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Cronaca

Freddato all’uscita della palestra: omicidio mafioso in via Fallica

Non ha avuto scampo Agatino Bivona, 63 anni: era stato coinvolto nell’operazione “The Wall” del 2008

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© Foto Biancavilla Oggi

Una pioggia di pallottole per eliminarlo. A nulla è servito il tentativo disperato di darsi alla fuga. Agatino Bivona, 63 anni, è stato ammazzato nel più classico degli scenari mafiosi: l’agguato, l’inseguimento, il colpo di grazia alla testa.

Era appena uscito, intorno alle 19.20, da una palestra di via Fallica, a sud del paese. Aveva fatto pochi passi per raggiungere la sua Alfa 159. Avrà visto i suoi killer (si suppone almeno due), che hanno cominciato a fare fuoco. Da qui la fuga della vittima per alcune decine di metri. Ma non ha avuto scampo.

Bivona non era per le forze dell’ordine uno sconosciuto. Nel 2008 era stato coinvolto, assieme ad altri 24 soggetti, nell’operazione di polizia e carabinieri “The Wall”. Un blitz per associazione mafiosa, droga ed estorsione, che scaturì dalle indagini per l’omicidio del 2003 di Alfio Milone, in contrada Fumata, ad Adrano.

Certo è che l’esecuzione di Bivona conferma l’irrequietezza mafiosa del comprensorio di Biancavilla: 5 omicidi negli ultimi 4 anni. Nel 2009, quello di Antonino Strano. Nel 2010, l’uccisione di Giuseppe “Fifiddu” Mazzaglia. Poi Roberto Ciadamidaro, nel 2012. Lo scorso ottobre, ad Adrano, quella del biancavillese Alfredo Maglia. Che l’omicidio di ieri sia in qualche modo da collegare a questi fatti di sangue, per gli inquirenti rappresenta più di un’ipotesi.

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Cronaca

Da una cicca di sigaretta all’incendio, soccorse due ragazze a Biancavilla

Intervento dei vigili del fuoco in un’abitazione di via Greco Sicula, nel quartiere “Cristo Re”

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Una sigaretta che si pensava spenta nel posacenere finisce nella spazzatura, posta in sacchetti sul balcone, al primo piano di un’abitazione. Qualche minuto e si sprigionano fiamme e fumo. È accaduto in via Greco Sicula, a Biancavilla, nel quartiere della parrocchia Cristo Re.

Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno messo in sicurezza i luoghi. Sul posto anche agenti della polizia locale.

Un’ambulanza del 118 con medico a bordo è stata chiamata per dare soccorso a due sorelle di 11 e 14 anni, le uniche che erano in casa. Avevano respirato i fumi e per precauzione si è preferito sottoporle all’esame medico. Per loro, comunque, nulla di grave. Non è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.

Quanto alla casa, al di là dei luoghi anneriti dal fumo, per fortuna resta agibile e quindi abitabile.

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