Politica
Glorioso contro i 38 netturbini, «Ma noi difendiamo il nostro posto»
In mattinata, riunione nell’aula consiliare. In serata, il comizio in piazza Roma. Una giornata di j’accuse del sindaco, dopo che i lavoratori, che rischiano il proprio posto, sono entrati in stato di agitazione. La Cgil: «Parole e attacchi ingenerosi». I netturbini: «Meno male che è sindacalista, altrimenti ci avrebbe spedito al confino».
►LA PROTESTA Rischio caos per San Placido ►DIFFERENZIATA Il grande bluff: i netturbini non c’entrano
Prima, riunione nell’aula consiliare. Poi, comizio in piazza. J’accuse del sindaco, dopo che i lavoratori, che rischiano il posto, sono entrati in agitazione. La Cgil: «Parole e attacchi ingenerosi». I netturbini: «Meno male che è sindacalista, altrimenti ci avrebbe spedito al confino».
di Vittorio Fiorenza
«La città è in ostaggio di questi signori, siamo di fronte ad un vero e proprio ricatto. Non lo permetteremo». A parlare è il sindaco di Biancavilla, Giuseppe Glorioso. I “signori” a cui si riferisce sono gli operatori ecologici della Dusty.
Il primo cittadino ha prima, in mattinata, riunito nell’aula consiliare dipendenti comunali, partiti e gruppi politici, rappresentanti di scuole ed associazioni. E poi, in serata, è salito sul palco di piazza Roma per un comizio.
È stato un j’accuse nei confronti delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, dopo che hanno proclamato lo stato di agitazione, proprio ora che Biancavilla si appresta a festeggiare i santi patroni.
Una protesta dettata dal rischio licenziamento di una parte dei netturbini nella complicata vertenza che a giorni dovrebbe sancire il passaggio del servizio di raccolta dei rifiuti dalla Dusty alla Caruter, vincitrice della recente, nuova gara d’appalto.
Secondo i criteri del monte ore stabilito dall’amministrazione comunale, alla nuova ditta servono 24 lavoratori per coprire il servizio, ma quelli effettivi della Dusty sono 38, cioè 14 in più. E questi, secondo l’accordo quadro sottoscritto alla Regione e principi sindacali elementari, non possono essere messi alla porta dall’oggi al domani.
Ancora Glorioso: «Lasciare la spazzatura per strada, in occasione delle feste patronali, reca un danno enorme alla città e ai cittadini. I sindacati tutelano i lavoratori, un sindaco deve tutelare i cittadini. E intanto, i dipendenti comunali hanno annunciato la cancellazione dalle sigle sindacali».
Il primo cittadino, inoltre, spiega che se lo stato di agitazione dei lavoratori dovesse continuare con ripercussioni di ordine igienico-sanitario, soprattutto nei giorni clou della festa, ovvero il 4, 5 e 6 ottobre, sarà costretto a misure per modificare il programma degli eventi.
La replica della Cgil e dei lavoratori
A replicare al sindaco è Gaetano Agliozzo, segretario generale Fp-Cgil: «Sono sorpreso da queste parole e da questo attacco ingeneroso, anche perché da parte nostra c’è stato sempre la disponibilità al dialogo. Noi stiamo tutelando il sacrosanto diritto dei lavoratori a mantenere il proprio posto e non credo che stiamo arrecando danni alla città. Il sindaco, invece, ha deciso questo attacco frontale, che avrà ricadute su un clima già teso, non per colpe dei sindacati ma di un mancato confronto dettato da una posizione intransigente dell’amministrazione comunale».
Dopo il comizio, l’umore dei lavoratori, alcuni dei quali si trovavano in piazza, è stato descritto così: «Siamo disgustati da quello che abbiamo sentito, un sindaco che arriva a tanto non ce lo aspettavamo. Dice che difende i cittadini, dimenticando che anche noi lavoratori siamo cittadini. Secondo lui, nonostante ci vogliono buttare fuori, dovremmo non soltanto stare zitti, non soltanto ritirare lo stato di agitazione, ma anche fare gli straordinari per le feste. Meno male che è sindacalista e di sinistra, altrimenti ci avrebbe portato al confino. Sia chiaro: noi difenderemo il nostro diritto al nostro posto di lavoro, non è né una cortesia né una concessione. È una questione di diritto, questo signore che era sul palco se lo metta in testa».
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Politica
«Il sindaco ci dica se ci sono le condizioni per stare in maggioranza»
Dopo lo “strappo” in aula, intervento del gruppo “Noi per Biancavilla”: toni amari ma conciliatori
«Amarezza per quanto accaduto e pieno consenso sulla scelta politica adottata dal consigliere Fabrizio Portale».
Si esprime in questi termini, Nino Finocchiaro, responsabile del gruppo “Noi per Biancavilla”, rappresentato in Consiglio Comunale da Portale. Il riferimento è allo “strappo” verificatosi in aula, quando il consigliere non ha partecipato al voto per la scelta dei componenti biancavillesi per l’assemblea dell’Unione dei Comuni della Val Simeto (Biancavilla, Adrano, Santa Maria di Licodia e Centuripe). Un voto che, di fatto, ha escluso Portale, preferendo altri tre componenti di maggioranza (Rosanna Bonanno, Giorgia Pennisi e Marco Cantarella), oltre all’unico componente di minoranza, Melissa Pappalardo, eletta di diritto.
«Tale scelta operata con il consenso del sindaco Antonio Bonanno ha di fatto tradito gli impegni assunti nei riguardi della nostra lista, già esclusa da ogni rappresentanza istituzionale sia in Giunta che in Consiglio Comunale», attacca Finocchiaro, facendo eco alle dichiarazioni già espresse a caldo da Fabrizio Portale a Biancavilla Oggi. Quest’ultimo aveva “avvisato” il primo cittadino di valutare l’uscita dalla coalizione di maggioranza.
La richiesta al sindaco Bonanno
«Chiediamo al sindaco, quale garante degli impegni assunti con la nostra lista e con oltre mille cittadini che l’hanno votata, di conoscere – ribadisce ora Finocchiaro – se sussistono ancora le condizioni politiche che hanno dato luogo all’accordo in sede di campagna elettorale e se ritiene ancora necessaria ed indispensabile la nostra presenza all’interno della maggioranza».
I toni di Finocchiaro sono comunque conciliatori: «Il nostro consigliere, nell’interesse della Città, nonostante il trattamento subito è disponibile a sostenere come ha sempre fatto, tutti gli atti amministrativi che il sindaco e la Giunta Municipale fino ad oggi hanno adottato e adotteranno, previo coinvolgimento sulle scelte importanti per la nostra città. Non si può pretendere che una forza politica possa sostenere l’attività dell’amministrazione comunale, se dovesse persistere un atteggiamento di chiusura e di esclusione sulle scelte che l’amministrazione e la maggioranza che la sostiene compiono nell’adozione degli atti amministrativi».
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pippopappo
9 Ottobre 2014 at 16:25
E vero che non è giusto lasciare i lavoratori a casa, ma “si dice” che a libro paga della Dusty su biancavilla vi sono 6 donne (avete mai visto una donna fare servizio?) nonchè il rappresentante sindacale dei lavoratori che forse non ha mai messo piede a biancavilla! insomma, non è giusto scaricare sui cittadini dei costi imsopportabili. Ha ragione il sindaco!