisti al Cine Trinacria

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foto di Orazio Moschetti

Applausi ed apprezzamenti da parte di un’attenta platea per “Classical night”, il concerto di musica classica ospitato dall’ex cinema Trinacria di Biancavilla. Ad esibirsi sono stati Davide Motta e Antonio Privitera al pianoforte, Lorenzo Fallica, Giorgia Reitano, Ornella Nicosia al violino e Andrea Galvagno al saxofono.

La prima parte del concerto è stata dedicata a pezzi classici, spaziando da Mozart a Beethoven, mentre la seconda parte ha offerto tonalità più moderne con colonne sonore cinematografiche.

Due “poli” musicali che hanno attratto l’attenzione del pubblico biancavillese, che ha risposto in maniera entusiastica, più di quanto le più incoraggianti previsioni abbiano immaginato.

Soddisfatto Stefano Neri, organizzatore dell’evento: «Un evento decisamente riuscito. Il nostro intento era quello di contribuire a sensibilizzare alla musica classica, dando spazio e voce a giovani, tutti di Biancavilla, alcuni dei quali diplomati al Conservatorio, ma che mai hanno avuto la possibilità e l’occasione nel nostro paese, se non all’interno di rassegne scolastiche».

Da qui, questa iniziativa. «Un’iniziativa privata, senza contributi pubblici –specifica Stefano– ma con il sostegno di alcuni sponsor ed un biglietto di ingresso simbolico, siamo riusciti a dimostrare che un altro modo di fare cultura ed eventi a Biancavilla è possibile. Da aggiungere poi che è stata un’occasione per riaprire i locali del Trinacria, che sono una bomboniera per la città di Biancavilla, e speriamo che questa non sia un’iniziativa una tantum, ma possa essere la prima di una lunga serie».



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Cultura

Il maestro di fotografia Giuseppe Leone e il prezioso “lascito” per Biancavilla

La scomparsa all’età di 88 anni, il ricordo dell’ex assessore alla Cultura nella Giunta Manna

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È scomparso a Ragusa, all’età di 88 anni Giuseppe Leone, uno degli ultimi grandi interpreti della fotografia in Sicilia. Una figura originale di fotoreporter che ha raccontato l’Isola, il suo paesaggio, il mondo contadino, la condizione della donna ma anche la cultura: era amico di Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino. Nel 1997 dedicò diversi scatti anche a Biancavilla, su invito dell’allora assessore alla Cultura per la realizzazione del calendario del Comune. Oggi quella pubblicazione cartacea ha valore di opera d’arte. Di seguito, per Biancavilla Oggi, il ricordo di Nino Longo.

Al tempo in cui ero assessore alla Cultura della prima sindacatura di Pietro Manna, seguivo con una certa passione delle riviste di fotografia come “Reflex Progresso fotografico” e “Zoom “. In esse avevo letto un servizio su Giuseppe Leone e di una sua pubblicazione sull’architettura barocca nella Sicilia sudorientale. Avendo progettato di realizzare un Calendario sui Beni Culturali nel nostro Comune, mi venne l’idea di contattare il nostro famoso fotografo per proporgli il lavoro.

L’Ufficio riuscì a contattarlo e gli demmo un appuntamento. Lui venne e si mise a disposizione, mettendo alcune condizioni. Non ricordo la sua richiesta   in ordine al suo onorario, ma esso non fu particolarmente oneroso. Le condizioni da lui poste furono che le foto fossero in bianco e nero e che la scelta dei soggetti fotografici fosse solo sua e non sulla base delle richieste dell’Amministrazione. Lui poi venne a Biancavilla e andò in giro da solo, anche di notte.

La sua attenzione fu posta su diversi angoli del paese e soprattutto sulla “materia” della pietra lavica, su scorci architettonici e su semplici personaggi che si trovavano a passare casualmente o sostavano in certi angoli. Oltre alla “materia” il suo “occhio fotografico” si soffermava sugli effetti del chiaro/scuro e sulla “semplicità” dei soggetti umani.

Così noi scoprimmo il particolare effetto di certe immagini che avevamo sotto gli occhi ma che non avevamo “veramente visto”. Ed ecco il signor Torrisi sotto l’arco di San Giusippuzzu, le devote davanti “u Tareddu” di via Mongibello, il monello davanti all’arco di via Brescia, i confrati all’accompagnamento funebre, il suonatore di ciaramella. Ma anche in lontananza la chiesetta dell’eremo di Badalato, con l’enorme mole dell’Etna, i vecchi mulini ad acqua di Rollo, il basolato di via Innessa, di via Tutte Grazie, via preside Caruso, il portale della chiesa di Sant’Orsola.

Ne è venuta fuori una città antica ma vissuta, i cui personaggi si inserivano nell’insieme dei paesaggi, con i manufatti in evidenza. La vita vera, non retorica, non celebrativa. I nostri “monumenti” importanti messi da parte.

Il calendario è piaciuto a tutti; è andato anche all’estero. Qualche foto è stata esposta anche a New York, mi dicono. Molti cittadini, nel tempo, hanno riproposto alcune immagini, senza neanche sapere che erano parte di un calendario del comune di Biancavilla del 1997.

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